
Si trova a cavallo della via Taverna ed era già presente nella mappa cinquecentesca della Pieve di Segrate, in cui compariva come un nucleo rurale fortificato. Era presente nella carta del Claricio del 1600 e nel catasto teresiano, dove su un lungo edificio porticato si erano inseriti ortogonalmente due edifici di diversa lunghezza, e l’area occupata dalla cascina era delimitata su tre lati da una roggia. Nel XIX secolo vennero aggiunti altri corpi di fabbrica e questo aspetto ottocentesco è quello che si è conservato fino ai giorni nostri: alcuni edifici d’abitazione (tra cui uno dei corpi più antichi) e la stalla porticata su due lati, purtroppo in cattive condizioni.
Fino al 1841 cascina Nuova costituì un comune autonomo, il cui antico territorio è oggi largamente corrispondente al parco Forlanini, delimitato a sud dal viale omonimo.Nell'ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi, Casa Nova apparteneva alla Pieve di Segrate e confinava con San Gregorio Vecchio e Redecesio a nord, Novegro ad est, Linate e i Corpi Santi a sud, e Lambrate ad ovest, e al censimento del 1751 fece registrare 164 residenti.
In età napoleonica, alla proclamazione del Regno d'Italia contava 101 abitanti. Nel 1808, tuttavia, Casa Nuova fu aggregata a Milano, recuperando l'autonomia nel 1816 con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.
Nel 1841 il comune di Casa Nuova fu aggregato a quello di Lambrate con dispaccio governativo del 17 gennaio. Alla fine, nel 1923 anche il comune di Lambrate fu soppresso e annesso alla città di Milano.
Appare a partire dal Cinquecento nella mappa della pieve di Segrate come edificio agricolo fortificato. Nel catasto lombardo-veneto risulta lambita, per tre lati, da una roggia.

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