È chiamato, in dialetto milanese, el pont del pan fiss per via della presenza, nei suoi pressi, di una fabbrica di candele, ora non più esistente, che permetteva agli operai che vi lavoravano di avere un lavoro sicuro, da cui il nome del ponte. Sull'area dove un tempo sorgeva lo stabilimento ora è presente un parco pubblico che è chiamato giardino Cassina de Pomm. Dell'antica fabbrica sono state conservate le mura di cinta, che delimitano ancora oggi i confini del parco.
Sono tanti i luoghi d’intesse storico e artistico dove il visitatore può perdersi fra quadri, statue e opere d’arte di valore inestimabile. Tanti angoli e luoghi dimenticati senza particolare valore artistico, ma in grado di regalare la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, dove le lancette dell’orologio hanno smesso di girare e sotto la patina di oblio che li ammanta, è possibile coglierne tracce.
venerdì 14 gennaio 2022
domenica 9 gennaio 2022
PONTE BUSSA
venerdì 26 novembre 2021
PONTE DELLA SORGENTE
mercoledì 24 novembre 2021
PONTE DI SANT'AMBROGIO
o di San Vittore.
Il ponte della via San Vittore scavalcava il Naviglio di san Gerolamo per congiungerla con la Basilica di Sant'Ambrogio e la retrostante Basilica di San Francesco ora scomparsa attraverso il passaggio della Pusterla di Sant'Ambrogio.
La strada proseguiva allora verso destra per via San Bernardino
domenica 21 novembre 2021
PONTE FERROVIARIO IN CORSO B. AIRES
un ponte ferroviario, e una volta tagliava in due quello che oggi è corso Buenos Aires, con sopra un “guerriero di latta” che faceva reclame.
C’erano palazzi e alberi, ampi spazi e a metà del corso un ponte che lo tagliava in due, un simbolo del nuovo e della sua urgenza, sopra il quale passava il treno del viadotto che sarebbe stato distrutto negli anni Trenta per diventare l’attuale viale Tunisia.
Aveva qualcosa di surreale, quel ponte.
Una strada spaccata in sue da un treno sopraelevato. Su quel ponte, per decenni, ha troneggiato un guerriero di latta con una caramella irrandiante luce dal petto, testimonial della “Catramina Bertelli, sicura contro tosse e influenza”.
martedì 9 novembre 2021
PONTE FERROVIARIO DELLA SORGENTE
venerdì 22 ottobre 2021
CAVALCAVIA BACULA
Dal lato del quartiere Ghisolfa il ponte prosegue senza soluzione di continuità nell'attiguo cavalcavia Monte Ceneri-Serra, il cui complesso è alle volte noto imprecisamente nella sua interezza come "Ponte della Ghisolfa".
L'area del cavalcavia è nota per un circolo anarchico e per la sua rappresentazione nei film di Luchino Viscont
Il cavalcavia venne aperto al traffico alla fine del 1939, completando così l'anello della circonvallazione esterna.
Le opere realizzate compresero l'allargamento dell'esistente viadotto ad archi sulla ferrovia Milano-Rho e la costruzione di due nuovi cavalcavia sulla ferrovia Cadorna-Bovisa e sul raccordo da questa allo scalo Simonetta.
Il cavalcavia si compone di tre diversi manufatti, separati l'uno dall'altro da brevi tratti in rilevato.
Partendo da ovest, si incontra per prima cosa il cavalcavia che scavalca la linea Cadorna-Bovisa; il manufatto d'origine, che aveva una larghezza di 20 m e una luce obliqua di 10,75 m, fu sostituito da un'opera di maggiore lunghezza e larghezza in occasione del quadruplicamento della linea, negli anni novanta.
Segue un breve cavalcavia di 5,5 m di luce che scavalcava il binario d'accesso allo scalo Simonetta, da tempo soppresso.
Infine, si supera la ferrovia Milano-Rho grazie a un viadotto di 78 m di lunghezza, composto di 7 archi di di 10 m di luce
domenica 17 ottobre 2021
PONTE DELLE GABELLE
Il ponte delle Gabelle era la prima opera muraria che incontrava il Naviglio della Martesana all'entrata di Milano, dopo la costruzione delle mura spagnole (1546-1560) e prima dell'interramento della parte finale del percorso cittadino del Naviglio, che è avvenuta tra il 1929 e il 1930 contestualmente all'interramento della Cerchia dei Navigli.
