La Ghisolfa è un piccolo quartiere a prevalenza di edifici popolari, per larga parte successivamente integrati con case moderne della piccola e media borghesia. Il quartiere si sviluppò nei due dopoguerra lungo la massicciata ferroviaria delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord, derivando il suo nome dal preesistente toponimo longobardo Ghisulf, che dava il nome alle cascine Ghisolfa e Ghisolfetta collocate in prossimità del terrapieno della ferrovia. Il ponte della Ghisolfa fu terminato nel 1941 (e allargato negli anni novanta), e all'inizio degli anni sessanta venne idealmente prolungato lungo viale Monteceneri con la costruzione di una strada sopraelevata a quattro corsie che arriva fino a piazzale Stuparich.Strada principale del quartiere è via Melchiorre Delfico, che segue ancora l’andamento dell’antica strada della Simonetta. Lungo il percorso vi erano le altre cascine, come la Cascina Cavaiona I e II, Villa Nuova e più oltre la cascina Brusada e Librera, e naturalmente le Cascine Ghisolfa e Ghisolfetta. Le architetture più vecchie sono del primo Novecento senza grandi e particolari esempi di spicco. Nascosta e purtroppo affiancata e soffocata da brutti casermoni costruiti a partire dagli anni Cinquanta si trova l’antica chiesetta del borgo, Santo Spirito alla Ghisolfa.
La zona circostante piazza Prealpi, con i suoi palazzi ALER, è un emblema della Milano popolare, tristemente famosa per le vicende criminali che ne hanno caratterizzato la storia negli anni novanta, con l'egemonia della cosca 'ndranghetista dei Di Giovine.
L'area della Ghisolfa, compresa tra Via Mac Mahon, Viale Monte Ceneri, Via Grigna e Via Campo dei Fiori, è nota come Quartiere Mac Mahon. Questa zona è un complesso di case popolari, realizzate all'inizio del XX secolo.
Nel 1911 venne costruita, a lato del ponte, la scuola elementare Rinnovata, a cura di Giuseppina Pizzigoni: si trattava di una scuola sperimentale, ancora oggi esistente, con piscina e fattoria. Costituì uno di quegli esperimenti che animarono la ricerca didattica nell'area milanese nei primi decenni del secolo XX. Alla Rinnovata insegnò anche Pierina Boranga.
Il quartiere è conosciuto anche fuori Milano per l'omonimo circolo anarchico frequentato da Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Sebbene la sua denominazione mantenga ancor oggi il riferimento al quartiere di origine, fin dagli anni '70 il circolo ha stabilito la sua sede in una villetta di viale Monza, fra i quartieri di Precotto e Gorla.
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