sabato 15 gennaio 2022

TENNIS CLUB ALBERTO BONACOSSA

Il Tennis comincia a diffondersi in Italia sul finire dell’ottocento. Sono gli inglesi a praticarlo e farlo conoscere durante i lunghi soggiorni nel nostro paese.

Nel 1893 nasce a Milano il Lawn Tennis Club.

In quegli anni il tennis è praticato da un numero limitato di persone ma l’entusiasmo per il nuovo sport si diffonde rapidamente e gli “appassionati pionieri” trovano al TCM il luogo ideale per praticarlo. Anche Gabriele D’Annunzio frequenta il club, da non giocatore. Il suo segretario Tom Antongini è un ottimo tennista e vince i primi tornei. Tra i primi appassionati, il Conte Alberto Bonacossa ed il Marchese Gilberto Porro Lambertenghi sono i più entusiasti e attivi. Nel 1914 redigono e danno alla stampa il primo Manuale italiano di tennis.

Nel 1920 il tennis italiano partecipa per la prima volta alle Olimpiadi di Anversa. La squadra italiana è composta da Rosetta Gagliardi Prouse, Cesare Colombo e Alberto Bonacossa del TCM e Tino Baldi di Robecco del TC Genova. Dopo il 1920 il tennis viene sempre più giocato ed assume una fisionomia di sport in grande diffusione.

Grazie anche al fatto che nel 1923 diventa operativa la conquista sociale della riduzione dell’orario di lavoro ad otto ore, si iniziò a manifestare l’esigenza di organizzare il tempo libero a disposizione dei lavoratori: le attività sportive, fino ad allora riservate ad una fascia molto ristretta della popolazione, iniziarono ad essere praticate anche dagli impiegati e dagli operai.

Nel 1923 voluta dal Conte Bonacossa e progettata dall’arch. Giovanni Muzio, viene inaugurata l’attuale sede del TCM. Il Conte Bonacossa ne assume la presidenza e vi rimarrà con estrema dedizione sino al 1953, anno della sua scomparsa. Il TCM diventa in quel periodo il più importante riferimento del tennis italiano ed i più grandi campioni nazionali ed internazionali si confrontano sui nuovi campi di via Arimondi. Le prime cinque edizioni degli Internazionali d’Italia vengono giocate sul campo tribuna del Tennis Club Milano, fatto costruire dal Conte Bonacossa per ricordare l’amico Gilberto Porro Lambertenghi Il Club diventa punto d’incontro di sport, politica, arte, amicizia e mondanità, il fiore all’occhiello di Milano.

Il tennis vive un momento di grande splendore e al TCM si formano i più grandi campioni. Tra i molti ricordiamo il barone Uberto de Morpurgo, il primo Italiano ai vertici delle classifiche mondiali e altri campioni prestigiosi quali Sabbadini, Serventi, Colombo, Placido Gaslini, Leonardo Bonzi, Stefano Mangold, Guido Cesura. Non possiamo dimenticare il primo “doppio storico” di Taroni-Quintavalle che ci ha fatto ben figurare nelle Coppe Davis del periodo. In campo femminile dopo i successi di inizio secolo di Rosetta Prouse, della Forlanini e della Perelli è il grande momento di Lucia Valerio. E’ stata più volte campionessa d’Italia e la prima italiana ad arrivare nei quarti di finale di Wimbledon.

Nel 1937 il maestro Vincenzo Mei organizza al Tennis Club Milano la prima scuola nazionale di tennis. Dopo il conflitto mondiale il TCM vive altri momenti di successi e di entusiasmo. Iniziano le prime vittorie internazionali per Francesco Romanoni e Renato Bossi. Un altro “doppio storico” inizia il suo percorso di vittorie, si tratta di Marcello Del Bello e Gianni Cucelli. Marcello arriva al TCM da Roma e con lui viene il fratello Rolando anch’egli grande campione ed ancora stimato maestro al TCM. Giovanni Cucelli arriva dall’Istria e cambia il suo cognome da Kucel in Cucelli. In campo femminile la stella nascente è Annelies Ullstein; acquista la cittadinanza italiana sposando il nostro Renato Bossi e gioca per il Tennis Club Milano e per l’Italia rimanendo, sino al 1950, tra le prime otto giocatrici del mondo.

Il TCM continua la sua gloriosa storia ospitando sino al 1960 gli incontri di Coppa Davis. Anche in questo periodo il tennis vive un momento importante. I campioni del periodo sono Fausto Gardini, Antonio Maggi, Sergio Tacchini, Lea Pericoli e Lucia Bassi, tutti del TCM.

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