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martedì 8 febbraio 2022

HOTEL MANIN

L'Hotel Manin e' situato nel cuore di Milano, nelle vicinanze del Teatro La Scala,del Duomo e del Quadrilatero della Moda, con una vista unica sul più bel parco della città.

Albergo 4 stelle di tradizione centenaria, Il Manin è una delle case storiche del centro di Milano più apprezzata per la sua comodità e tranquillità, situato di fronte ai giardini pubblici dedicati a Indro Montanelli ( che visse il Manin come sua seconda casa). La storia dell’Hotel Manin è parte della storia di Milano. 
La sua origine è molto antica. Documenti della metà del XIX secolo parlano di una casa sita in contrada della Cavalchina  data “in affitto per uso albergo”. 
Il 29 gennaio 1865 venne affittata ad uso albergo la casa al n. 1418 della via Cavalchina (ora via Manin, 7). L'affitto durava nove anni sino al 1874. In tale data i conduttori dell\'albergo prendevano in affitto anche il n. 1419 che era rimasto fino ad allora ad uso abitazione privata. Si fece così dell'antica trattoria del Bettolino e delle due case un unico albergo con la facciata principale al n. 1418 della via Cavalchina." (dal diario di nonna Carlotta Poletti Colombo)Nel 1904 la famiglia Colombo ne assume la gestione dando vita ad un’unione Colombo-Manin che dura ancora ai nostri giorni, passando per ben quattro generazioni. 
Tutto questo da un importante valore aggiunto: è uno degli ultimi alberghi milanesi di categoria superiore a conduzione familiare. Nell’ agosto del 1943 fu completamente distrutto durante i bombardamenti notturni su Milano.
Risorgerà nel 1948 più grande, più bello e più moderno.
Questi leitmotiv non hanno mai abbandonato i Colombo mantenendo l’Hotel sempre ai più alti livelli di accoglienza e di qualità del servizio. 
Riportato di recente al suo splendore, il giardino privato dell’ Hotel Manin sorge sui resti di un antico cimitero romano del 300 a.c. . Tipico giardino all’italiana degli anni 30’ rivisto con un garbato tocco lounge, è contornato da aiuole, statue e sedute coccolate dai tendaggi che delimitano il dehors del ristorante. Conosciuto per aperitivi in pieno mood after business, è anche il luogo ideale per brunch, feste, pranzi o cene aziendali. 
Il Manin Restaurant affacciato sul giardino privato dell’ Albergo, sorge sulle vestigia di un'antica locanda del '700. Il menu offre piatti tradizionali della cucina milanese rivisti in chiave moderna e basati sulla stagionalità e qualità delle materie prime.

+39 02 6596511
direzione@hotelmanin.it

lunedì 7 febbraio 2022

FOUR SEASON HOTEL

 l’unicità diventa segno distintivo nelle molteplici espressioni dell’arte del vivere, un dialogo virtuoso e sottile all’insegna del comfort, dell’estetica e del sentimento.

Al Four Seasons Hotel Milano la celebrazione della bellezza ha radici nella storia. Una visionnaire che risale al XV secolo. Un percorso a ritroso nel tempo che parte dal 1987 quando Four Seasons inizia la conversione di Palazzo d’Adda, edificio del XVIII secolo, in hotel. Durante i lavori emergono reperti archeologi che, a poco a poco, delineano un tesoro di immane valore, il chiostro completo risalente al XV secolo e facente parte del convento di Santa Maria del Gesù. Dopo sei anni di restauri, seguiti dall’architetto Carlo Meda, le nuove forme della preziosità culturale divengono italian style con l’aiuto dell’interior designer Pamela Babey, e gli antichi resti divengono partitura sonora abilmente orchestrata.

È un incedere per grazia ed eleganza che incontra il nostro mood e pulsa di sentimento. Semplicità carezzevole, arredi curati, tessuti preziosi e impalpabili scivolano al tatto come melodie chopiniane sulla pelle delle emozioni.

