Le colonne votive di Milano, indicate anche coi nomi di croci votive o crocette, sono delle colonne votive costruite a Milano in epoche diverse.
Pur esistendo sei colonne di epoca precedente, la diffusione a Milano di colonne votive appare principalmente legata agli avvenimenti della peste del 1576. Poiché nel periodo di quarantena era vietato uscire dalle case, in varie piazze vennero organizzati altari per la celebrazione delle messe.
«Hoggi si è dato principio alla quarantena generale [...] E poiché le persone stavano alla porta, si è fatto grida che non vi stiano, et assai presto un'altra che si tengano le porte serrate di dentro. Si piantano adesso altari in molti luoghi della città allo scoperto per dir messa in luogo che dalla finestra si possa se non udire, vedere; e si pigliano quelli siti che possano servire a più persone. In diversi luoghi poi, oltre le pitture che si fanno nelli muri con le immagini di San Sebastiano e di San Rocco, si piantano colonne grandi che che c'hanno a starci sempre con le croci in cima.»
(da una lettera del 29 ottobre 1576)
Altre colonne furono erette successivamente per volere dell'arcivescovo Carlo Borromeo dove si trovavano gli altari.
«Diede ordine che si piantassero in ciascun luogo, ove erano quelli Altari, nobili, et alte colonne di pietre vive, fondate sopra le basi, e piedestalli; nella somità delle quali si ponesse una Croce grande, con un Christo inchiodato; e si circondassero da cancelli di ferro fabricati artificiosamente, per tener le Croci, e li Altari aggiunti, con la debita veneratione. E per mantenervi vivo perpetuamente il culto Divino, istituì una Compagnia di persone pie, di quella vicinanza, a ciascuna Croce,con regole particolari, et ufficiali, alla forma dell'altre Compagnie»
(dalla Vita di San Carlo Borromeo)
Queste compagnie della Santa Croce, una per ogni colonna o croce, erano indicate in numero di 19 nell'anno 1592. Altre 20 croci furono realizzate dall'arcivescovo Federico Borromeo; in totale, considerando quelle presenti nei Corpi Santi di Milano, si raggiunse un massimo di 59 croci.
Nel 1703 erano presenti 46 Compagnie della Santa Croce.
Nel 1711 l'arcivescovo Giuseppe Archinto, dopo aver ricordato che la croce di Cristo era una sola, dovette intervenire per definire i confini di ognuna delle Compagnie esistenti per dirimere i contrasti sorti tra loro.

Porta Comasina - Garibaldi
Croce di Sant'Ampelio,era sul sagrato di santa Maria del Carmine. Fu associata al mistero dei soldati romani che si spartiscono la veste di Gesù.
Croce di San Benigno, questa crocetta era innalzata dove oggi abbiamo largo La Foppa, dove si nota il monumento al Piatti. Il mistero era quello della morte di Gesù sulla croce.
Croce di San Barnaba. Benedetta nel 1577 da san Carlo in persona, era al centro dello slargo del Cordusio, fino a quando fu spostata in piazza Borromeo, di fronte alla chiesa di santa Maria podone, dove ancora oggi si trova. In origine una semplice colonna con croce, sostituita in seguito con la statua in rame e bronzo di San Carlo Borromeo disegnata da Dionigi Bussola nel 1624, e successivamente collocata in Piazza Borromeo dopo che Giuseppe II disse che era d’intralcio al passaggio.

