Degna di nota è l'etimologia di via della Palla. Balla, in dialetto milanese, non significa solo "palla", ma anche "involto di merce" (vedasi anche il termine "imballaggio"): secondo la tradizione dei facchini, ovvero degli addetti al trasporto di merce, rivennero casualmente il corpo sant'Aquilino in una fogna, qui gettato dai suoi assassini. I facchini traslarono poi la salma nella basilica di san Lorenzo, dove è tumulato tuttora. Il consorzio dei facchini aveva poi anticamente sede in via della Palla, mentre il loro luogo sacro di riferimento era la cappella di sant'Aquilino della basilica di San Lorenzo. Il toponimo via Palla non deriva quindi dal gioco della palla, ma da "involto di merce".
Il consorzio, e con esso l'obbligo di servirsi dei facchini consorziati ogni qualvolta occorreva trasportare carichi pesanti, fu abolito verso la fine della dominazione spagnola.
Annualmente, ogni 29 gennaio, i facchini rendevano omaggio a sant'Aquilino, diventato loro protettore, con una processione da via Palla alla Basilica di San Lorenzo. Durante la processione i facchini portavano un otre d'olio decorato da nastri a da fiori, il cui contenuto serviva poi a tenere accesa una lampada ad olio di fronte alla tomba del santo. L'olio contenuto nell'otre era donato dai facchini e dai mercanti di latticini di via Palla. Proprio dal privilegio di portare durante questa processione, da parte dei facchini, lo storico gonfalone di Sant'Ambrogio, deriva il nome della contrada. Il termine "palla", nella sua versione milanese balla, fa parte anche del nome di un edificio di culto della contrada, la chiesa di Sant'Ambrogio in Solariolo, conosciuta anche con il nome di chiesa di Sant'Ambrogio in Balla.
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