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domenica 6 marzo 2022

STAMPERIE VALLARDI

Le origini della Casa editrice risalgono al 1750, quando la famiglia Vallardi rilevò una piccola attività artigianale nel cuore della vecchia Milano, in via Santa Margherita. La storica sede divenne presto un importante centro artistico e letterario, frequentato tra gli altri da Giuseppe Parini, Alessandro Volta e dai fratelli Verri. Nella prima metà dell'Ottocento la Casa editrice si distinse per la produzione di opere artistiche, geografiche, scientifiche e religiose, tra cui un "Itinerario d'Italia" che ebbe ben ventidue edizioni tra il 1819 e il 1835. L'opera, completa di carte geografiche e indicazioni varie per il viaggio, tra cui orari e tariffe dei mezzi di trasporto di allora, rappresentava la prima guida turistica moderna. La sigla "Vallardi" nacque nel 1843 e l'impresa assunse, nel frattempo, carattere industriale, con l'apertura di filiali su scala nazionale e la costruzione di uno stabilimento in via Moscova, tra i primi in Italia ad essere dotato di illuminazione elettrica. Nel 1896 uscì il "Novissimo Melzi", primo esempio di opera di consultazione pratica ed aggiornata. In seguito, la Vallardi si specializzò nella pubblicazione di manuali divulgativi, atlanti geografici e materiali didattici, acquistando rapidamente una posizione di predominio in Italia anche nel campo della letteratura infantile .
Nel dopoguerra, l'azienda si sviluppò non solo su scala nazionale ma anche in Europa, Africa e America Latina ove costituì la "Vallardi Americana". Nel 1969, l'Ing. Giuseppe Vallardi (figlio di Antonio) rileva dalla "Antonio Vallardi S .a .S ." l'attrezzatura grafica, i macchinari e parte dei diritti delle pubblicazioni cartografiche e fonda una propria Casa editrice la "Vallardi Industrie Grafiche S .p .A ." tuttora esistente (a tale proposito si veda la scheda del censimento relativa appunto alla "Vallardi Industrie Grafiche"). Negli anni ''70 e ''80 la lunga tradizione, nel campo della manualistica, si è rinnovata con la pubblicazione di un'ampia serie di guide turistiche, dizionari tascabili e altri repertori linguistici. Oggi, la Vallardi pubblica una gamma piuttosto varia di strumenti linguistici concepiti per chi viaggia, studia e lavora (dizionari tascabili, manuali di conversazione e corrispondenza). La casa editrice si inserisce nell'odierno panorama editoriale con altre iniziative dedicate alle opere di divulgazione dei grandi temi del sapere, dalla storia al diritto, dalla letteratura alle scienze .
Nel 1996 la casa editrice viene acquisita da Messaggerie Italiane e nel 2006 il marchio entra a far parte del gruppo GeMS .

lunedì 28 febbraio 2022

VALEXTRA


 è stata fondata da Giovanni Fontana nel 1937, a Milano.

Valextra è specializzata nella produzione di prodotti in pelle ed è diventa una maison di fama internazionale grazie a un design sempre innovativo e attento alla funzione d’uso, e tecnica artigianale di altissima qualità.
Molte delle creazioni Valextra sono diventate bestsellers e icone del design: la prima cartella “24 ore” che crea il nome di borsa “24 ore” e vince il premio compasso d’oro nel 1954; il primo porta monete con doppia valuta “Grip”, il borsello da uomo “Tric Trac”, la più ambita valigia da cabina “Avietta” e la prima borsa a spalla da donna “Carita”.
Nel 2000, Emanuele Carminati Molina con il suo gruppo familiare, investe in Valextra e riportando l’azienda al suo antico splendore.
Nel 2013 la Neo Investment Partners, un fondo di investimento inglese specializzato nella crescita e sviluppo internazionale di brand, acquista una larga parte del capitale della società, con lo scopo di incrementare la crescita internazionale del marchio, mantenendo la sua ricca eredità, la tradizione per l’eccellenza ed il sofisticato appeal che è stato preservato durante gli anni.
Oggi, Valextra conta un crescente numero di boutiques in tutte le più grandi città del mondo.