Posto sulla strada di circonvallazione che costeggiava i Bastioni di Milano, era il punto dove veniva esatto il dazio, su barche e merci trasportate (gabelle), per proseguire lungo il naviglio. Subito dopo, il Naviglio della Martesana sottopassava le mura (tombon de San Marc), tristemente noto come ponte dei suicidi, e uscendone incontrava la leonardesca Conca dell'Incoronata (ora in secca per il mancato arrivo dell'acqua del Naviglio).
Proseguendo per via San Marco, giunto all'altezza dell'odierna via Montebello, il naviglio (non più della Martesana, ma di San Marco) era attraversato dal ponte dei Medici, dal nome del palazzo contiguo, dove si trova ancor oggi il Corriere della Sera, e si apriva nel laghetto di San Marco, dove si scaricavano le merci che non dovevano percorrere la Cerchia dei Navigli con destinazione la Darsena di Porta Ticinese
Nel laghetto di San Marco arrivavano anche, provenienti da Corsico, i barconi con i rotoli di carta per il Corriere della Sera e da qui partivano le barche-corriera (el barchett de Vaver) che raggiungevano Vaprio d'Adda. Uscendo dal laghetto e dopo altre due conche, quella di San Marco e quella del Marcellino, il naviglio si immetteva nella fossa all'inizio di via Fatebenefratelli. Il passaggio in corrispondenza del ponte del Marcellino era il più stretto dell'intera fossa navigabile.
Esisteva un secondo tombone (el tombon de Viarenna) dove dalla Darsena si passava sotto i bastioni (l'odierno viale Gabriele d'Annunzio) per raggiungere il Naviglio del Vallone attraverso la Conca di Viarenna.



PONTE DELL'INCORONATA
PONTE DI CASTEL FIDARDO
PONTE DI SANTA TERESA
sabato 16 ottobre 2021
PONTE DI PORTA BEATRICE
PONTE DI VIA BORGO NUOVO
PONTE DI PORTA NUOVA
era collocato nell'attuale Piazza Cavour e consentiva a chi arrivasse dalla Strada che porta alla Cavalchina (oggi via Turati) e la strada Risara (via Manin) di entrare in città attraversando la pusterla Nuova (da non confondersi con l'attuale Porta Nuova) ed imboccare l'allora Corso di Porta Nuova (oggi via Manzoni)
PONTE DI SANT'ANDREA
PONTE DI PORTA ORIENTALE
PONTE DI PORTA TOSA o VITTORIA
Provenendo da Est della città e passando davanti a S. Pietro in Gessate oltrepassando il ponte, si entrava nella Pusterla della Tosa e quindi in Corso di Porta Tosa. E' proprio qui che scoppiò la scintilla delle cinque giornate e così da allora oggi ha preso il nome di Corso di Porta Vittoria.
PONTE DI VIA LAGHETTO
PONTE SAN CELSO
Provenendo dal corso di Porta Ludovica attraverso il ponte di San Celso si oltrepassava la Pusterla di Sant'Eufemia o Ludovica e si entrava in contrada Rugabella oggi conosciuto come Corso Italia passando davanti alla Basilica di San Paolo Converso.
PONTE DELLE PIOPPETTE
All’altezza dell’incrocio tra via Santa Croce e via Molino delle Armi esisteva anche un bel ponte di ferro battuto che scavalcava la cerchia interna di Milano. Si chiamava ponte delle Pioppette o conosciuto anche come Ponte della Chiusa, e collegava quella che ora è via Wittgens con Santa Croce.
Il ponte in origine a doppia fornice e sucessivamente ricostruito, così chiamato da certi pioppi che vi sorgevano intorno.
Consentiva l'accesso dalla Contrada di Santa Croce, oggi via, attraverso la Pusterla della Chiusa al retro di San Lorenzo, piazza della Vetra ed anche la contrada del Crocefisso ancora oggi via Crocefisso.
In questo punto prendeva origine il Canale della Vettabbia di probabile origine romana ed un tempo navigabile, che, prendendo le acque della Fossa interna ne fungeva da regolatore ed andava ad irrigare le campagne del sud Milano. Qui successivamente fu posta una ruota ad acqua.
Accanto al Ponte nella CXhiusa durante i forti temporali estivi si formava una grande pozza d'acqua che era chiamata "Cantarana" dal concerto che le rane ne facevano e dove appunto i ragazzini si dilettavano a sguazzare.
A ricordarci la sua esistenza sono rimaste le antiche mappe di Milano e una foto dei lavori in cui fu smantellato. Guardandola bene si riconosce l’insegna della Salumeria Sangiovanni, la stessa che spunta tra la cancellata dei mulini.

PARCO DEL CITYLIFE
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