Mulino Codòvero, già presente sulla carta del Claricio del 1600, e citato in un documento datato 1650. Costruito a cavallo della roggia Molinara (ora soppressa in questo tratto), l’organismo architettonico presentava l’impianto tipico del mulino: due corpi di fabbrica, per un tratto paralleli alla roggia, e divergenti in corrispondenza del bacino a fronte del piccolo salto dell’acqua. Inoltre, dato che la roggia in quel punto formava un isolotto, le pale erano poste a cavallo di entrambe le diramazioni. In seguito venne demolita la parte orientale del mulino, e attualmente ospita il canile municipale.Sfruttava il corso della roggia Molina (un ramo del Lambro, altre volte detta Lambretto), come più a nord facevano i già citati mulini Torrette e san Gregorio.
La sua esistenza è documentata fin dal XVII secolo, e risulta in un atto di vendita in favore del Monastero milanese di Santa Maria delle Grazie.
Il complesso fu edificato su un piccolo isolotto formatosi dalla biforcazione di detta roggia, cosicchè si contano ben quattro edifici, a due a due divisi dallo scorrere dei corsi d’acqua, il cui sfruttamento era garantito da quattro ruote idrauliche.
Completavano il tutto alcuni edifici rustici.
In tempi moderni, la demolizione di un corpo di fabbrica, la deviazione della roggia, la costruzione dello svincolo di viale Forlanini ne hanno decretato la morte.
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