Segnano venne nominata per la prima volta nel 1346. Nell'ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi, apparteneva alla pieve di Bruzzano. Comprendeva le frazioni di Pasquè di Seveso e Segnanino, e nel 1751 fece registrare 179 residenti, mentre risale al 1757 il decreto dell'imperatrice Maria Teresa che gli inglobò anche Greco.
In età napoleonica, dal 1808 al 1816, Segnano coi suoi 611 abitanti fu aggregata per la prima volta a Milano, ma recuperò l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1841 fu aggregato a Segnano il comune di Precentenaro, permettendo un notevole salto di popolazione fino a 1669 anime.
All'unità d'Italia nel 1861 il comune contava 2056 abitanti. Nel 1863 il comune mutò nome in Greco Milanese, dal nome della frazione che, a causa della vicinanza alla città, aveva conosciuto un maggiore sviluppo. Segnano venne pertanto degradata a frazione.
A sua volta, il comune di Greco Milanese venne aggregato a Milano nel 1923. Da allora anche Segnano è stata interessata dallo sviluppo edilizio e industriale della periferia milanese, risultandone interamente fagocitata e mantenendo soltanto qualche residuo del vecchio tessuto rurale in corrispondenza del tratto terminale della via Cozzi, appena fuori dalla Bicocca in via Comune Antico.
La via principale del quartiere è Via Comune Antico, antica strada di comunicazione con il vecchio Comune di Greco e oggi spezzata in due dalla ferrovia, dove l’unico passaggio è quello pedonale tramite una passerella in ferro. In direzione di via Roberto Cozzi, proprio dove c’è la svolta a gomito, si trova l’antica chiesetta di Sant’Antonino. La chiesa attuale di S. Antonino è stata costruita agli inizi del XVII secolo, su una cappella già esistente almeno dal XI secolo, come documenta il privilegio di Papa Alessandro III che nel 1178 cita la chiesa già tra le proprietà del monastero di San Simpliciano di Milano.
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