Calvairate dà il nome a questa vasta zona che si trova grossomodo tra Viale Umbria e Piazzale Cuoco.
L'antico borgo agricolo, di cui è stata cancellata ogni testimonianza, si sviluppava nell'area attualmente occupata da piazzale Ferdinando Martini, e si centrava sulla locale parrocchia di Santa Maria Nascente, costruita nel 1581 per volere dell'arcivescovo Carlo Borromeo su progetto di Pellegrino Tibaldi. La zona era abitata da poco più di mille persone e faceva parte dei Corpi Santi di Porta Orientale. Il borgo di Calvairate fu poi annesso al comune Milano nel 1873.
Nei primi decenni del Novecento anche quest'area di città iniziò ad espandersi. Il piano regolatore Pavia-Masera disegnò due grandi piazze (Martini ed Insubria), collegate da un ampio viale alberato (via Laura Ciceri Visconti), destinate a diventare il fulcro del quartiere circostante. Il nuovo piano urbanistico cancellò la chiesa cinquecentesca e la Giazzera de Calvairaa, la ghiacciaia più grande di tutta Milano. Nel 1912 fu costruito ad est del quartiere (odierno viale Molise) il nuovo macello dal 1912, trasferitosi da piazza Sant'Agostino, L’area era occupata dal 1848 da un fortino austriaco, riconquistato dai milanesi dopo le cinque giornate. In generale il mercato vendeva all’ingrosso, ma dal 1959 il sabato fu dedicato alla vendita al dettaglio.
L'area di Calvairate venne urbanizzata secondo le previsioni del piano Pavia-Masera del 1912. Inizialmente, a partire dagli anni venti, sorsero alcuni complessi di case popolari. Successivamente, fino al secondo dopoguerra, seguirono gli edifici di edilizia libera. L'area, ad alta densità edilizia, è comunque ricca di aree verdi ben disegnate e molto apprezzate.
Nel 1927 venne decisa la costruzione della nuova chiesa, completata nel 1929, che sorse sull'isolato compreso fra le vie Ennio e Lattanzio e che prese il nome della demolita Santa Maria Nascente con l’aggiunta della dedica a San Pio V. Dal 1965 ha sede in via Cesare Lombroso il mercato ortofrutticolo più grande d'Italia.
Oggi solo una via ricorda la presenza di questo piccolo borgo che si trovava su una strada che da piazza Beccaria, dietro al Duomo, conduceva nelle campagne a sud-est verso Monlué e Ponte Lambro. Al posto del borgo e della chiesa si trova oggi l’enorme piazzale Ferdinando Martini.
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