118 camere e suite distribuite intorno al cortile nei tre edifici che compongono la struttura e internamente collegati fra loro, sono sinfonie di arredi pregiati, arte e testimonianze storiche, in un continuum ricercato carico di allure. Ogni camera è inondata di luce che filtra dal cortile intorno o dalle vie della city. I volumi sono stati ripensati con il respiro di una funzionalità atta ad accogliere nel massimo confort. Stilemi d’epoca rivelano una nuova dimensione sfumata con una gamma cromatica che va dal verde, ocra e terracotta fino alla poesia dei toni naturali, per un’atmosfera calda e rilassante.

Marmo di Carrara per i bagni, bianco, nero o grigio le declinazioni per camere e suite che rendono il piacere di prendersi cura di sé, lirico accordo di sensualità e benessere. Note preziose che nascono da piccoli dettagli elargendo lo splendore del momento.

Quasi una quiete solenne, quasi un dolce naufragare nelle percezioni del luogo, quasi una renaissance couture per sette microcosmi di rara bellezza sono le sette Cloister Suites che si affacciano direttamente sul corridoio con vetrata che circonda il chiostro.

Ognuna sviluppata su tre livelli, lascia senza respiro per l’affascinante allure d’epoca che emanano. Rimanendo fedele all’intento di preservare la bellezza antica si è mantenuto il layout secolare sviluppando ogni suite su tre livelli. Lo spazio, fluisce in una sequenza geometrica ammorbidita da soffitti a volta e da un ubio armonioso di decor e tessuti, dettagli e richiami artistici.

Hotel con terme, ristorante La Veranda


Tel +39 02 77088 Fax+39 02 7708 5000
http://www.fourseasons.com/it/milan/


domenica 16 gennaio 2022

HOTEL CAVALIERI

L’Hotel Cavalieri esiste dal 1949, fu costruito su progetto di Enrico Lancia (con la partecipazione di Giò Ponti). Ubicato nella centralissima piazza Missori, 200 metri a piedi da piazza del Duomo, ha due ingressi principali posti ai due lati: uno per l’Hotel e l’altro per gli uffici. Al centro l’ampio ingresso dell’ex Cinema Missori (dove fu proiettato in anteprima il film di Vittorio De Sica Miracolo a Milano).

La facciata principale ricurva, rivolta verso la piazza, rappresenta una vera e propria icona.

Il design della lobby principale al piano terra presta grande attenzione alla scelta di materiali, trame e dettagli. Tutte le finiture si uniscono agli elementi storici, come la scala in legno e la boiserie, per ricordare la potente eleganza senza tempo dell’Art Déco milanese. Per la sala colazioni è stato scelto il bianco per pareti e soffitto per esaltare l’illuminazione naturale. La combinazione delle colonne in onice esistenti, della nuova struttura in gesso e del pavimento in legno conferisce nel complesso un’atmosfera luminosa ed elegante. Eleganti motivi decorativi, materiali preziosi e imbottiti in bianco e nero si combinano per conferire al ristorante un linguaggio contemporaneo in linea con lo stile di vita milanese. La terrazza esterna è caratterizzata da una nuova pensilina in vetro a sbalzo, che rispecchia il disegno arrotondato della facciata principale.

L’Hotel dei Cavalieri si trova nel cuore del distretto finanziario, patria di assicuratori, studi notarili, studi legali, rappresentanze internazionali, che trovano la loro sede nelle immediate vicinanze dell’albergo. 

 Nelle stanze di questo Hotel è passata la storia di Milano della seconda metà del XX secolo e dell’inizio del nuovo millennio. Proprio all’interno dell’Hotel dei Cavalieri è nata a Milano nel 1955 l’Associazione direttori d’albergo. Dagli anni ’50 e ’60 i sindaci, le grandi personalità che passavano per Milano hanno soggiornato qui, si ricordano inoltre serate danzanti, veglioni di Capodanno con famosissimi cantanti, congressi, dibattiti, manifestazioni nazionali ed internazionali. 

