La chiesa antica subì un primo ampliamento con l’erezione del coro sulla porta di entrata, occupando la piazzetta antistante. Sul retro scorreva una roggia chiamata come il paesino. Sul finire dell’Ottocento subì un nuovo ampliamento, ideato dall’architetto ingegnere Enrico Strada, il quale riformò la pianta della chiesa dandole forma di croce. A destra della facciata, un po’ arretrata e leggermente incuneato nella navata, si ergeva il campanile molto alto e snello coronato da una cuspide. L’interno era a navata unica con cinque campate, oltre il transetto e il presbiterio. Oltre all’altar maggiore, vi erano altri due altari minori, uno dedicato al Sacro Cuore e l’altro dedicato a San Giuseppe. Gli archi e le volte erano sostenute da lesene, terminate da capitelli d’ordine ionico. La chiesa non aveva nulla che destasse interesse artistico. La piccola chiesa subì gravi danni durante i bombardamenti del 1943, tanto che dopo la fine della II Guerra Mondiale venne completamente abbattuta, così come il piccolo borgo.
Accanto alla chiesa di S. Dionigi sorgeva un piccolo oratorio dedicalo a Maria Nascente documentato nel 1564 e che nel 1601 venne demolito per far spazio alla casa del curato. La chiesetta poteva avere origini precedenti in quanto la dedicazione mariana è tipica delle fondazioni umiliate.
https://blog.urbanfile.org/2016/10/11/milano-pratocentenaro-il-quartiere-poco-conosciuto/
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