FONTANA 1915

Michele e Paolo Massa rappresentano la terza generazione di Fontana Milano 1915, un'azienda storica situata nel cuore della Milano déco di Porta Romana.
Una fabbrica/ laboratorio unica, in cui si tramanda da oltre un secolo il mestiere dell'artigiano pellettiere e che vanta più di 300 validi collaboratori che contribuiscono a diffondere nel mondo l'autentico savoir faire made in Milano nonché la magia di creazioni uniche dall'inconfondibile charme.
Nel corso degli anni la creatività e la manualità dei maestri artigiani è stata sapientemente affiancata dalla tecnologia che ha permesso una efficace gestione di alcuni processi produttivi, senza sostituire il capitale umano ma valorizzandolo infondendo tra i collaboratori un raro e prezioso spirito di appartenenza all'azienda.
Guido Pieracci, classe 1896 e nonno materno dei fratelli Massa, fonda l’azienda nel 1915, nel centro storico di Firenze, in via Porta Rossa 5, dove si trovano il laboratorio artigianale di pelletteria, il negozio di vendita al dettaglio e l’abitazione di famiglia: “Casa e Bottega", come si usava dire un tempo.
Dalla grande creatività del fondatore, artista, pittore e giornalista, nasce la prima collezione di articoli da regalo e piccoli oggetti di pelletteria di altissima qualità che riscuotono un grande successo sia nel mercato italiano che in quello estero.
L’intuizione e la lungimiranza di Pieracci lo portano nel 1945 a trasferire l’azienda e tutti gli artigiani in viale Lazio a Milano, crocevia e punto di incontro di arte, cultura ed eventi e cuore economico dell’intero Paese.
Nella Milano del dopoguerra, Pia Lully Pieracci, primogenita di Guido, sposa Carlo Massa, brillante commerciale dell’azienda Olivetti, che viene inserito in azienda per espanderla oltre confine. In pochi anni Fontana viene così riconosciuta in tutto il mondo per la qualità e lo stile, realizzando, nel 1954, la prima collezione di borse che diventeranno il cuore pulsante del business.
Grazie alla lungimiranza del suo fondatore e allo spirito di intraprendenza di Carlo Massa nel 1961 l’azienda sbarca con successo nel mercato giapponese, mentre nel 1962 Pieracci si dedica alle relazioni industriali fondando con altri imprenditori l’ANIMPEC (Associazione Nazionale Industriali Manifatturieri Pelli e Cuoio), poi l’AIMPES (Associazione Italiana Manifatturieri Pelli-Cuoio e Succedanei) e diventa Presidente del MIPEL (Mercato Internazionale della Pelletteria) e del CEDIM (Comité Européen des Industries de la Maroquinerie).
Nel 1970 Carlo Massa diviene Presidente e l’azienda in continua espansione viene trasferita nella sua sede attuale, in via Trebbia in un edificio di 4500 mq, dove gli ampi spazi permettono una migliore organizzazione del lavoro, e viene inaugurato anche uno show room in viale Majno.
Nel 1979 Carlo Massa fa entrare in azienda i suoi due figli Michele e Paolo, la cui formazione inizia in produzione affiancando i maestri artigiani.
Dopo la morte prematura del padre, i due fratelli, hanno garantito la continuità della tradizione di famiglia coniugandola con l’innovazione promuovendo una produzione “industriale artigiana”, due termini antitetici, ma che rappresentano il successo dell’azienda.
Nel 1981, l’artista e scultore, Giò Pomodoro realizza la “F” del logo aziendale, che diviene uno degli elementi distintivi dei modelli timeless, nonché segno di riconoscimento dell’intera azienda.
Per dare ulteriore continuità alla tradizione, viene aperta una nuova unità produttiva a Firenze e nel 2010 si inaugura il Workshop Fontana Milano 1915 sempre in via Trebbia 26, laboratorio e boutique, crocevia e polo d’attrazione di un turismo internazionale e d’élite, che dia la possibilità ad ogni cliente di visitare gli atelier e di personalizzare gli oggetti acquistati.
Oggi Fontana Milano 1915 può considerarsi una delle rarissime aziende produttrici rimaste nel cuore della città che e con la sua realtà contribuisce alla valorizzazione del proprio quartiere (Porta Romana, uno degli ultimi ancora autenticamente milanesi).
Dopo oltre 100 anni si respira la stessa Magia del Fare degli albori, la poesia della sapienza artigianale che grazie al tempo, alla ricerca, alla dedizione e alla passione contribuisce all’autentico fatto a mano in Italia e porta alta la bandiera del made in Milano nel mondo.

Negozio monomarca di pelletteria esclusiva. Laboratorio a vista dove le borse possono essere ammirate into the making, in tempo reale. Indirizzo segreto di una Milano eclettica déco tutta da scoprire.
 
Vetrina al cubo e cubo vetrina.
 
E’ il Fontana Workshop, collocato all’interno dell’azienda Fontana in via Trebbia 26. Un negozio nel negozio, interamente progettato da Silvia Massa e realizzato con materiali dalle radici antiche e naturali: legno, vetro, pelle, ferro ed elementi dal design contemporaneo e ricercato, che mescola suggestioni orientali ed occidentali con eleganti citazioni proponendo vere e proprie invenzioni strutturali e d’arredo dove ogni particolare tende a formare quel contesto unico di grande respiro e attualità, che esprime al meglio l’identità, il concept e i valori dell’azienda di cui è flagship store.
 
Lo stile massimalista e “caldo” dell’interior e color designer Silvia Massa, caratterizzato da un raffinato equilibrio tra colori, trasparenze, volumi, forme; da un utilizzo sapiente e sensibile di materiali pregiati e insoliti; da interventi specifici di grande effetto e idee di forte personalità, affiora in ogni dettaglio del Fontana Workshop diramandosi dal cuore del negozio fino alla fontana esterna posta nel giardino ornamentale curato da Enrica Martini.
 
Giochi di specchi allargano le porte della percezione, tappeti black & white ricoprono il prezioso parquet di quercia antica di Victorian Woodworks.
Nel lungo corridoio che evoca i passages parigini del primo Novecento è enfatizzato il concetto di vetrina.
Nell’opera murale realizzata su espressa richiesta della designer dall’artista inglese e amica personale Charlotte Mann sono enfatizzati i temi, gli attrezzi e la poesia di un’ arte manifatturiera rara.
 
Negozio e Laboratorio. Due anime di un progetto unico.

GALLINI

Fondata alla fine degli anni '80, ma con alle spalle una tradizione familiare che risale addirittura agli ultimi anni dell'800, la Libreria Musicale Gallini, situata nel cuore della parte più antica del centro di Milano, si propone come punto di riferimento per tutti coloro che intendono coltivare e approfondire temi ed argomenti relativi alla musica, in particolare la musica italiana del '700, dell'800 e del '900.

Il visitatore troverà presso la libreria spartiti a stampa e manoscritti, spesso in prima edizione o comunque in edizioni significative, libri di argomento musicale, biografie di musicisti, iconografia musicale, lettere autografe di musicisti, letterati e artisti in genere e molto altro.

Come tradizione delle librerie antiquarie, gli acquisti possono essere effettuati anche per corrispondenza.