Gestito da due generazioni dalla famiglia Bernardelli.

All'ultimo piano vi è un grazioso ristorante aperto agli esterni.

martedì 11 gennaio 2022

HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA

inizialmente con il nome di Hotel du Nord. Al momento della sua progettazione e costruzione, l'albergo era posizionato sulla piazza della vecchia stazione centrale. La scelta del luogo obbediva a un criterio ragionato in cui entrava una discreta presenza del verde, la vicinanza della stazione ferroviaria, la facilità e i tempi brevi in cui si poteva raggiungere il centro, ma anche la prossimità delle aree produttive: i primi destinatari della struttura erano infatti gli uomini d'affari.

Negli anni prima e dopo la seconda guerra mondiale furono ospiti dell'albergo il duca di Windsor, Erich Maria Remarque, Charlie Chaplin, Joséphine Baker, l'Aga Khan, Aristotele Onassis, Evita Perón, Maria Callas.

Il 2 ottobre 1950 qui venne presentata per la prima volta l'Alfa Romeo 1900.

Due nuove ali, chiamate "Principe rosso" e "Metallico", furono aperte tra il 1956 e il 1957, mentre nella Milano della ricostruzione, a cavallo degli anni cinquanta, si riedificava, dall'altra parte della piazza, l'hotel Palace, il cui vecchio edificio, datato primi anni del secolo, era stato completamente distrutto dalle bombe nell'agosto 1943.

Nel 2003 l'hotel fu acquisito dalla Dorchester Collection, compagnia con sede a Londra interamente controllata dalla Brunei Investment Agency. La posizione predominante del Principe di Savoia è stata confermata da ampi lavori di ristrutturazione delle camere, delle suite, del bar e della lobby; dalla creazione del business center e del centro fitness più alto della città, con vista sulla skyline di Milano.

L'hotel ha ospitato molte star internazionali tra cui Michael Jackson, Madonna, Leona Lewis, Lady Gaga, George Clooney, Demi Lovato, il duo hip hop Macklemore e Ryan Lewis, Selena Gomez e gli One Direction.

All'interno dell'Hotel  troviamo il ristorante Acanto aperto agli esterni

sabato 8 gennaio 2022

CAMPERIO SUITES & APARTMENTS

Presso il Palazzo Camperio troviamo il Camperio Suites&Apartments è un hotel 4 stelle, situato a pochi minuti di cammino dal Castello Sforzesco e da Piazza Duomo, a Milano. Il palazzo, che risale al XVI secolo, offre ai propri ospiti camere classiche, suites e appartamenti dotati di cucina.  Ogni camera è arredata con uno stile ed un’atmosfera differenti ed è arricchita da servizi quali Wi-Fi free e Pay-tv.


Camperio Suites&Apartments dispone di un centro business, di una hall con lounge bar, di una terrazza panoramica e di un parcheggio riservato e custodito.
L’hotel non ha uno stile unico. E’ il risultato dei viaggi e del gusto di Lesley Severgnini e di Kazuko Hase, sua madre, designer.
Per questo in ogni ambiente è possibile trovare pezzi unici, elementi di antiquariato, oggetti di design, provenienti dall’Oriente o da qualunque altra parte del Mondo.
Dettagli che rendono Camperio più simile ad una casa che ad un hotel.

+39 02 30322800

martedì 4 gennaio 2022

ARMANI HOTEL

 L’hotel è situato in un palazzo razionalista in via Manzoni, progettato dall’architetto Enrico Augusto Griffini nel 1937, situato a poca distanza da via Montenpoleone. La struttura attuale, con la sommità composta da alte vetrate panoramiche si deve ai lavori di demolizione degli ultimi 3 piani del palazzo e di restauro avvenuti nel 2006 ad opera dall’architetto Barbara Patrizio dello studio Design Lab. L’arredamento, con forti richiami ai motivi bamboo cari al designer è firmato Armani/Casa sia negli spazi comuni sia nelle 95 camere e suites, mentre il design degli spazi è studiato per garantire il massimo della privacy. 

