domenica 2 gennaio 2022

VIA CESARE CORRENTI

Quando Adriano Celentano presentò a Sanremo Il ragazzo della via Gluck, non tutti sapevano i particolari della sua vera storia: nato in via Gluck, a 13 anni, nel 1951, traslocò con la sua famiglia proprio in via Cesare Correnti, in zona Sant’Ambrogio. Percorrendo ora questa strada di Milano che trasformandosi poi in Corso Genova arriva sino ai Navigli, non possiamo non ammirare al numero civico 11, incastrato tra due palazzi, un edificio risalente al 1272 che è l’attuale sede del Teatro Arsenale

Al Carrobbio si trova quest’antica strada cittadina che ha ancora un andamento non proprio rettilineo e che ricalca, con ogni probabilità, il percorso del corso d’acqua che un tempo veniva chiamato Vepra o Olona e che arrivando al Carrobbio, passava dietro la Basilica di San Lorenzo per proseguire il suo percorso fino al Lambro.

All’epoca delle Medilanum romana, l’odierna via Cesare Correnti era una strada che dall’antica Porta Ticinese si dirigeva verso la campagna e San Vincenzo in Prato.

La via venne intitolata sul finire dell’Ottocento a Cesare Correnti  il quale fu un funzionario, patriota e politico italiano, oltre ad esser stato un senatore del Regno d’Italia nella XVI legislatura.

Durante il medioevo venne aperta nelle nuove mura difensive, una delle pusterle cittadine, detta dei Fabbri, per la presenza in zona di diverse officine. Se non fosse stata demolita nel corso del ‘900 nel tentativo di migliorare la viabilità, alla fine dell’attuale via Cesare Correnti, lungo quella che era conosciuta come la strada di San Simone (dal nome dell’omonimo ex oratorio, il già citato Teatro dell’Arsenale), sorgerebbe la Pusterla dei Fabbri, eretta nel corso del Trecento, in concomitanza con la realizzazione delle mura medievali da parte di Azzone Visconti. 

L’antica porta a forcipe unico, rimase al suo posto sino al 1900, quando venne smantellata. Qui vi era anche il ponte sul naviglio che conduceva verso la via San Vincenzo. Sul finire dell’Ottocento, quando venne aperto il nuovo Corso Genova, per poter connettere via Cesare Correnti con il nuovo corso, fu creato uno slargo triangolare che oggi è denominato Piazza della Resistenza Partigiana. La vecchia porta, ritenuta d’intralcio, venne demolita e l’arco di campagna, unica parte superstite, venne ricomposto all’interno del Museo del Castello.

Originariamente la via era nominata: contrada dei Fabbri, come la pusterla, ma nell’Ottocento prese il nome dalla chiesetta presente a metà del suo percorso, di San Simone e Giuda.

 I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno ridotto in briciole parecchi palazzi della via.

Uno dei più bei palazzi della via è senza alcun dubbio Casa Rovida, via Cesare Correnti 7.

A metà della via si trovava un antica chiesetta schiacciata tra due palazzi e dedicata a San Simone e Giuda, soppressa nel 1787 come altre chiese di Milano.  

Al civico 14 si trova un elegante palazzo ottocentesco che presenta un interessante atrio quattrocentesco che conduce ad un primo cortile quadripartito con colonne tuscaniche in granito. Un cannocchiale prospettico suggestivo è ottenuto da un secondo passaggio ad arco che conduce al secondo cortile interno, decorato da un piccolissimo giardino roccioso.

Al numero civico 15 di via Cesare Correnti. Sul bordo del palazzo, una targa commemorativa ricorda il grande compositore Giuseppe Verdi, che dimorò proprio in quella casa negli anni 1839 e 1840 e vi compose le sue prime opere giovanili tra cui “Oberto, Conte di San Bonifacio” e “Un giorno di regno”.

Al civico 17 una targa in marmo ricorda che qui si spense Edoardo Ferravilla Milano 1846 – 1915. Attore dialettale che costituì una sua compagnia, famosa tra ‘800 e ‘900. È stato il creatore del personaggio di Tecoppa. Era figlio illegittimo del marchese Villani e di Luisa Ferrari, un’attrice di varietà.

Tornando ai giorni nostri, questa via di Milano ospita uno spazio bellissimo da visitare e vivere, è il Centro Botanico di Angelo Naj Oleari. 

Nessun commento:

Posta un commento

PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...