martedì 8 febbraio 2022

IL BAR PIU' PICCOLO DEL MONDO

E si, il bar piu piccolo del mondo è proprio a Milano. 
Ripa di Porta Ticinese, al civico 43, il bar più piccolo al mondo: è il Backdoor 43.
In soli quattro metri quadrati si racchiude la magia di questo fantastico cocktail bar, allestito con le suggestive opere di Simona Cozzupoli.
Aperto tutti i giorni dalle 19.30 alle 3.00.
Il locale è esclusivo, l’ingresso è riservato solo a chi ha prenotato il suo slot (il bar sarà tutto vostro per due ore).
Tre è il numero perfetto e la capienza massima: vi aspettano infatti tre sgabelli, un bancone, un bagno e un mixologist che si prenderà cura della vostra sete.
L’atmosfera giusta la create voi… prendete l’ipad a disposizione e scegliete la colonna sonora che vi accompagnerà durante la serata. E il resto verrà da sé.
Se non avete le idee chiare su cosa ordinare, affidatevi ciecamente all’esperienza del barman, mixerà per voi qualcosa di unico e speciale.
Scegliete con cura la compagnia, con chi condividerete questa esperienza sarà fondamentale. Gli spazi ridotti possono rivelarsi un romantico nido d’amore o una trappola.
Da subito vi sentirete accolti in un ambiente piacevole e familiare, sedetevi e godetevi il momento. Date un’occhiata intorno a voi, una serie di strambi oggetti e decorazioni dalla provenienza sconosciuta sono certa vi incuriosiranno. E forse anche voi vi chiederete come sia possibile far star tutto in così poco spazio. Un’esposizione perfetta di bottiglie da collezione, e tutto il necessario che un bar di questo livello richiede. Il barman vi saprà intrattenere senza essere invadente, e le sue creazioni, sono qualcosa di davvero spettacolare.
L’idea nasce dai ragazzi del MAG (il locale lì a fianco): inizialmente quello spazio era destinato ad essere un magazzino, ma le dimensioni così ridotte lo rendevano poco sfruttabile. Poi l’idea geniale. Ricreare un ambiente affascinante e intimo, dove sia facile entrare in sintonia con il mixologist e degustare cocktail di altissimo livello. Ma non solo. Gli ideatori del BackDoor43 hanno introdotto il concetto di drink-away, trasformando il naviglio in un enorme bar a cielo aperto. Il servizio è attivo solo durante il weekend, e ordinando da una finestrella si può scegliere tra i cocktail presenti in lista. Niente domande al barman, vedrete solo le sue mani al lavoro per voi. E non provate ad aprire la porta del bar: senza chiave non si entra.
Il BackDoor 43 è qualcosa di inaspettato e innovativo. In perfetto equilibrio tra il fascino degli anni del proibizionismo e il concept di bere di qualità, al giusto prezzo, per strada. Il bar più piccolo del mondo – e un segreto da custodire gelosamente.

lunedì 7 febbraio 2022

BISTROT - CAFFETTERIA LU' BAR a Villa Reale

nuova caffetteria all’interno di un museo, e completamente immersa nel verde. All’interno della Villa Reale a Palestro, che oltre a ospitare molta bellezza, le opere ottocentesche della Galleria d’Arte Moderna, un romantico parco e diverse stanze sfarzose, da qualche giorno è aperto anche un bar-bistrot firmato LùBar, un progetto di street food già noto ai milanesi dal 2014. Un nuovo posto, almeno sulla carta, perfetto per una colazione veloce, un ‘light lunch’ o una cena a lume di candela.
L’interno dell’ala sud della Villa, un tempo porticato di transito per le carrozze e limonaia, è stato infatti recuperato come giardino d’inverno per ospitare un locale nuovo di zecca.
IL PIATTO FORTE DI LÙBAR: il cibo siciliano
Questo nuovo angolo milanese, chiamato da chi l’ha progettato ‘garden restaurant’, è aperto dalle 8 del mattino fino a mezzanotte per accogliervi per una pausa rilassante all’insegna dei prodotti tipici della tradizione siciliana: cannoli farciti al momento, granite e succhi di frutta bio, latte di mandorla e ovviamente arancini di tutti i tipi, da quello classico a quello al ragù fino alle versioni più originali come quella (deliziosa) con gamberetti e pistacchio. In carta, anche il macco di fave, le panelle palermitane rivisitate (al forno invece di fritte), le polpettine di melanzane, la pasta alla bottarga e gli involtini di manzo alla messinese.
LùBar è un progetto di slow street food nato in Sicilia nel 2013 da un’idea di tre fratelli innamorati della loro terra. Nell’aprile 2014 LùBar sbarca a Milano, nel mezzanino di Stazione Centrale, con la sua Ape Piaggio per offrire a turisti e milanesi di passaggio le specialità della Trinacria. Tre anni dopo, ecco una nuova avventura.
Insieme al monumento Lambertenghi di Berthel Thorvaldsen, la sala interna ospita i tavolini del bistrò in una ambientazione che rievoca gli ambienti di un’orangerie, con una selezione di piante ed essenze nel rispetto dei materiali originali del ‘700.
L’arredo gioca con la luce che filtra prepotentemente dalle grandi vetrate e si riflette sul marmo bianco, regalando una sensazione di estremo calore.
A un ampio dehor situato nel cortile interno della Villa e alla sala principale nel porticato, si aggiunge un ultimo spazio all’aperto nel parco, più piccolo e dedicato ai bambini.
I prezzi di LùBar si allineano a quelli milanesi, molto più che a quelli siciliani: 5 euro per un arancino (però davvero mega, !), 4 euro per un cannolo, 3 euro le bibite e così via. Non proprio prezzi da street food, ma la cornice della Villa Reale può ripagare ampiamente il sovrapprezzo.

venerdì 4 febbraio 2022

PASTICHERI'

Dopo essersi laureata, Lucia, lavora per dieci anni nel marketing e nel design: esauriti gli stimoli, ha deciso di “reinventarsi” in qualcosa di diverso, che fosse tutto suo, senza compromessi. Si è iscritta dunque a Paideia, e successivamente alla Nolab Academy, consentendole di effettuare uno stage da Knam. Oggi PastiChéri ha due sedi ed è in continua espansione, senza però aver perso il tocco e l’attenzione ai dettagli che contraddistingue le piccole pasticcerie artigianali.

Da PastiChéri trovate sempre prodotti freschi, appena sfornati, e il profumo che vi invade all’entrata ne è una prova. Lasciatevi guidare da tutti i sensi, sarete appagati dolcemente. Brioches, crema pasticciera, glassature, cremosi alla frutta. Nel nostro laboratorio c’è sempre qualcosa da guardare. E perché no, magari mentre vi gustate un’ottima fetta di torta, riuscite a carpire qualche segreto.

PastiChéri è l’evoluzione della pasticceria tradizionale, dove il meglio della pasticceria italiana e internazionale viene rivisitata, rielaborata e proposta in nuove forme. PastiChéri è quel tocco di eleganza innata che non ha bisogno di essere spiegata, si vede e si gusta con gli occhi. Dalle brioches ai cannoncini, dai bagel ai grissini, PastiChéri saprà stupirti con la sua attenzione ai dettagli e con il sapore autentico dei suoi dolci, fatti solo con ingredienti naturali e artigianali.