L’ultimo piano è ora occupato da un moderno centro benessere con attrezzature Technogym e vista panoramica. 
Certamente la sua forma non si nota dal basso, ma solo dall’alto. L’Hotel Armani a Milano non è comune perché porta il segno del suo realizzatore, la A di Armani (Giorgio ovviamente).

L’hotel è un luogo da sogno, elegante, raffinato e unico nel suo genere non solo per l’essenzialità delle linee e dei colori, ma anche perché ospitato all’interno di una costruzione, appunto, a forma di A, da sempre marchio inconfondibile dello stilista. L’edificio, come detto prima, è stato progettato nel 1937 da Enrico A. Griffini, ma l’esperienza AHR (Armani Hotels&Resorts) è stata supportata dal prezioso contributo della Emaar Properties, una delle più grandi aziende mondiali del settore immobiliare, la stessa che ha costruito il Burj Khalifa. 95 stanze e suite ispirate alle collezioni Armani/Casa super accessoriate ma fedeli all’atmosfera d’epoca che l’hotel conserva al suo interno. Gli ultimi due piani, interamente vetrati, ospitano lounge, ristorante e SPA.
Insomma il lusso più sfrenato nel centro di Milano, vicino al Museo di Storia Naturale e alla Triennale.

martedì 9 novembre 2021

HOTEL PALAZZO DELLE STELLINE

 Il Palazzo delle Stelline nasce dopo la peste che colpì Milano nel 1576. Terra di conquista e teatro di sanguinosi scontri, la città lombarda rimase in balia di questi eventi per buona parte del XVI secolo; si ritrovarono per le strade orfani, emarginati, barboni.

Nel tentativo di arginare una situazione ormai gravissima, San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, prese in affitto l’ex monastero delle Benedettine di Santa Maria della Stella: nel gennaio del 1578 nasce l’Ospedale dei Poveri Mendicanti e Vergognosi della Stella.
 
Alla metà del 1600 la struttura rivolgeva i suoi servizi quasi totalmente all’infanzia bisognosa e ospitava soprattutto giovani orfane ribattezzate “stelline, in memoria dell’antico monastero. Ristrutturato nel corso dei secoli, il palazzo ha mantenuto fino ad oggi le antiche caratteristiche architettoniche che ancor oggi prestano il profilo ad una delle più importanti sedi culturali della città di Milano.
 Nella città di Milano, l’antica struttura quattrocentesca del Palazzo delle Stelline ospita l’hotel 3 stelle e il Centro Congressi offrendo alla clientela sobri ambienti dotati di ogni comfort. L’alta professionalità del personale garantisce un servizio eccellente e un competente supporto ad ogni attività di meeting, conferenze e riunioni di lavoro. Tra le splendide arcate del chiostro e una bella magnolia, l’Hotel Palazzo delle Stelline è un’oasi di pace e tranquillità alla quale non rinunciare, proprio nel cuore di Milano.

Tel. +39 02.4818431 - Fax. +39 02.48519097 / 02.48194281
info@hotelpalazzostelline.it

 https://pay.syshotelonline.it/booking/sc_scheda.php?hotel=89&lingua=I&stile=stelline.css&_ga=2.222064731.213922722.1630002835-1497073782.1630002835


GRAND HOTEL ET DE MILAN

 

Il Grand Hotel et de Milan è un hotel di lusso situato al centro di Milano, in Via Manzoni.

