La chiesa di San Pietro in Caminadella è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo. Rifatta in epoca barocca, ha resistito fino agli anni venti del novecento, per poi lasciare il posto ad un palazzo "liberty".
Con il piano di riduzione delle parrocchie della città e dei Corpi Santi di Milano che ebbe pieno effetto dal 25 dicembre 1787 (avviso 16 novembre 1787), il distretto della chiesa parrocchiale di San Pietro in Camminadella che comprendeva la contrada di San Simone, oggi via Cesare Correnti, il ponte de’ Fabri, la contrada e il vicolo di San Pietro in Camminadella, la contrada di San Bernardino, il borgo di San Calocero, la strada di San Calocero, il borgo di San Vincenzo in Prato, il vicolo di San Calocero, la strada degli Olocati, il ponte degli Olocati, parte della contrada di San Michele sul Dosso, una porzione della strada detta della Vittoria dal Ponte de’ Fabri, alcune case nella strada del Ponte de’ Fabri dal ponte suddetto fino alla stretta de’ Lesmi, venne inglobata nella parrocchia di Sant'Ambrogio.
Nel 1805, con il piano napoleonico di concentrazione delle parrocchie nelle città principali del regno d’Italia, la parrocchia di San Pietro in Caminadela venne unita alla parrocchia di Sannt’Ambrogio (decreto 22 giugno 1805).
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