Cercate un angolo di Parigi a Chinatown? Esiste, si chiama PastiChéri, la pasticceria-caffetteria di Lucia Stragapede, mamma quasi trentenne e ora imprenditrice. La sua storia è un ripasso in materia di Determinazione, il nome della bottega rivela un passato da pubblicitaria. <Cucinavo sin da bambina, però mi mancavano le basi della pasticceria classica, così mi iscrivo a Paideia, una scuola seria di Milano. Ha inizio il mio cambio di vita, fino a che approdo da Ernst Knam…a lui devo tutto: rigore, precisione e la capacità non comune di pensare in grande. Da lì mi è venuto il coraggio di mettermi in proprio. Un anno di progetto e poi ho trovato vicino a casa questo posticino adatto…Mio primo comandamento gli ingredienti di valore.> Non ci vuole molto a capire che siamo di fronte a una promessa: uno dei rari laboratori in città da cui, all’alba, esce un vero croissant preparato con pasta sfoglia fresca.

PASTICCERIA MARTESANA

La storia di Vincenzo Santoro inizia in Puglia, ma è a Milano che entra nel vivo. La città infatti lo accoglie a braccia aperte e gli dà la possibilità di diventare qualcuno nell’arte bianca: sarà tra i maestri del panettone e dalla sua pasticceria usciranno grandi talenti, destinati a farsi un nome nel panorama mondiale. Vediamo di conoscere meglio Vincenzo Santoro e scoprire alcuni delle sue creazioni più famose.

Classe 1952, Vincenzo è nato in Puglia ma si trasferisce ancora giovane a Milano, insieme a due dei suoi cinque fratelli. Complice il boom economico, inizia a lavorare nel mondo della ristorazione: non solo locali ma anche pasticcerie e panetterie. È qui che fin da bambino apprende tutti i segreti dell’arte bianca che in breve tempo lo consacreranno tra i migliori pasticceri al mondo.

In questo senso i riconoscimenti non si sono certo fatti attendere: premio Tre Torte della Guida Gamberorosso, Santoro è anche il presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani

Apre la sua pasticceria nel 1966 e da allora ne è alla guida, oggi affiancato dai figli Manuela, Valeria e Gabriele

Nel 2020 inoltre, partecipa in qualità di ospite, alla nona edizione del noto talent culinario Masterchef Italia che finora ha “terrorizzato” i concorrenti con le prove di pasticceria di Iginio Massari.Dopo i primi anni trascorsi a fare la gavetta, nel 1966, nemmeno ventenne, apre la sua prima pasticceria. Si trovava in via Greco a Milano e prendeva proprio il nome dal Naviglio della Martesana che scorreva lì vicino. Accolta fin da subito dagli abitanti del capoluogo lombardo, la Pasticceria Martesana oggi è un simbolo indiscusso della città. Questo le è valso anche il titolo di Bottega Storica, assegnato a tutte quelle attività aperte nella città da più di 50 anni. 

Simbolo della sua bravura è senza dubbio il panettone, dolce natalizio per eccellenza del nord Italia. C’è però un’altra ricetta che ha contributo ad accrescere la fama di Vincenzo Santoro: i capricci salati. Simili in tutto e per tutto a dei pasticcini, queste creazioni salate gli sono valse il titolo di Miglior Pasticceria Salata d’Italia del 2018 per il Gambero Rosso.

Come non ricordare poi la Torta Duomo, un trionfo di pasta sfoglia, cannoncini e panna la cui forma ricorda in tutto e per tutto il monumento simbolo della città. Un omaggio che il pasticcere ha voluto fare alla patria che lo ha accolto bambino e lo ha portato all’apice del successo.

CANTINE ISOLA

Cantine Isola nascono nel 1896 con Giovanni Isola e ne è testimonianza una citazione della Bottiglieria che compare sulla rivista socialista La Battaglia di Filippo Turati. Orgogliosamente esponiamo una copia della storica rivista. Già allora si offriva vino e cibo.

Nel 1991 arriva la famiglia Sarais: Gianni, Tina ed il figlio Luca. Papà Gianni viene da lunghi anni di esperienza nella ristorazione, mamma Tina porta la ventata elegante e raffinata che a volte solo le donne riescono a trasmettere. Luca si dedica a corsi e controcorsi, ma la scuola migliore è quella del banco e l'esperienza che fa propria conoscendo produttori e persone che, sovente in maniera inconsapevole, regalano ogni giorno un qualcosa.

La summa di tutto questo fa oggi delle Cantine Isola un luogo dove si può trovare le bottiglie più economiche e intelligenti, per un consumo quotidiano e poco oneroso, fino alle bottiglie più prestigiose, famose, costose, "buone" e che ogni appassionato ambisce a bere o a tenere nella sua cantina.

Si offre al banco una delle migliori mescite in assoluto, poiché qui si apre tutto: dal calice più semplice a quello più pregiato, dal Conegliano allo Champagne e che Champagne!!!, dal Chianti Classico all'Amarone, passando da Loira, Borgogna e Bordeaux, Mosella e tanto altro. Basta chiedere: sarà indicato il costo e si stappa. Al banco si offrono stuzzichini per accompagnare il calice cercando di scegliere buone materie prime. Quel che poi vince è la convivialità, il piacere di bere bene in semplicità e stare bene senza preamboli o fronzoli, cercando di elargire consigli e simpatia, cercando di far bene il mestiere dell'oste. Un particolare che ha sempre molto successo.

Nel tempo abbiamo costruito un momento apparentemente disgiunto dal coro del vino. La Poesia del Martedì. Ogni martedì sera alle 20:30 leggiamo un piccolo brano, una bella poesia per staccare e allo stesso tempo regalare un momento poetico, di un'arte diversa dal fare vino. Ma vino e poesia vanno a braccetto dai tempi dei tempi. Le coppe erano già piene quando Virgilio scriveva i suoi versi. E così abbiamo unito le culture.
Da alcuni anni abbiamo integrato la lettura del Martedì alternando brani in Milanese, per riscoprire questa antica lingua dialettale. Il signor Sergio Gobbi, non più un ragazzino, scrive e legge i suoi racconti, spesso storie vere vissute da lui, un Martinitt, o da altri. Abbiamo raccontato la storia dei monumenti di Milano e dei suoi fantastici personaggi: Sant'Ambrogio, Napoleone, gli Sforza e tanti altri, più o meno comuni.

