Si trovava in via Bandello, dov’erano i bastioni spagnoli, vediamo una cortina di edifici in mattoni e decorazioni in cotto che piega poi in via San Vittore, sono le Case Candiani che insieme alla Fornace costituiva il villaggio operaio costruito dallo stesso Candiani stabilitesi qui a partire dal 1868, l’azienda che ha prodotto, fra le altre, le terrecotte e le statue del Museo di Storia Naturale di Milano inaugurato nel 1892. Purtroppo alcuni di questi palazzi sono praticamente in rovina.A Milano non erano poche le aziende che fin dalla metà dell’Ottocento producevano manufatti in terracotta (Andrea Boni, Dall’Ara, Righetti, e la fornace Curti che risaliva al 1400), sia artistici che tipicamente edilizi, vista la richiesta della fiorente architettura neorinascimentale.
E diverse ditte a nome Candiani operavano fin dal 1836 come fabbricanti di laterizi e oggetti di terracotta vetrificata in vari luoghi a Milano, in Lombardia e in Piemonte. A metà del secolo alcuni Candiani figurano con fabbriche di mattoni nella zona di via San Vittore a ridosso delle mura: un Ferdinando nel 1856 in via San Vittore al 39, e un Ambrogio nel 1863 nella trasversale via Ochette (poi Matteo Bandello). La Carlo Candiani e C. si stabilisce con una fornace in via San Vittore 47 nel 1868.La Candiani aveva partecipato all’Esposizione Nazionale di Milano del 1881 con un padiglione “nel fantastico stile moresco con quattro archi, uno per facciata, sostenuti da pilastri o colonne, e sormontati da una cupoletta dalla quale si leva uno svelto pinacolo, raggiungendo l’altezza di 12 metri: lo spazio occupato è di 40 metri circa (7 per 6), e una balaustrata pure in terra-cotta circonda l’edifizio. Oltre al chiosco, che mostra per sè solo l’importanza di questa fabbrica, nell’ interno si vedono i prodotti principali, come tegole, mattoni, fumajuoli, materiale refrattario, statue: e fra queste ultime notiamo una Esmeralda di belle proporzioni e di accurata fattura” (Guida del visitatore all’Esposizione industriale italiana di Milano 1881).
Eccola qua, nel catalogo della ditta, la bella Esmeralda, raffigurazione popolare della zingara che danza con la sua capretta davanti alla cattedrale, dal romanzo di Victor Hugo Notre-Dame de Paris, uscito nel 1831, e tradotto in Italia dal 1881.
Alcune statue della loro produzione sono sopravvissute fino ad oggi.Quindi la Candiani era già esperta in materia di statue quando realizzò nel 1893 le ventotto statue del Museo di Storia Naturale di Milano, rispettando le specifiche del capitolato, con materiali di ottima qualità e colore uniforme. I personaggi, dottori delle scienze, sono raffigurati in pose ieratiche ma con un modellato molto mosso, con dettagli curati. Sono statue ben diverse da quelle standard del loro catalogo, per lavorazione, tematica e dimensioni, e dimostrano la versatilità dell’azienda.
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