venerdì 26 novembre 2021

STAZIONE DI PORTA NUOVA 1850

A Porta Tenaglia (Porta Volta) sarebbe dovuta sorgere la stazione della ferrovia per Como, ma il progetto, peraltro molto interessante e accurato, non era mai stato realizzato. Nel 1841, a titolo sperimentale, era stato costruito un breve tronco, poco più d'un chilometro, tra Camnago e Lentate. Nel 1846 la concessione era passata al signor Antonio Grassi che d'accordo con una Società Anonima derogò dal primitivo progetto e pensò di inserirsi nel già realizzato tronco di Monza. La proposta suscitò il malcontento dei comuni (Bruzzano, Cormano, Paderno, Palazzolo, Varedo, Bovisio, Cesano Maderno, Seveso e Meda) che non sarebbero stati serviti dalla ferrovia (dovettero infatti aspettare fino al 1879, la costruzione della Milano-Erba), ma venne approvata.

Apparve però evidente che la prima stazione della linea Milano-Monza non sarebbe stata sufficiente, e si decise pertanto di costruirne una nuova in uno spazio più ampio. Spostandosi di poche centinaia di metri c’era la possibilità di usufruire di una grande superficie, lungo il canale della Martesana.

Fu così realizzato un fabbricato di grandi dimensioni, entrato in servizio nel 1850, che sul retro era dotato di una gran tettoia a tre campate a protezione dei binari di transito e di manovra, e dei treni. I viaggiatori, a giudicare dal resoconto del primo anno di esercizio, non dovevano essere molti. Forse più numerosi erano, invece, gli spettatori che accorrevano a godersi lo spettacolo delle partenze e degli arrivi dei treni, nonché quello della manovra delle locomotive, le quali, non essendo ancora entrati in uso gli scambi, passavano da un binario all'altro mediante tre piattaforme girevoli, ed un tronco di congiunzione delle stesse, situate alle due estremità della tettoia.

L’edificio di questa stazione si può ancora riconoscere nell'attuale Caserma della Guardia di Finanza, in via Melchiorre Gioia. Per la precisione si tratta della ex-Dogana, la funzione a cui la stazione fu in seguito destinata, e per la quale, come si vede dalla fotografia, fu rialzata di un piano rispetto all’edificio originale della stazione.

Sulla linea Milano-Como erano in servizio tutte locomotive di nuovo modello, prodotte dalla Maschinenfabrik di Esslingen, ed ognuna aveva il suo nome:“Stoccarda”, “Enrichetta”, “Como”, “Ercole”, “Eolo”, “Matilde” e “Napoleone”. I vagoni erano di tipo diverso per le tre classi; i viaggiatori che non potevano permettersi il lusso delle prime due dovevano fare affidamento sulla clemenza del tempo, perché le vetture di terza classe erano completamente scoperte.

Ci vollero molti anni prima che un treno, partito dalla nuova stazione di Porta Nuova, raggiungesse direttamente Como. La linea fu infatti realizzata per tronchi successivi: dal primo ottobre 1849 fu attivata la Monza-Camnago Lentate, dal 6 dicembre dello stesso anno la Camnago Lentate-Albate Camerlata, dal 27 luglio 1875 la Albate Camerlata-Como S. Giovanni, che per le pendenze in gioco era la tratta più difficile da realizzare. Nel settembre del 1879 la linea raggiunse infine il confine svizzero (Como S.Giovanni-Chiasso).

Nella nuova stazione confluì dal 1859 anche il nuovo tronco ferroviario Magenta-Milano della linea Torino-Milano. La costruzione di questa linea era iniziata nel 1852 e la sua entrata in servizio nell’ottobre del 1858 precedette di pochi mesi lo scoppio della Seconda Guerra d’Indipendenza, durante la quale le ferrovie contribuirono non poco al rapido spostamento verso est delle truppe franco-piemontesi. E proprio per favorire il rapido spostamento delle truppe nel luglio del 1859, in pochissimi giorni, fu steso un binario provvisorio che, costeggiando i bastioni, permetteva di collegare le due stazioni di Porta Nuova e Porta Tosa. Così i treni carichi di soldati e vettovaglie potevano direttamente proseguire dalla linea di Torino su quella di Venezia.

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