Ogni mese creiamo un evento legato all'apertura di un qualcosa di straordinario o per rarità o per formato. Siamo arrivati ad aprire un 27 litri!

Il massimo l'abbiamo avuto aprendo il più raro bianco del mondo: Montrachet 1988 DRC, Domaine Romanée Conti. Quando abbiamo aperto la bottiglia per il primo bicchiere è stata un'emozione. Teniamo ancora una lettera di Antoine di Villaine, storico cantiniere del Domaine, che scrive della assoluta unicità di questo evento e ci ringraziava per diffondere al calice un vino così prezioso e raro.

Dalla fine degli anni '90 facciamo parte dell'Associazione delle Enoteche Italiane Vinarius, unica associazione al mondo che raggruppa enoteche col fine di accomunare gli intenti culturali e non commerciali per crescere professionalmente e non fermarsi mai. Viaggi studio, premi al vino, ai territori, una lunga serie di iniziative contribuiscono a costruire la conoscenza del mondo del vino e un'armonia tra colleghi distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Dal 2015 invece abbiamo creato WineMI insieme altri quattro colleghi di Milano. Una società fatta per creare eventi e sempre più movimento intorno al mondo del vino, con lo scopo anche di diventare insieme il punto di riferimento del vino a Milano.

Dagli anni '80 partecipiamo alla festa di Via Paolo Sarpi, evento enogastronomico che oramai vanta circa ventimila presenze ogni anno. Specialità alimentari e vini di ogni provenienza sono il collante di questa grandiosa festa.

MACELLERIA SIRTORI

Spettacolare macelleria datata 1952. La aprì il signor Ambrogio Sirtori. Oggi la conducono il figlio Walter (dritto come un fuso, energico e comunicativo) e la moglie Silvia che se ne sta alla cassa con aria materna. A parte lo scenario, che basta e avanza per consigliare una visita museale, qui si vende carne di alta qualità. Il bovino adulto viene dalle Cascine Orsine di Bereguardo ed è bio. Così come sono bio polli, conigli, faraone, tacchini. In carnet anche piatti pronti da cuocere (polpette, involtini, arrostini ripieni) e piatti cotti (cotolette, stinco…). E se non sapete cosa cucinare, la signor Silvia vi viene in soccorso con un sorriso e un fogliettino con una ricetta.

RACCONTA IL PROPRIETARIO:

La mia famiglia inizia a lavorare nel negozio di Via Paolo Sarpi, 27 nell'anno 1951. Verso la fine degli anni 70, attraverso la scuola Steineriana vengo in contatto con aziende agricole della pianura padana che hanno trasformato il loro lavoro con il metodo di agricoltura biodinamico. Inizia così un percorso di vita e di lavoro che mi avvicina a Beppe Bondi, Adele Uslenghi, Giovanni Brezza, Aldo Paravicini di Cascine Orsine negli anni 80.

Il negozio di Paolo Sarpi, 27 rimane principalmente una macelleria dove si possono trovare carni di diverso tipo e provenienza, scelte da noi con cura ed esperienza aiutati da piccoli produttori che da generazioni allevano con metodo tradizionale, e accanto prodotti provenienti da aziende agricole che hanno scelto il metodo di coltivazione biodinamica o biologico certificato macellate da noi con il controllo del pubblico servizio sanitario.
La presenza di alimenti di diverse provenienze si è rivelata importante negli anni, al fine di formare un rapporto di fiducia con i consumatori che ci hanno seguito lentamente nell'inserimento di qualità diverse dei prodotti.
Nei rapporti quotidiani il cliente mi ha aiutato a comprendere le differenze, a stimolare il gusto, a informare lentamente gli scettici o gli ignari, prima ancora che queste scelte si rivelassero opportune al di là delle mode o dei recenti avvenimenti legati all’alimentazione dei bovini.

domenica 23 gennaio 2022

TERRAZZA MARTINI

Alessandro Martini, imprenditore illuminato con una visione globale, e Luigi Rossi, la mente creativa le cui fragranze botaniche solleticavano il naso dei passanti di Via Dora Grossa a Torino… Era l’anno 1863 quando la loro partnership fresca di battesimo si concretizzò nel loro primo vermouth: il MARTINI® Rosso. La ricetta di questa originale miscela è attuale, oggi come allora.

I nostri artigiani di oggi sono l’ottava generazione di MARTINI® Master Blender. Ciascuno di essi segue le orme dei predecessori. 

Beppe Musso, il nostrio Master Blender, e Ivano Tonutti, Maste Herbalist, portano avanti l’eredità di Luigi Rossi. 

Beppe, nella famiglia Martini dal 1994, seleziona accuratamente i vini e guida i processi di miscelazione di ogni prodotto, insieme ad Ivano che ogni anno testa più di 500 campioni di erbe aromatiche per garantire la qualità unica dei prodotti Martini. Entrambi sono gli unici a conoscere le ricette segrete, che custodiscono gelosamete sotto chiave.

Livio Prandi collabora con più di 300 vinicoltori dell’Astigiano, portando avanti la fedele devozione di Martini agli artigiani della regione. Il risultato è una selezione di vini spumanti che traducono tradizione e modernità in una vera celebrazione dell’uva Moscato Bianco.

La ricetta originale del MARTINI® è tenuta rigorosamente sotto chiave. I nostri Master Blender la conoscono solo attraverso il sapore e il profumo. Sono oltre 500 i campioni di erbe aromatiche che passano ogni anno al vaglio attento del naso di Ivano, e solo la sua esperienza, insieme a quella di Beppe, può garantire la continuità con il lavoro di Luigi Rossi.

Le colline dell’Astigiano in Piemonte sono il luogo in cui gli spumanti fecero la loro prima comparsa nel 1850. Ed è qui, a Santo Stefano Belbo, che ha sede la nostra cantina dove circa 300 viticoltori, molti dei quali collaborano con noi da generazioni, ci aiutano nella raccolta “dell’oro delle colline”: il Moscato bianco.