La costruzione fu commissionata all'architetto Andrea Pizzala (1798-1862) noto soprattutto per aver realizzato qui a Milano la Galleria De Cristoforis nel 1831,  e fu ispirata dallo stile neogotico. L'albergo aprì i battenti il 23 maggio 1863 e verso la fine del XIX secolo guadagnò notorietà in quanto fu l'unico ad offrire un servizio telegrafico e postale ai suoi clienti; per questo motivo fu spesso frequentato da diplomatici e uomini d'affari.

L'edificio era più piccolo rispetto a quello attuale. Un palazzo dallo stile eclettico, la cui facciata e gli ornamenti presentano molti riferimenti decorativi al repertorio neogotico. Questi riferimenti architettonici sono stati ispirati da opere pubblicate in quegli anni, e influenzati dal movimento romantico inglese: quello che viene comunemente definito ""Gothic Revival"".

L'hotel, inizialmente appartenente a Carlo Guzzi, divenne particolarmente noto al grande pubblico a partire dal 1872 quando il compositore Giuseppe Verdi, amico della famiglia di melomani, vi stabilì la propria dimora quando si trovava a Milano, alternando la sua vita lavorativa in città all'ambiente rilassante della sua campagna casa a Sant'Agata. In quegli anni Verdi lavora a lungo prima su “Otello” e poi su “Falstaff”, beneficiando della prossimità dell'albergo al teatro alla Scala. La stanza, la n. 105 al primo piano, rimase riservata ai Verdi sino alla morte del maestro, che avvenne proprio nella sua stanza all'albergo il 27 gennaio 1901.

Dopo quarant’anni di assenza e quindici di silenzio, il 5 febbraio 1887, Verdi tornava alla Scala con “Otello”. Fu un gran giorno. Già prima di sera la città intera era in agitazione. Tutti in quella giornata invernale, erano in strada; organetti suonavano arie verdiane; ovunque si gridava “Viva V.E.R.D.I.!”. Inno che aveva un doppio significato: oltre a ricordare con amore il Maestro, l’esclamazione significava anche “Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia”.

 

Dopo la prima rappresentazione di “Otello”, come usava per i grandi trionfi teatrali, la carrozza che riportava Verdi al “Milan” (come veniva chiamato affettuosamente il Grand Hotel et de Milan)  era stata staccata dai cavalli ed era stata trainata a braccia  dai milanesi. Appena arrivato nel suo appartamento in hotel, Verdi fu richiamato a gran voce dal popolo radunatosi sotto al suo balcone. Il maestro si affacciò in compagnia del tenore Tamagno che cantò alcune arie dell’opera per la folla delirante.

Altrettanta folla sostò davanti al “Milan” nel periodo in cui Verdi era gravemente ammalato. Due o tre volte al giorno il Direttore faceva affiggere all’ingresso dell’albergo i bollettini con lo stato di salute del Maestro. La paglia fu sparsa su via Manzoni per attutire i rumori delle carrozze e dei cavalli, e non disturbare così l’agonia del Maestro. Ancora oggi all’esterno dell’hotel è affissa una targa che riporta questa scritta: “Questa casa fece nè secoli memoranda Giuseppe Verdi che vi fu ospite ambito e vi spirò il dì 27 gennajo del 1901. Nel primo anniversario di tanta morte pose il comune per consenso unanime di popolo a perpetuo onore del sommo che avvivò nei petti italici con celestiali armonie il desiderio e la speranza di una patria”.

Nel pomeriggio del 30 aprile 1888, l’allora proprietario dell’hotel signor Spatz, accoglieva con tutto il personale schierato le Loro Altezze Imperiali Dom Pedro II di Braganza e l’Imperatrice Teresa Cristina di Borbone. Per l’occasione Spatz, aveva provveduto a ridecorare gli appartamenti reali ed a trasformare l’ingresso e le scale dell’albergo in un lussureggiante giardino tropicale.

Durante il soggiorno, l’Imperatore si ammalò gravemente di pleurite. Il suo rientro in Brasile fu diplomaticamente ritardato, consentendo a sua figlia, la reggente Donna Isabella, di firmare in Brasile la famosa e contrastata legge che aboliva la schiavitù.