Croce di San Geronzio, situata all'incrocio tra via Ponte Vetero e via Sacchi, era al termine di via Broletto, nello slargo dove la via Cusani si unisce a via dell'orso, al ponte "vetero". Era già esistente allo scoppio delle peste di san Carlo, che nell'infuriare del morbo tornò a benedirla. Il mistero era quello di Gesù crocifisso tra i due ladroni.
Croce di San Rocco, era nell’attuale incrocio tra corso Garibaldi e via Anfiteatro. Venne rimossa con le soppressioni Giuseppine. Il mistero associato era quello di Gesù che raccomanda Giovanni alla Madonna. Pur restaurata agli inizi del settecento, fu poi demolita con Giuseppe II.
Porta Nuova
Croce di Sant'Eusebio, la sua collocazione non è chiara, secondo alcuni era posta nei pressi della porta Beatrice, in fondo alla via Brera, mentre secondo altre fonti era posta quasi di fronte alla scomparsa chiesa di santa Maria Aracoeli, all’angolo con il corso di Porta Nuova. Venne demolita nel 1879. Il mistero era l'apertura del costato di Cristo.
Croce di Santa Maria alla Scala, situata in corrispondenza dell'omonima chiesa in piazza della Scala.
Croce di San Protaso arcivescovo, indicata anche come croce di San Primo nell'attuale via Manzoni all'angolo con piazza della Croce Rossa. Si ergeva lungo il corso di porta Nuova, oggi via Manzoni, all'altezza dell'attuale via Montenapoleone. Eretta nel 1579, fu poi riedificata nel tardo seicento ad opera di un privato, e la statua sostituita da una sfera sormontata dalla croce.
Porta Orientale- Porta Venezia - Monforte - Tosa
Croce di San Caio, situata all'incrocio tra via Corridoni e via Cesare Battisti, un tempo largo del Sole, nel borgo della Stella. Il mistero rappresentato era quello del Cristo disprezzato nella casa del sacerdote Caifa.
Croce di San Dionigi, situata all'incrocio dell'attuale corso Venezia con via
Borghetto, all'altezza del Planetario. Era ausiliaria all'omonima chiesa, aveva come mistero il Cristo che chiede permesso alla Madre per partire; La colonna è citata nel capitolo XI de I promessi sposi e nel saggio storico Storia della colonna infame, entrambi di Alessandro Manzoni. Se ne conserva oggi solo la targa sottostante, presso il Castello Sforzesco.
Croce dei Santi Gervaso e Protasio, s'innalzava nella piazza del brolo innanzi la chiesa di santo Stefano, verso l'attuale via Laghetto. Anch'essa era legata al mistero di Cristo portato innanzi a Caifa.
Croce di San Martiniano, al Verziere, La colonna, arrivata da Baveno, lasciò perplessi (per la scarsa qualità) i commercianti committenti e paganti, tanto che il litigio fece sì che la colonna rimanesse per ben vent’anni abbandonata a terra, intralciando anche il traffico. Solo l’intervento del Governatore Velasco risolse la questione e i lavori ripresero. Verrà alla fine completata, dopo altre disgrazie costruttive, solo nel 1673. E’ conosciuta anche come colonna del Salvatore, Redentore o Verziere. Durante i lavori recentissimi di smontaggio è affiorato il più antico basamento e parte della primitiva colonna.

Croce di San Mona, o Croce di Porta Orientale situata in un'area allora compresa tra l'odierna piazza san Babila e via Montenapoleone, (di fronte allo scomparso vicolo di san Giovanni in Era). Venne associata al mistero della Sepoltura di Cristo. Fu abbattuta molto prima delle altre, nel 1771.

Stampa di Melchiorre Gherardini, Piazza di S. Babila durante la peste del 1630. Nel disegno si vedono le due colonne, di San Mona e del Leone (unica superstite)
Croce di Monforte o Croce di San Mirocleto, situata nell'attuale via Monforte all'incrocio con via Conservatorio, dove sorge palazzo Diotti oggi Prefettura. Era associata al mistero della Lavanda dei piedi agli Apostoli.
Croce San Salvatore colonna votiva situata in un'area oggi occupata dagli edifici della Galleria Vittorio Emanuele II allora chiamata "stretta dei Cimatori", successivamente "contrada di San Salvatore", di fronte alla chiesa di San Salvatore in Xenodochio.
Porta Romana
Croce di San Calimero, la vediamo tutt'oggi in corso di porta Romana, laddove si diparte il corso di porta Vigentina; sormontata dalla statua del quarto vescovo milanese, fu associata al mistero di Gesù innanzi Pilato.

- sant'Eufemia o sant'Elena o san Senatore: tutt'ora visibile in corso Italia, tra le due chiese di sant'Eufemia e san Paolo, fu innalzata il 12 maggio del 1581; fu poi demolita e ricostruita, e benedetta nel 1616. Ebbe per protettore san Senatore, 21° vescovo, e come mistero quello del disprezzo che Gesù Cristo subì dai giudici nel Pretorio. La posizione attuale le venne data dopo un piccolo trasloco avvenuto negli anni venti, dato che si era trovata proprio al centro del corso nato in quegli anni.