NEL CENTRO DI MILANO, AGLI ULTIMI PIANI DEL GRATTACIELO DI PIAZZA DIAZ, IL LUOGO PIÙ SUGGESTIVO PER GODERSI UNA VISTA PRIVILEGIATA SUL DUOMO E SU TUTTA LA CITTÀ.

DA SEMPRE PROTAGONISTA DEL LIFESTYLE E SIMBOLO DI ELEGANZA, È IL LUOGO IDEALE PER CHI VUOLE VIVERE ESPERIENZE INDIMENTICABILI NELL’ICONICO STILE MARTINI DECLINATO IN CHIAVE CONTEMPORANEA.

UNO SPAZIO LUMINOSO ED EVOCATIVO CHE PUÒ TRASFORMARSI PER OGNI TIPO DI EVENTO PRIVATO E DI BUSINESS.

LA CORNICE PERFETTA PER L’ESPERIENZA DELL’APERITIVO CON VISTA.

LA SIDRERIA

Sulla strada che univa Milano a Brescia, all’altezza del terzo cippo miliare, già sorgeva, in epoca romana, un piccolo negozio di alimenti, vini e stoffe che doveva servire ai bisogni dei viandanti.

Quel cippo venne in seguito adornato di immagini sacre come la Vergine del Pilastrello protettrice dei viandanti i quali non mancavano, anche per questo motivo, di sostarvi.

Sono poi le cronache del 1346, a parlare di “un’osteria rivierasca, presso il pons Opii sul Lambretto”, detta dell’Oppio, nome derivante dal “Loppo”, l’Acero opalo o Loppo (Acer opulifolium) largamente diffuso nella zona.

Trecento anni dopo, durante la dominazione spagnola, alla vendita di fermentati si aggiungeva la licenza o dazio di pane e altri generi alimentari, diventando così una tipica posteria pronta ad accogliere stranieri e passanti, mentre alle sue spalle, riparata e protetta, sorgeva la cascina con le masserizie.

Negli anni intorno al 1848, il generale austriaco Josef Radetsky frequentava abitualmente l’“Hosteria del Oppio”, che era situata nelle vicinanze della polveriera. Di giorno nel locale si ritrovano a bere e mangiare i suoi uomini, mentre di notte, intorno agli stessi tavoli si davano convegno giovanotti armati di moschetto con la coccarda tricolore sul cappello, quelli che poi presero parte alle cinque giornate di Milano.

E’ passato molto più di un secolo da quegli storici anni ed oggi “La Sidreria” rinnova la tradizione di locanda storica riproponendo una bevanda un tempo diffusa in tutto il nord Italia: il sidro. 

CHE COS’E’

Il sidro è una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione della spremitura di mele. Ha sapore dolciastro-amarognolo, a seconda delle modalità di produzione, e può raggiungere dai 4 agli 12 gradi alcolici.
Conosciuto fin dai tempi più antichi in tutto il mondo, molto apprezzato nei paesi dell’area celtica, dall’Irlanda alla Normandia, vede tra i maggiori produttori la Bretagna e le Asturie.

LA STORIA

Un tempo la produzione di sidro era diffusa anche nel nord Italia, poi una normativa dei primi decenni del secolo scorso, volta ad incentivare la produzione vinicola a scapito degli altri fermentati, portò alla scomparsa quasi totale di questa bevanda che ormai sopravvive solo in poche realtà alpine.

Il menu costa € 25,00, sidro incluso (€ 30,00 lunedì 14 febbraio, sabato e festivi),  è molto ricco e cambia mensilmente, offrendo piatti rivisitati d’ogni parte d’Italia. Potrai inoltre servirti direttamente tu dalla grande botte che contiene 7 diversi tipi di sidro.
La formula all you can eat viene applicata a tutti i presenti.

Orario di arrivo: 19.15-22.30 


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sabato 15 gennaio 2022

TENNIS CLUB ALBERTO BONACOSSA

Il Tennis comincia a diffondersi in Italia sul finire dell’ottocento. Sono gli inglesi a praticarlo e farlo conoscere durante i lunghi soggiorni nel nostro paese.

Nel 1893 nasce a Milano il Lawn Tennis Club.

In quegli anni il tennis è praticato da un numero limitato di persone ma l’entusiasmo per il nuovo sport si diffonde rapidamente e gli “appassionati pionieri” trovano al TCM il luogo ideale per praticarlo. Anche Gabriele D’Annunzio frequenta il club, da non giocatore. Il suo segretario Tom Antongini è un ottimo tennista e vince i primi tornei. Tra i primi appassionati, il Conte Alberto Bonacossa ed il Marchese Gilberto Porro Lambertenghi sono i più entusiasti e attivi. Nel 1914 redigono e danno alla stampa il primo Manuale italiano di tennis.

Nel 1920 il tennis italiano partecipa per la prima volta alle Olimpiadi di Anversa. La squadra italiana è composta da Rosetta Gagliardi Prouse, Cesare Colombo e Alberto Bonacossa del TCM e Tino Baldi di Robecco del TC Genova. Dopo il 1920 il tennis viene sempre più giocato ed assume una fisionomia di sport in grande diffusione.

Grazie anche al fatto che nel 1923 diventa operativa la conquista sociale della riduzione dell’orario di lavoro ad otto ore, si iniziò a manifestare l’esigenza di organizzare il tempo libero a disposizione dei lavoratori: le attività sportive, fino ad allora riservate ad una fascia molto ristretta della popolazione, iniziarono ad essere praticate anche dagli impiegati e dagli operai.

Nel 1923 voluta dal Conte Bonacossa e progettata dall’arch. Giovanni Muzio, viene inaugurata l’attuale sede del TCM. Il Conte Bonacossa ne assume la presidenza e vi rimarrà con estrema dedizione sino al 1953, anno della sua scomparsa. Il TCM diventa in quel periodo il più importante riferimento del tennis italiano ed i più grandi campioni nazionali ed internazionali si confrontano sui nuovi campi di via Arimondi. Le prime cinque edizioni degli Internazionali d’Italia vengono giocate sul campo tribuna del Tennis Club Milano, fatto costruire dal Conte Bonacossa per ricordare l’amico Gilberto Porro Lambertenghi Il Club diventa punto d’incontro di sport, politica, arte, amicizia e mondanità, il fiore all’occhiello di Milano.

