La via assunse il toponimo a lui dedicato verso la metà degli anni ’10 sostituendo il precedente nome (via Vittoria) che a sua volta prese il posto – al tempo dell’unità d’Italia – della Strada della Vittoria e della Strada del Ponte de’ Fabbri unendole fra loro.
La prima, la Strada della Vittoria, partiva dal ponte di Porta Ticinese fino alla Pusterla dei Fabbri appena dopo aver superato il ponte degli Olocati, mentre il secondo tratto dalla Pusterla raggiungeva il ponte di San Vittore.
Nel 1900 la Pusterla dei Fabbri fu demolita su delibera del consiglio comunale, in vista presumibilmente della copertura della cerchia dei Navigli e per agevolare lo sbocco di via Cesare Correnti verso corso Genova. L'arco della pusterla fu trasportato al Castello Sforzesco, dove è posizionato ancora oggi, anche se inizialmente fu collocato nella Corte Principale.
Il 23 giugno 1901 fu inaugurato il monumento a Cesare Correnti, realizzato dallo scultore Luigi Secchi.
Un elemento di spicco è la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, che probabilmente diede il nome alla via prima di chiamarsi De Amicis. Fu costruita nel XIII secolo, faceva parte di un convento che dopo sostanziali modifiche venne trasformato in abitazioni e la chiesa fu "troncata". Oggi della chiesa, che originariamente aveva una pianta rettangolare, è rimasta solo l'abside.
Durante gli anni di piombo nella strada venne scattata da Paolo Pedrizzetti la famosa immagine di Giuseppe Memeo con la pistola, mentre prende di mira la polizia durante lo scontro di via De Amicis del 14 maggio 1977 durante il quali morì l'agente di polizia Antonio Custra.
Nessun commento:
Posta un commento