venerdì 12 novembre 2021

NOBILE CONTRADA DI SANT'AMBROGIO

I confini della contrada correvano lungo via Lupetta, dove confinava con la contrada della Lupa, e proseguivano lungo piazza Sant'Alessandro, via Amedei fino all'Olmetto, dove confinava con la contrada del Fieno. Il confine poi proseguiva lungo via Olmetto, via dei Piatti e via Torino fino a piazza San Giorgio in Palazzo, per poi continuare lungo via Bagnera e piazza Mentana, dove confinava con sestriere di Porta Vercellina, fino all'incrocio tra via Bollo e piazza San Sepolcro.
Nella contrada erano presenti la chiesa di sant'Ambrogio in Solariolo, la chiesa di San Giorgio a Palazzo e la chiesa di san Sebastiano in Balla, quest'ultima sul confine con la contrada della Lupa.
Nella contrada si trovava parte del quartiere annonario del sestiere di Porta Ticinese, che era chiamato quartiere annonario di Sant'Ambrogio e che serviva anche parte della Nobile Contrada della Rosa. Apparteneva alla contrada di Sant'Ambrogio via San Maurilio, che esiste ancora oggi: in origine questo nome continuava anche dopo l'incrocio tra via Nerino e via Zecca Vecchia fino a via Torino. Anticamente questo secondo tratto fu prima chiamato via Sant'Ambrogio in Solariolo e poi via Sant'Ambrogio in Balla. Gli ultimi due tratti della moderna via Torino erano chiamati via della Palla e via San Giorgio in Palazzo, che prendevano il nome dalle chiese sopracitate. Altre vie degne di nota che appartenevano alla contrada erano via Bagnera, via Nerino, via Valpetrosa, vicolo dei Pusterla e parte di via Olmetto. Via della Palla, via degli Amedei e piazza San'Alessandro erano anticamente conosciute come strada và a Sant'Alessandro.
Altra chiesa avente un toponimo che richiamava la storia della contrada era la chiesa di San Giorgio in Palazzo, che richiamava la presenza, nei suoi pressi, di un antico palazzo fortificato di proprietà della famiglia dei Pusterla, alleati dei Della Torre nella loro lotta con i Visconti. Nei suoi pressi era presente il vicolo dei Pusterla, due torri che appartenevano al palazzo citato poi parzialmente demolito e oggi conosciuto come Palazzo Pusterla Brivio, nonché il "coperto dei Pusterla", ovvero un atrio coperto dove si svolgeva il citato mercato dei latticini.

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