Croce di San Castriziano, situata nella scomparsa contrada dei Tre Re, area che si trovava circa tra le attuali via Baracchini e via Larga,dove si apriva il sagrato di san Giovanni Itolano poi Laterano. La croce era associata al mistero della flagellazione di cristo.
Croce di San Glicerio, esistente e spostata. Un tempo al Bottonuto, era proprio all'entrata dell'antichissimo quartiere, quasi sull'attuale via Larga. Dedicata al mistero relativo alle beffe che il Cristo subisce da Erode, fu benedetta nel 1607.
Fu poi riciclata dal Piermarini per completare i boschetti, trasformandola da religiosa a laica, dandole la forma di obelisco, dove ancora oggi la possiamo vedere ora funge da rotatoria in via Marina a Porta Venezia.
Croce di San Marolo, inizialmente era posizionata in corso di Porta Romana, all’altezza di via Maddalena, e fu dedicata a Marolo, 14° vescovo di Milano. La colonna fu poi traslata nel 1776 nell’attuale piazza di san Nazaro in Brolo sul corso di porta Romana, dove ancora oggi la vediamo, e qui assunse il nome di san Nazaro o sant’Ulderico.
Croce di San Mauricillo, situata all'incrocio tra via Speronari e via Falcone, era in via Speronari, angolo via Falcone, dietro la chiesa di santa Maria presso san Satiro. Era associata al mistero della incoronazione con le spine che il Cristo dovette subire. Fu poi abbattuta e sostituita con la stauta di san Satiro nel 1690. Il tutto fu poi demolito nel 1785.
Porta Ticinese
Croce di San Dazio, situata all'incrocio tra le attuali via De Amicis e via Cesare Correnti.
Croce di San Lazzaro, posta in piazza della Vetra, oggi è forse la più derelitta delle croci superstiti e venne eretta “solo” nel 1643. esistente.

Croce di San Magno o san Brugnone: era di fronte alla chiesa di San Pietro in campo lodigiano, nei pressi del ponte delle Pioppette (oggi sarebbe in via della Chiusa). Pur avendo avuto la statua posta in cima alla colonna di san Brugnone, la colonna venne intitolata al vescovo Magno, situata nell'attuale via Crocefisso.
Croce di San Mansueto, situata all'incrocio tra le attuali via Arena e via Conce del Naviglio.
Croce di San Materno, situata al Carrobbio. Nel 1786 croce e altare vennero rimossi per motivi di viabilità..Nel mezzo del crocicchio del Carrobbio, nel 1577, San Carlo Borromeo fece collocare l’altare di San Materno per consentire ai malati di peste di seguire dalle proprie case la Messa che vi si celebrava. Nel 1658 venne aggiunta una colonna sormontata da due angeli recanti una croce e la dedica venne estesa a San Carlo. Nel 1786 croce e altare vennero rimossi per motivi di viabilità.
Questa seppur piccola perdita è purtroppo l’ennesima dimostrazione di come Milano non sia mai stata in grado di preservare la sua storia e i suoi tesori artistici nel corso dei secoli.

Croce di San Michele, situata all'incrocio tra via Disciplini e via della Chiusa.
Croce di San Pietro Martire o Sant’Eustorgio, esistente. Nel seicento la croce venne sostituita con quella di san Pietro Martire (il domenicano ucciso a Barlassina), grazie all’interessamento dei 40 Crocesignani che costituivano la scorta degli Inquisitori, che nella basilica di Sant'Eustorgio avevano sede. esistente.

Porta Vercellina
Croce di Sant'Ambrogio, situata nell'attuale area di Piazza degli Affari, allora in prossimità della chiesa di San Vittore al Teatro.
Croce di Sant'Anatolone, situata nell'attuale corso Magenta all'angolo con via San Giovanni sul muro.
Croce di Sant'Ausonio. il 28° vescovo ebbe dedicata questa croce che si innalzava sul corso di porta Vercellina, oggi corso Magenta, proprio nello slargo davanti a palazzo Litta.
Croce di San Rocco, nell'attuale incrocio tra corso Garibaldi e via Anfiteatro.
Corpi Santi
Croce di Santa Maria Bianca o delle Rottole al Casoretto, in piazza Durante.
Croce di Santa Maddalena, esistente. la possiamo trovare in piazza De Angeli, zona che proprio per la crocetta è sempre stata chiamata “la Maddalena”. Zona che per lungo tempo rimase di transizione tra la periferia cittadina, e dominata dalla grande manifattura De Angeli-Frua che qui si affacciava sino al dopoguerra, e l’inizio delle campagne, lungo la strada per Baggio. Restaurata nel 1863, sfida i secoli in mezzo al traffico.
Croce di Quarto Cagnino. si tratta di una colonna votiva di epoca settecentesca, quindi successiva al periodo dei Borromeo.

