Venne messo in salvo ad opera di Don Nicolini, il prevosto di San Vincenzo in Prato, l’affresco che stava sull’altare maggiore, da quando San Carlo Borromeo, nel 1565, aveva fatto collocare, facendolo trasferire dall’esterno. In tale onore era stato decretato all’immagine in quanto quella pittura quattrocentesca, che richiama la maniera degli Zavattari e raffigura il crocefisso attorniato dalla vergine e dei santi Giovanni, Calogero e Bernardino, era oggetto di devozione.
Sono tanti i luoghi d’intesse storico e artistico dove il visitatore può perdersi fra quadri, statue e opere d’arte di valore inestimabile. Tanti angoli e luoghi dimenticati senza particolare valore artistico, ma in grado di regalare la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, dove le lancette dell’orologio hanno smesso di girare e sotto la patina di oblio che li ammanta, è possibile coglierne tracce.
sabato 4 dicembre 2021
CHIESA SAN CALOCERO
Questa chiesa dava il nome al Borgo San Calocero.
La chiesa di San Calocero (o Calogero), bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale e lasciata in abbandono senza tetto con conseguente distruzione per incuria (vicenda simile a quella della Sala delle Cariatidi), venne spazzata via dalla speculazione edilizia degli anni seguenti.
Infatti i bombardamenti del 1943 causarono ingenti perdite anche al patrimonio edilizio storico di Milano, in molti casi trasformando interi quartieri. Uno di questi quartieri è senza dubbio quello che si trova a Porta Genova tra via De Amicis, Corso Genova, via Ausonio e viale Papiniano. in quest’ambito è rimasto ben poco, spicca la bella e antica Basilica di San Vincenzo in Prato e la scuola di via Ariberto, oltre a pochissimi altri palazzi superstiti di epoca antica, per il resto solo scatoloni anonimi degli anni Cinquanta. Tra questi, in corrispondenza del civico 3 di via San Calocero si trovava una graziosa chiesa barocca che dava il nome alla contrada.
La chiesa, molto più antica, ma rifatta nel 1700, pare fosse ancora recuperabile nel 1945, al termine della Seconda Guarra Mondiale, ma come è successo altre volte nessuno parve occuparsi del suo recupero e così rimase alla mercé delle intemperie e dai furti. Così la chiesa scoperchiata cadde in rovina e nel 1951 se ne decretò la fine, senza molti ripensamenti.
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