un ponte ferroviario, e una volta tagliava in due quello che oggi è corso Buenos Aires, con sopra un “guerriero di latta” che faceva reclame.
C’erano palazzi e alberi, ampi spazi e a metà del corso un ponte che lo tagliava in due, un simbolo del nuovo e della sua urgenza, sopra il quale passava il treno del viadotto che sarebbe stato distrutto negli anni Trenta per diventare l’attuale viale Tunisia.
Aveva qualcosa di surreale, quel ponte.
Una strada spaccata in sue da un treno sopraelevato. Su quel ponte, per decenni, ha troneggiato un guerriero di latta con una caramella irrandiante luce dal petto, testimonial della “Catramina Bertelli, sicura contro tosse e influenza”.
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