
La chiesa nel XVII secolo veniva descritta come piccola e vecchia: fu quindi rinnovata dal Richini per poi subire pesanti rimaneggiamenti attorno all'anno 1733 agli ambienti interni, dove fu decorata con stucchi dorati nello stile dell'epoca. La chiesa era situata nella contrada dei Due Muri, una via oggi non più esistente per via della sistemazione urbanistica necessaria alla costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II, e fu demolita nel 1814 per consentire la costruzione del Teatro Re su progetto di Luigi Cagnola.
A Milano il primo istituto dedito all’infanzia abbandonata fu lo xenodochio fondato dal sacerdote Dateo (741-799 d.C.) nel 787 d.C. E’ significativo che tuttora, in piazzale Dateo, abbia sede un brefotrofio attivo dal primo decennio del Novecento.
Dateo, arciprete della santa Chiesa milanese era un presbitero e arciprete della Basilica Maior o Basilica di San Salvatore in Xenodochio che sul letto di morte lasciò un testamento; volle fondare il primo orfanotrofio d'Europa presso la chiesa cattedrale, così nacque l'orfanotrofio Xenodochio, tra la Scala e il Duomo, con annessa una chiesa, San Salvatore in Xenodochio, ove fu sepolto il benefattore.
A suo nome poi, venne costruito il Brefotrofio Dateo.
La chiesa era ad una sola navata e possedeva tre cappelle, due laterali e una centrale. Questa cappella era particolarmente cara ai poveri ciechi e agli storpi che vi si radunavano portando al collo un medaglione raffigurante il santo che apparentemente li proteggeva dalle molestie che erano soliti subire durante le questue in giro per la città. Sul pavimento della chiesa si trovava una lapide a mosaico in memoria di Dateo che riportava:
Sancte memento Deus, quia condidit iste Datheus
Hanc Aulam miseris auxilio pueris
Hanc Aulam miseris auxilio pueris
I lavori di rifacimento del Richini furono responsabili della nuova facciata ornata con paraste di ordine Ionico. Nel 1733la chiesa fu restaurata di nuovo ed impreziosita da stucchi dorati. Al tempo era governata da un solo rettore.
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