La più antica notizia certificata dell’esistenza di Dergano risale al 1186 ed è un testamento. Ma Dergano deve avere radici più antiche in quanto il nome è di origine celtica, inoltre sono stati ritrovati resti di una chiesa romanica. Addirittura nel vecchio municipio era conservato un coperchio di un vecchio sarcofago e una lapide funeraria di epoca Romana.
L’antico percorso stradale che collegava Milano a Como transitava nella piazza Dergano, così nacquero numerose taverne e osterie. Una su tutti il celebre ristorante S.Carlo, ora abbattuto.
Il percorso Milano-Como si modificò con la costruzione, in epoca napoleonica, della via Como (attuale via Imbonati).
Intorno al 1300 la maggior parte della zona Dergano fu governata da ricchi possidenti, la più importante era la famiglia Taverna che costruì la famosa Villa Taverna, oggi un Centro Socio Ricreativo Culturale per il tempo libero
Negli anni tra il 1900 e il 1910 nacquero a Dergano circoli e cooperative come la cooperativa edificatrice e il circolo Rinascimento. Queste associazioni di cittadini erano una continua fonte di iniziative: da corsi per il recupero degli analfabeti alla creazione di una banda musicale, dalla creazione di un forno cooperativo, a una biblioteca, da un luogo di ricreazione laico al sindacato operaio. Inoltre le case costruite dalla cooperativa furono il frutto di un concetto nuovo di proprietà privata perché le case erano abitate da soci che non ne diventavano a tutti gli effetti proprietari ma servivano a coloro che non avessero potuto permettersi di acquistare una casa propria.
Nel dicembre del 1920 l’amministrazione comunale di Affori, di cui Dergano faceva parte, insieme con Bruzzano, guidata dal sindaco socialista Dante Fagioli, operaio fonditore all’Alfa Romeo (stabilimento del Portello), decideva alcuni mutamenti nella toponomastica delle tre frazioni. A Dergano la Piazza Comunale divenne piazza Internazionale. La piazzetta creatasi di fianco all’edificio scolastico (costruito tra il 1913-14 dalla Cooperativa Edilizia La Fratellanza)
venne denominata Piazza Insegnamento. Nell’ottobre del 1922, la seconda domenica del mese, tradizionalmente Festa di Dergano (ancora oggi), vedeva il culmine delle violenze fasciste. Dopo una estate di provocazioni continue, minacce, sparatorie nei confronti dei socialisti e dell’amministrazione comunale, nel corso dei festeggiamenti un gruppo di fascisti aggredì la Banda locale nei pressi della scuola, dove si stavano suonando dei ballabili. Allontanati dai presenti, alcuni fascisti si recarono nei pressi del Circolo Rinascimento, che era situato in via Conte Verde
A sinistra, il circolo Rinascimento. Al centro, la sede di zona del Partito Socialista Italiano.
dove scoppiò una rissa. Qui, uno di loro, Paolo Grassigli venne ferito. Morì in ospedale alcuni giorni dopo.
Fu il segnale della battaglia: fascisti e nazionalisti calarono su Dergano, invasero il Circolo, lo trasformarono in caserma procedendo all’arresto di una quarantina di persone. Nel corso della “battaglia”, un abitante della Coperativa Edificatrice (presso cui aveva sede il Circolo) venne ucciso da un colpo di fucile. Il Circolo Rinascimento venne chiuso, riaprì solo ne 1945.
Nel giro di poche settimane i fascisti defenestrarono anche il Sindaco Dante Fagioli. Uno dei primi atti della nuova amministrazione fascista fu di modificare le denominazioni della piazza di Dergano. Da Piazza Internazionale a Piazza Nazionale; Piazza Insegnameto divenne Piazza Grassigli. Alla caduta del fascismo, la piazzetta rimase senza nome, confidenzialmente chiamata dai derganesi “piazzetta Ciaia”, dalla via che arriva lì.
Dergano era una piccola località rurale posta a nord di Milano, di antica origine, costituiva un comune compreso nella Pieve di Bruzzano, parte del Ducato di Milano. Registrata agli atti del 1751 come un villaggio milanese di 236 abitanti saliti a 395 nel 1771, alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1805 Dergano risultava avere 403 residenti. Nel 1808 il governo napoleonico lo annesse per la prima volta a Milano, ma gli austriaci annullarono il provvedimento nel 1816 dopo l’istituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1853 il comune di Dergano contava 854 abitanti, nel 1861 ne aveva 930. Il municipio venne aggregato nel 1868 ad Affori, località a sua volta fusa con Milano nel 1923. La piazza Dergano era il cuore del vecchio paese, qui si trovava anche il municipio, oggi sede di un consultorio familiare e altre attività, in Via Cesare Brivio 2.
Nella Piazza di Dergano vi era una chiesa intitolata ai Santi Nicola e Giorgio.
Ormai di antico è rimasto ben poco, forse solo il disegno contorto di alcune vie, come via Brivio, via Tartini, che si dirama in più direzioni senza un ero senso e via Ciaia.
In Via Giuseppe Guerzoni 45 c’è la casa “a grezzo” che misteriosamente appare alquanto strana, non avendo una facciata intonacata, ma semplicemente riaperta con cemento gettato in modo grezzo, probabilmente un intervento del dopoguerra che ancora resiste. L’effetto è ulteriormente marcato anche perché attorno gli edifici sono abbastanza dignitosi e riccamente decorati.
L’area industriale di Dergano è storicamente legata allo sviluppo di una celebre industria farmaceutica: la Carlo Erba.
La Mapei La ditta, nata a Dergano nel 1937, era posta nella parte più remota del quartiere, in via Cafiero.
La Zaini Luigi Zaini trasformò il suo laboratorio artigianale in una fabbrica di successo per la produzione di dolci, cioccolato e caramelle. Tra il 1917 e il 1918, in via Imbonati, si costruirà l’attuale fabbrica.
La Italcima Ex fabbrica di cioccolato chiusa negli anni ’70, sorgeva a Dergano in un edificio costruito nel 1932-36 che porta la firma di Gio Ponti e di Luciano Baldessari. Rimane una delle più significative realizzazioni del razionalismo milanese.
Nel 1797, in piazza Dergano viene eretto l’“albero della libertà” che simboleggiava l’adesione agli ideali rivoluzionari: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Anche i nostri poveri contadini ne avevano fin sopra i capelli di conti, marchesi, feudatari conventi e ordini religiosi che da sempre la facevano da padrone. Curioso il consenso del parroco che solennizzò la manifestazione con il suono delle campane.
Giuseppina di Beauharnais fu la prima moglie di Napoleone (si sposarono a Parigi il 9 marzo 1796). Suo figlio fu nominato da Napoleone vicerè d’Italia, per rendere Milano degna di una capitale ne estese i confini, includendo anche la zona di Dergano.
Tra le vie Legnone Livigno troviamo un curioso palazzo anche assai brutto denominato Il Minotauro.
A Dergano vi era anche l'Ospedale Bassi, era situato dove oggi troviamo il Parco intitolato a Savarino Nicolò.
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