Vanno menzionate anche le tre “croci” di San Giovanni Nepomuceno: una posta sul ponte di Corso di Porta Romana della cerchia dei navigli, una sull’arco antico di Porta Orientale e l’altra posizionata nel cortile del Castello Sforzesco. Pare ce ne fosse anche una terza, della quale però se’è persa traccia.
- Ogni colonna votiva, oltre a luogo di ritrovo di preghiera pubblico per gli appartenenti alla compagnia, era una croce stazionale, cioè un punto di stazione delle processioni della Via Crucis attraverso le vie di Milano; esistono però ipotesi discordanti sull'abbinamento tra singola colonna e stazione della via Crucis.
Un esempio dell'uso delle colonne come stazioni processionali è dato dalle istruzioni per la processione del corpo di san Carlo che si svolse l'11 giugno 1630 (festa di san Barnaba) durante la pestilenza manzoniana.
«Strada da farsi nel portare il Corpo di San Carlo.
Uscita la Processione dal Duomo, s'invierà, passando allato alla Corte, verso alla Dogana sino la Crocetta di S. Satiro, e poi nella Contrada dei tre Rè fino alla Croce del Bottonuto dove si fará la prima Statione.
Indi per Contrada Larga a Santo Stefano per lo corso sino alla Croce di Porta Tosa di dentro, et ivi si farà la seconda Statione.
Indi per la strada della Cantarana diritto alla Croce di Porta Orientale, dove si farà la terza Statione.
Dalla Croce di Porta Orientale per la strada diritta di Sant'Andrea, sino alla Croce di Porta Nuova, dove si farà la quarta Statione.
Dalla detta Croce di Porta Nuova si anderà per la Cantarana di Sant'Agostino, diritto sino al Ponte Vetro, dove si farà la quinta Statione.
Dalla Croce del Ponte Vetro si anderà per lo corso sino alla strada di San Prospero, et indi per la contrada de' Meravigli diritto, sino alla Croce di San Giacomo di Porta Vercellina, dove sarà la sesta Statione.
D'indi si caminerà per lo corso di P. Vercellina sino a S. Rocco, e poi si volterà per lo Nirone et indi si volterà a S. Pietro la Vigna, e passando per S. Maria il Cerchio si anderà al Carobio, ove si farà la settima Statione.
Dal Carobio si anderà per la strada diritta alla Madonna presso la Balla, dove si farà l'ottava Statione.
Dalla Madonna si passerà diritto al Malcantone voltando a San Sepolcro, dove si farà la nona Statione.
Da San Sepolcro si anderà verso la Zecca passando per le Cinque vie venendo verso il Corduce, dove si farà la decima Statione.
Dalla Croce del Corduce si caminerà per la Contrada de' Fustagnari passando per lo Collegio e per lo mezzo della Piazza del Duomo, dove si farà l'ultima Statione.»
(Avviso dell'arcivescovo Federico Borromeo per la processione)
La volontà governativa di eliminare le croci votive, considerate solo come arredo urbano di intralcio alla viabilità, è riconducibile ad uno scambio di missive del 1772 tra il conte di Firmian, ministro plenipotenziario, e il cancelliere von Kaunitz. I disegni delle croci da togliere vennero realizzati di notte dall'architetto Giuseppe Piermarini e inviati a Vienna per essere valutati; venne stabilita l'eliminazione di sei croci.
Con dispaccio 30 marzo 1784 Giuseppe II ordinò la soppressione delle confraternite (escluse quelle del SS. Sacramento) e scomparirono così anche le 35 confraternite della Santa Croce superstiti.
Nel 1786 l'architetto Leopoldo Pollack fu incaricato dal Supremo Consiglio di Governo di valutare l'eliminazione delle colonne che fossero di ostacolo alla circolazione. Pollack elencò 35 monumenti (non solo colonne votive), dei quali 24 furono demoliti e 11 conservati, alcuni con modifiche. Il materiale ricavato dalle demolizioni fu venduto all'asta per lire 3814.
Colonne votive conservate
Croce di San Barnaba, anche croce del Cordusio e successivamente croce di San Carlo, situata un tempo nella zona della Curia ducis, l'attuale piazza Cordusio, fu traslata in piazza Borromeo nel 1786 come ricordato nell'iscrizione sul basamento

Croce di San Calimero (XVII secolo), ne sopravvive parte in largo Crocetta.

Croce di Sant'Elena o Croce di San Senatore, situata in piazza sant'Eufemia, fu costruita in funzione delle chiese di San Paolo Converso e di Sant'Eufemia.

Croce di San Glicerio o Croce del Bottonuto (nota anche col nome di obelisco), un tempo situata in un'area compresa tra l'attuale incrocio di via Pantano e via Larga, è stata trasferita nel 1787 nella sua attuale posizione in via Marina angolo via Boschetti.

Croce di San Lazzaro (1728), situata in piazza Vetra.

Croce di Santa Maddalena, situata in piazza De Angeli.

Croce di San Marolo, situata in piazza San Nazaro in Brolo, fu costruita in funzione dell'omonima basilica.

Croce di San Martiniano, più nota come colonna del Verziere dalla sua posizione nell'antico mercato della verdura di Milano, anticamente situata nel corso di Porta Tosa, oggi via Verziere, si trova oggi al centro del Largo Augusto.

Croce di San Pietro Martire, situata in piazza sant'Eustorgio, di fronte all'omonima chiesa.
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