Il tennis vive un momento di grande splendore e al TCM si formano i più grandi campioni. Tra i molti ricordiamo il barone Uberto de Morpurgo, il primo Italiano ai vertici delle classifiche mondiali e altri campioni prestigiosi quali Sabbadini, Serventi, Colombo, Placido Gaslini, Leonardo Bonzi, Stefano Mangold, Guido Cesura. Non possiamo dimenticare il primo “doppio storico” di Taroni-Quintavalle che ci ha fatto ben figurare nelle Coppe Davis del periodo. In campo femminile dopo i successi di inizio secolo di Rosetta Prouse, della Forlanini e della Perelli è il grande momento di Lucia Valerio. E’ stata più volte campionessa d’Italia e la prima italiana ad arrivare nei quarti di finale di Wimbledon.

Nel 1937 il maestro Vincenzo Mei organizza al Tennis Club Milano la prima scuola nazionale di tennis. Dopo il conflitto mondiale il TCM vive altri momenti di successi e di entusiasmo. Iniziano le prime vittorie internazionali per Francesco Romanoni e Renato Bossi. Un altro “doppio storico” inizia il suo percorso di vittorie, si tratta di Marcello Del Bello e Gianni Cucelli. Marcello arriva al TCM da Roma e con lui viene il fratello Rolando anch’egli grande campione ed ancora stimato maestro al TCM. Giovanni Cucelli arriva dall’Istria e cambia il suo cognome da Kucel in Cucelli. In campo femminile la stella nascente è Annelies Ullstein; acquista la cittadinanza italiana sposando il nostro Renato Bossi e gioca per il Tennis Club Milano e per l’Italia rimanendo, sino al 1950, tra le prime otto giocatrici del mondo.

Il TCM continua la sua gloriosa storia ospitando sino al 1960 gli incontri di Coppa Davis. Anche in questo periodo il tennis vive un momento importante. I campioni del periodo sono Fausto Gardini, Antonio Maggi, Sergio Tacchini, Lea Pericoli e Lucia Bassi, tutti del TCM.

FARMACIA BRERA

Milano, in via Fiori Oscuri 13, dal 1812 ha sede la famosa Farmacia di Brera, la più antica di Milano, fondata nel 1591 dai Padri Gesuiti.

I Gesuiti, erigendo il grandioso palazzo ideato da F.M. Richini per il loro istituto di Studi Superiori, vollero istituire anche una Spezieria” che divenne molto famosa per i suoi rimedi medicamentosi a base di erbe medicinali.

Alla fama dell’Antica Farmacia di Brera contribuì enormemente l’illustre chimico Padre Giovanni Cometti, che studiò e compose farmaci nuovi come le “Pillole di Brera”. Nel 1699 Padre Cometti ottenne la vendita dei suoi prodotti. Nel 1743, soppressi i Gesuiti, il Palazzo di Brera venne incamerato dal Fisco, ma la Farmacia, grazie alla sua fama, riuscì a salvarsi. Padre Panzi fece proseguire l’attività facendo crescere un suo allievo, Andrea Castoldi, che gli subentrò nel 1795 dando inizio all’epoca aurea dell’Officina Farmaceutica che annoverava fra i suoi clienti anche la famiglia reale.

Nel 1812 nasce l’Accademia delle Belle Arti e Castoldi si trova lo sfratto e trasferisce l’attività dall’altro lato della strada, via Fiori Oscuri 11 / 13.

Lo speziale riesce a trasferire tutti i suoi segreti ad un laborioso 

farmacista vigevanese; Carlo Erba. Resosi conto che l’erboristeria stava per essere soppiantata dalla chimica, Erba dal 1837 si dedica alla preparazione di Sali di ferro contro le anemie, di bismuto chelato per l’ulcera peptica, di chinino, del purgante di magnesia e del noto tamarindo.

Alla Farmacia ricostruita dopo la distruzione dell’agosto del 1943 erano annessi circa 2.000 libri, vari e quadri antichi conservati alla biblioteca Braidense.

Rimangono oggi nella Farmacia la targa storica all’esterno e all’interno troviamo mobili antichi, vasi e libri come testimonianza del passato.

venerdì 7 gennaio 2022

BAR BIANCO

L'edificio, progettato dall'architetto Riccardo Griffini, venne costruito in occasione della X Triennale, tenutasi nel 1954 nel vicino Palazzo dell’Arte; l'impulso alla costruzione venne dalla Centrale del Latte di Milano, che vi improntò un punto di distribuzione dei propri prodotti, destinati in particolare ai bambini frequentatori del parco.

Insieme alla vicina biblioteca, costituì uno dei due edifici permanenti realizzati per la manifestazione.

Il bar è ospitato in un piccolo edificio immerso nel verde, con struttura in calcestruzzo armato e muratura in parte rivestita in pietra e in parte intonacata.

I muri si dispongono lungo linee spezzate, a sostenere le grandi terrazze con vista sul parco. L'interno è decorato con piastrelle in ceramica Richard-Ginori disegnate da Giovanni Gariboldi, e con tesserine smaltate che formano una composizione, opera di Ibrahim Kodra.

CAFFE' COMMERCIO

 
Il Caffè Bar Commercio, rinomato ritrovo dei Portici Meridionali di Piazza Duomo, fu attivo per molti decenni, dal 1920 circa fino agli anni '70.

Sotto il bar vi era una sala da ballo dove sono passati tutti i complessi degli anni 60.

giovedì 6 gennaio 2022

PASTICCERIA MARCHESI

 

La storia della Pasticceria Marchesi è intessuta di tradizione e creatività che si fondono in un’irresistibile armonia. Immaginatevi un elegante edificio Settecentesco nel cuore della città di Milano, in Via Santa Maria alla Porta 11/a, per la precisione. Qui, nel 1824, la famiglia Marchesi aprì una pasticceria e grazie al duro lavoro e al suo impegno, la pasticceria si è guadagnata un’ottima reputazione per i suoi prodotti artigianali.

Fino ad arrivare ai primi anni del Novecento. Il proprietario, Angelo Marchesi, iniziò a servire caffè, bevande e cocktail all’ora dell’aperitivo, oltre a dolci appena sfornati, torte, biscotti e dolciumi. La Pasticceria Marchesi non era soltanto una pasticceria di alta qualità, ma anche un incantevole caffè e stava diventando uno dei posti più suggestivi di Milano.

