Il palazzo sorse nel tardo ottocento per opera dell'architetto Luigi Broggi, che si ispirò alle Cucine Economiche da lui stesso progettate nel 1882. Lo stabile è diviso in tre parti: alla parte padronale al numero 20 si associa l'ingresso principale ad angolo, dove il portale è sormontato da un balcone che si estende lungo tutto il perimetro della casa, il tutto decorato in cotto con tanto di lesene, finestre bifore, fregi e grottesche. Sono proprio i ricchissimi dettagli della decorazione in cotto, come i capitelli delle lesene o le decorazioni delle cornici delle finestre bifore a rendere caratteristica la palazzina. L'abbondante utilizzo di decorazioni in cotto si spiega con l'attività della famiglia Candiani, e fungeva da vetrina per i prodotti che da generazioni produceva quei manufatti in fornaci di loro proprietà.
All'interno è possibile trovare il giardino, dov'è presente un tempietto in stile neo-egizio ispirato all'Aida di Giuseppe Verdi.
Costruite per conto della famiglia Candiani, (il palazzo padronale, le abitazioni operaie) accanto alle scomparse fornaci della Carlo Candiani e C. che producevano laterizi per l’edilizia, la casa pare sia stata decorata così abbondantemente da essere quasi una vetrina per la ditta dei proprietari.
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