A seguito dei restauri, è divenuto sede di numerose istituzioni culturali.
Galleria d'arte moderna (dal 1903 al 1920) Oggi presso la Villa Reale
La Scuola superiore d'Arte applicata all'Industria
Pinacoteca del Castello Sforzesco
La raccolta della Pinacoteca nacque nel XIX secolo, quando Milano aveva già due importanti pinacoteche (l'Ambrosiana e Brera) e se ne andava formando una terza, il futuro Museo Poldi Pezzoli. Rispetto a queste altre realtà la pinacoteca di Castello Sforzesco nacque come museo cittadino per antonomasia, luogo di raccolta delle memorie illustri della città. Per questo quasi tutte le opere esposte provengono o da Milano o da collezioni artistiche di cittadini milanesi, come la celebre collezione Trivulzio, acquistata con una sottoscrizione cittadina nel 1935.
L'inaugurazione ufficiale, come Museo Artistico Municipale, si ebbe il 2 giugno 1878.
Tra le donazioni di cittadini illustri, patrioti, studiosi e amatori si contano quelle di: Antonio Guasconi (1863-1865), i fratelli Attendolo Bolognini (1865), Malachia De Cristoforis (1876), Camillo Tanzi (1881) erede dell´imponente collezione di Marina Germani vedova Dell´Acqua, Francesco Ponti (1895), ecc. La collezione è inoltre stata continuamente arricchita da donazioni, depositi regionali e acquisti, come le opere di Canaletto e Bellotto tra il 1995 e il 1998.
L'ultimo allestimento (Mauro Natale, Laura Basso, Valter Palmieri), completato nel 2003, ha arricchito la galleria di opere di scultura, oreficeria e medaglistica, in stretta relazione con i dipinti e la loro epoca.
Museo d'arte antica
Il Museo d'arte antica di Milano, situato all'interno del Castello Sforzesco, è sede di una delle raccolte di sculture e oggetti d'arte tardo-antica, medievale e rinascimentale tra le più importanti del nord Italia. Ricco infatti di oltre 2000 pezzi esposti in sale ornate da affreschi di età sforzesca e spagnola,fra cui la Cappella Ducale, il museo ospita opere e capolavori legati in particolar modo alla storia della città e della Lombardia, nonché opere d'arte acquisite nel tempo dal comune di Milano.
Le sale del museo ospitano l'armeria, contenente varie armature e una sezione di armi bianche nonché da fuoco dal tardo medioevo al XVIII secolo, diversi monumenti funerari di varia epoca, fra cui il celebre Monumento funebre a Gaston de Foix,
la sala degli arazzi e del gonfalone di Milano (con ricamata l'effigie di Sant'Ambrogio).
Di particolare rilevanza la
Sala delle Asse si trova al piano terra del torrione nord-orientale, detto anche del Falconiere la cui volta affrescata interamente da Leonardo Da Vinci e collaboratori mostra una fitta serie di rami fioriti e intrecciati al cui culmine vi è lo stemma araldico degli Sforza. Prende il nome dalle assi di legno che si ritiene un tempo rivestissero le pareti.
Museo
Pietà Rondanini
è un'opera marmorea (h. 195 cm) di Michelangelo Buonarroti, scolpita nel 1552-1553 (prima versione) e rilavorata dal 1555 circa al 1564; oggi è conservata nel Museo del Castello Sforzesco a Milano. Si tratta dell'ultima opera dell'autore che secondo le fonti vi lavorò fino a pochi giorni prima di morire.
Dal 2 maggio 2015 si può vedere la Pietà nel nuovo museo, allestito nell'antico Ospedale Spagnolo nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco.
Museo di Michelangelo
Museo degli strumenti musicali
espone una nutrita collezione di mobili con una particolare attenzione per la storia del mobile lombardo. Gli ambienti espositivi del museo, ordinati cronologicamente a partire dal XIV secolo fino ai giorni nostri, sono situati in contiguità con le sale della pinacoteca situate anch'esse al primo piano della corte ducale del castello.
Civiche raccolte d'arte applicata
Il museo, situato nelle Sale Ducali e in quelle della Rocchetta, si divide in diverse sezioni tra le quali si distinguono in particolare le sezioni oreficerie, avori, bronzi, smalti e vetri artistici.
Sono conservate anche collezioni di ceramiche comprendenti maioliche di Faenza, Urbino e Pesaro e ceramiche lombarde a partire dal medioevo ad oggi. Particolare attenzione è inoltre prestata alle maioliche di Lodi e Milano prodotte a partire dal XVII secolo.
Nella Sala della Balla è esposta la serie degli Arazzi Trivulzio composta da dodici diversi arazzi dedicati ai mesi dell'anno e tessuti tra il 1503 ed il 1509 su disegni del Bramantino.
Raccolte extraeuropee
Il patrimonio, formato da oltre 8.000 oggetti, è il risultato della riunione di alcune collezioni appartenute a diversi enti pubblici milanesi ed è di proprietà del Comune di Milano. L'arco cronologico va dal Perù precolombiano (1200-200 a.C.) ai primi decenni del Novecento, mentre la provenienza geografica comprende Medio ed Estremo Oriente, America Meridionale e Centrale, Africa Occidentale e Centrale e alcuni oggetti del Sudest asiatico e dell'Oceania.
Nel corso degli ultimi anni grazie ad importanti lasciti di famiglie e di privati cittadini le collezioni si sono arricchite di circa 3.000 unità.
Si tratta di collezioni di formazione antica, frutto di donazioni compiute a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino ai nostri giorni da parte di missionari, viaggiatori e collezionisti milanesi. Le raccolte, che all'apertura dei musei civici del Castello Sforzesco nel 1900 vennero esibite per piccoli nuclei, dal secondo dopoguerra, a seguito dei bombardamenti dell'agosto 1943. Conservate lungamente in deposito per mancanza di spazi espositivi, sono state raccolte a partire dal 2015 nel Museo delle Culture della città di Milano.
Biblioteca Trivulziana
annessa all’Archivio Storico Civico e al laboratorio di restauro, con i quali divide alcuni locali, tra cui la sala di consultazione.
La biblioteca della nobile famiglia milanese dei Trivulzio, una delle più influenti famiglie della storia di Milano, risale almeno alla seconda metà del XV secolo, con i volumi appartenuti al celebre maresciallo Gian Giacomo Trivulzio detto il «Magno». La collezione, in seguito ospitata nel palazzo Trivulzio di piazza Sant’Alessandro, fu ampliata da Carlo Trivulzio (1715-1789), cui si deve fra l'altro l'acquisto del Trivulziano 1.094, manoscritto dell’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, e il Libretto d’appunti di Leonardo da Vinci. Gian Giacomo IV Trivulzio (1774-1831), celebre dantista, acquisì un l'importante esemplare della Divina Commedia del 1337. Gian Giacomo V (1839-1902), fu il primo ad aprire la biblioteca agli studiosi e a promuovere il primo inventario della collezione.
La Biblioteca Trivulziana, fu venduta nel 1935 al Comune di Milano dal principe Luigi Alberico Trivulzio insieme alle celebri collezioni d'arte esposte nella Pinacoteca del Castello Sforzesco. In seguito all'acquisizione il comune ne dispose l'aggregazione al preesistente Archivio Storico Civico. L'Archivio della famiglia Trivulzio, e la parte della biblioteca non ceduta al comune, appartengono oggi al patrimonio della Fondazione Trivulzio
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