Fin dai primi tempi, la Pasticceria Marchesi ha mantenuto intatto il suo fascino, conservando i suoi arredi originali dei primi del Novecento, i soffitti a cassettoni, gli antichi specchi e le lampade in stile art déco. È rimasta fedele alle sue tradizioni e alla produzione basata sull’accurata selezione delle materie prime, l’alta maestria pasticciera e l’attenzione ai dettagli.
I passanti sono attratti all’interno dalle incantevoli vetrine che danno loro il benvenuto in un paradiso di tentazioni, in cui esclusive confezioni decorate con nastri dai colori pastello racchiudono squisite creazioni per la delizia del palato.
Quasi 200 anni dopo l’apertura della storica pasticceria in via Santa Maria alla Porta, la Pasticceria Marchesi è ancora attiva allo stesso indirizzo e con la stessa passione per l’eccellenza.
Oggi la pasticceria è diventata la meta preferita per un’elegante clientela cosmopolita.
Meta obbligatoria per milanesi e turisti, la Pasticceria Marchesi è il luogo ideale per assaporare la magia che si sprigiona con il gusto. Per apprezzare il frutto di quasi due secoli di esperienza. Per godersi il piacere di un caffè espresso, scegliere una torta speciale o sorprendere qualcuno con una sublime selezione di cioccolatini.
La stessa magia si può provare a Milano nelle location di Galleria Vittorio Emanuele II, in via Monte Napoleone 9 e a Londra nell'esclusivo quartiere di Mayfair, al 117 di Mount Street. Nel rispetto dello spirito della storica sede originale, tutti i negozi ne richiamano e reinterpretano l’atmosfera e il fascino senza tempo. Qui, è possibile trovare la tradizionale selezione della Pasticceria Marchesi affiancata a una raffinata varietà di nuove proposte, da un’offerta di piatti salati ai dolci, presentati con inediti packaging appositamente studiati. Un nuovo, entusiasmante capitolo della storia della Pasticceria Marchesi sta per iniziare.

domenica 2 gennaio 2022

STELLINE CAFFE' & GOURMANDISES

Materia, Eccellenza, Gusto. Principi con i quali Stelline Caffè & Gourmandises seleziona tutti i prodotti che propone ispirandosi alla stagionalità e tenendo conto delle esigenze del cliente.

Per un piccolo incontro esclusivo o un evento più importante con proposte esclusive anche per vegetariani o celiaci o per chi semplicemente ama le cose buone ma semplici e naturali.
In stagione, la nostra terrazza è luogo dove vivere un'esperienza fisica, emozionale e creativa, un teatro dove protagonista è una natura urbana per sceneggiare una storia.
All'interno della storica cornice del Palazzo delle Stelline, nel centro storico di Milano di fronte a Santa Maria delle Grazie e al Cenacolo di Leonardo, Stelline Caffè&Gourmandises si identifica come un angolo elegante ed accogliente, in uno scenario urbano unico ricco di fascino e suggestioni. 
Fa parte dell'Hotel Stelline

337 108 7141
APERTURA

lunedì/venenerdì
9:00-18:00

CENTRO BOTANICO NAJ OLEARI

Fondato nel 1975 insieme a una trentina di altri tra cui Milly Moratti, Claudia Mori e Adriano Celentano. Il Centro in città ha tre sedi – quella di via Vincenzo Monti c’è dal 1972 e può vantarsi di essere stato il primo negozio biologico in Italia – ma questo di via Cesare Correnti è un concept store di nuova generazione, in cui accanto al market in cui comprare alimentari biologici e biodinamici (ma anche cosmetici e detergenti bio-ecologici, abbigliamento naturale) si può trovare anche arredamento, giardinaggio, giocattoli. C’è una sala dedicata ai libri e spazi appositi per eventi, mostre, concerti, lettura di poesie ed una saletta benessere in cui è possibile rigenerarsi con trattamenti naturali o chiedere consigli a esperti di omeopatia e naturopatia. Per finire ci si può prendere una pausa relax presso il Biobar, un piccolo risto-caffè dove si mangia cucina bio e macrobiotica e dove si tengono anche corsi di cucina crudista.

giovedì 9 dicembre 2021

SPIRIT DE MILAN

Spirit de Milan è un luogo dell’anima, dove vi aspettiamo per ridere insieme, ballare, bere, mangiare, chiacchierare, incontrare vecchi e nuovi amici.

Vi aspettiamo ogni sera con un genere musicale diverso: il martedì con musica e cabaret, il mercoledì ‘special’ con gli ospiti di RockFiles Live! di LifeGate, il giovedì con la musica milanese delle osterie di una volta, insieme ai classici di Gaber, Jannacci e Fo, il venerdì con la sempreverde musica anni 60-70-80, il sabato con le atmosfere anni 30 della musica swing, la domenica con rassegne blues o jazz. 

Un luogo dove non annoiarsi mai, bere un buon bicchiere di vino o un ottimo drink, stuzzicare qualcosa per un aperitivo o accomodarsi a cena nella nostra Fabbrica della Sgagnosa, dove provare i piatti della tradizione lombarda con prodotti della regione a km 0 e dove condividere grandi tavolate in cui farsi anche nuovi amici.

Senza formalismi, solo con la voglia e il piacere di stare insieme, condividere e divertirsi.

Un luogo dove incontrare personaggi della vecchia Milano, imparare il dialetto, ma anche qualche passo di swing, cantare e suonare.

Un palco, una pista da ballo, un grande spazio per stare insieme sentendosi a casa.

Il ristorante è parte integrante della vita di Spirit e la nostra offerta comprende l’aperitivo, la cena e il dopocena, con spettacoli di musica live tutte le sere.

Le serate sono prevalentemente a ingresso gratuito, tranne alcuni eventi speciali  (in cui l’ingresso a pagamento è sempre segnalato) e tradizionalmente il venerdì e il sabato, in cui è previsto — se non diversamente specificato — il  pagamento di un biglietto di  7€ per chi cena e di 15 euro (in questo caso è compresa una consumazione) per chi viene dopocena. 

PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...