Spatz commissionò per questo avvenimento una statua allegorica raffigurante un’india piumata che “uccide i serpenti della schiavitù”. La statua è tutt’ora custodita all’ingresso dell’hotel.

Fra il 1900 e il 1901 venne ristrutturato l'atrio di ingresso che venne allargato per renderlo confacente ai bisogni del grande movimento di forestieri che frequentavano l'albergo. A tal scopo fu chiamato l'architetto Augusto Brusconi che, coadiuvato dall'ingegner Francesco Bellorini, demolì gran parte dei muri del pianterreno per ottenere un ambiente più vasto e lussuoso; furono inoltre aggiunti un pavimento alla veneziana e un grande lucernario con velario di vetri colorati.

Nell’aprile del 1902 arrivò in hotel il grande tenore Enrico Caruso, che veniva a Milano per cantare alla Scala una nuova opera diretta da Toscanini, intitolata “Germania”. Fred Gaisberg, pioniere dell’incisione fonografica della “Gramophone Company”, fu entusiasta di quella voce, ma la Gramophone Company, intenzionata a registrare un disco, si tirò indietro dopo aver appreso che Caruso pretendeva 100 sterline per accettare di incidere. Allora Gaisberg decise di finanziarlo personalmente. Così in un appartamento del Grand Hotel et de Milan avvenne la registrazione del primo disco a matrice piatta della storia della musica. Caruso in piedi davanti ad un imbuto metallico che un muro separava da uno strano marchingegno destinato a raccogliere la voce, cantò dieci arie d’opera. Il lavoro durò due ore. Alla fine Caruso intascò le 100 sterline ed andò a pranzo. Gaisberg ebbe una grande intuizione a sponsorizzare quello che divenne poi uno dei più famosi tenori al mondo.

E arriviamo così agli anni venti. Una delle ospiti più straordinarie, vera figlia degli anni folli, fu la pittrice “femme fatale” Tamara de Lempicka.

La bella pittrice polacca era ospitata al Milan dallo scrittore Gabriele D’Annunzio. Pare che il poeta fosse invaghito di lei e che volesse farsi fare un ritratto al Vittoriale. Nell’appartamento a lei dedicato sono presenti alcune lettere che testimoniano una fitta corrispondenza tra Tamara e Gabriele.


L'edificio fu poi completamente ristrutturato nel 1931, quando ogni camera fu dotata di telefono,  acqua corrente e di  bagni con moderni impianti sanitari. Il suo elegantissimo American Bar era frequentato dalla migliore società. Il ristorante, già allora il più rinomato di Milano, vantava inoltre una raffinata cucina ed un servizio impeccabile.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, l'albergo fu bombardato e il quarto piano fu completamente distrutto.

Successivamente lo Stato Maggiore della 5° Armata americana requisì l’albergo. Il “Milan” divenne il luogo di vacanze premio per i soldati alleati, addirittura l’hotel ebbe un suo “Direttore Militare”. Ci furono feste, balli e concerti nel lussuoso ed esclusivo “restaurant”.

Una volta terminata la guerra, l'architetto Giovanni Muzio fu incaricato della ricostruzione e del rinnovo dello stabile. In gestione alla famiglia Bertazzoni dai primi anni'60, l'albergo divenne famoso negli anni '60 e '70, quando fu frequentato dagli stilisti che partecipavano alle annuali settimane della moda milanesi.

Nel corso dell'attività dell'Hotel, diversi personaggi celebri vi hanno soggiornato, fra cui: Giuseppe Verdi, Pietro II del Brasile, Teresa Cristina di Borbone-Due Sicilie, Enrico Caruso,VTamara de Lempicka, Maria Callas, Severino Gazzelloni, Vittorio De Sica, Richard Burton.

E' conservato nelle cantine un tratto di mura massimianee, che può essere considerato il limite urbano verso nord-est, sito ad una decina di metri dalla sponda meridionale del Seveso. I resti sono stati messi in evidenza nel 1991, ma già nel 1895 in occasione della costruzione dell'Hotel furono recuperati molti elementi architettonici, probabilmente provenienti da un altro tratto delle stesse mura. L'alzato è quindi conservato per quasi 3 mt di altezza e circa 1,30 di larghezza: ne rimane di fatto solo il nucleo, in conglomerato di ciottoli, malta e frammenti di mattoni.  sito accessibile su richiesta

Un'ultima importante ristrutturazione ebbe luogo nei primi anni '90, quando un muro di difesa dell'antica Mediolanum risalente al terzo secolo fu portato alla luce e utilizzato come elemento stilistico in uno dei ristoranti dell'albergo.

  • L'albergo fa parte del gruppo The Leading Hotels of the World.

    All'interno del ristorante troviamo  due ristoranti.


mercoledì 25 agosto 2021

SHERATON DIANA MAJESTIC

 Il Kursaal Diana sorse sul Viale Monforte (oggi Viale Piave) nei pressi di Porta Venezia. La costruzione del complesso, che ricalcava i kursaal in voga a quell'epoca, venne eseguita in un lasso di tempo di venti mesi, fra il gennaio 1907 e l'ottobre 1908, sull'area dove da sessantasei anni si trovava il Bagno di Diana, prima scuola di nuoto milanese realizzata nel 1843 dall'architetto Andrea Pizzala.

Il Bagno di Diana era luogo frequentato da ogni genere di persone ed era provvisto di una grande piscina lunga 100 metri e larga 25,  Costruito su aree che originariamente avevano un basso valore immobiliare, in seguito all'espansione della città oltre i bastioni di Porta Venezia il Bagno di Diana venne a trovarsi impiantato su terreni che avevano automaticamente acquisito un grande valore. Nacque così l'idea di valorizzare quell'area con impianti che la sfruttassero al meglio; venne allo scopo costituità la Società Anonima Diana Kursaal che acquistò gli stabili del Bagno di Diana di cui nei piani originari avrebbe dovuto mantenere la grande piscina.
Fondatore della società fu il cavalier Paolo Ingegnoli (1861-1935), facoltoso imprenditore e collezionista d'arte milanese. Ingegnoli diede all'architetto Achille Manfredini il compito di progettare un grande kursaal comprendente un teatro, un ristorante, un hotel meublé, uno sferisterio per il gioco della pelota e la grande piscina del Bagno di Diana. Il progetto del Manfredini fu velocemente approvato dal Consiglio di amministrazione della società e furono quindi stipulati contratti di affitto per la gestione dell'albergo, del teatro, del ristorante e della pelota.
Durante la realizzazione del complesso però, per vari problemi relativi alla cattiva qualità delle acque di roggia che alimentavano la precedente vasca del Bagno di Diana, contrariamente ai piani originari fu deciso di non mantenere la piscina.
Il 23 marzo del 1921 il Kursaal fu teatro della strage del Diana, attentato dinamitardo compiuto durante il biennio rosso da un gruppo di anarco individualisti che nel corso di una rappresentazione teatrale provocò 21 morti e 80 feriti.
L'edificio ha subìto numerose modifiche, delle quali la più incisiva è forse stata il restauro del 1922 a opera di Giuseppe De Finetti.
L'albergo è stato rinnovato nel 1998 ed è parte della catena Sheraton con il nome di Diana Majestic, mentre il cinema è stato trasformato nel 2001 in sala per le sfilate della casa di moda fiorentina Gucci.
L'Hotel nasconde un giardino, proprio dove un tempo vi era la piscina, che ogni anno con l'apertura della stagione estiva a maggio l'Hotel lo apre al pubblico per Garden Opening Cocktail Party dalle 19, inoltre ospita il Diana Garden Restaurant



PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...