Nello stesso periodo la Fornace di Giosuè Curti, nobile al servizio degli Sforza, eseguì anche le formelle e i fregi della Certosa di Pavia dell'architetto Fondulo.
Nel XVIII secolo, con Pietro Curti, la fornace si spostò a Ripa di Porta Ticinese, poi nel XIX secolo con Felice Curti alla Conchetta sul Naviglio Pavese. Nei primi del Novecento, con Attilio Curti, si trasferì nella sua sede attuale dove, prima con Francesco e poi con Alberto, la fornace ha continuato a produrre cotti artistici.
La fornace ha prodotto e ristrutturato i cotti per l'abbazia di Morimondo, l'abbazia di Chiaravalle, Santa Maria delle Grazie, l'Arcivescovado, il teatro Fossati, il cimitero di Pavia, la cattedrale di Zeme Lomellina, San Marco e il Duomo di Monza.
Molti artisti sono passati dalla Fornace Curti per cuocere le loro opere ed alcuni hanno i loro studi all'interno della fabbrica.
Da allora le cose sono cambiate e la fornace Curti è diventata ancora più importante. Gli antichi spazi sono stati inglobati dai nuovi in un connubio perfetto tra presente e passato con un intreccio di cortili e scale su cui si affacciano portici, laboratori e studi di artisti. In tutto il complesso non c'è un centimetro di superfice in cui non manchi uno stemma, un fregio, o un qualsiasi elemento decorativo.
La Fornace Curti oltre a essere leader nel cotto lombardo è anche un luogo dove rilassarsi e ritrovare un angolo della vecchia Milano. Un'oasi nella metropoli frenetica che conosciamo, dove lo spazio e il tempo hanno una dimensione umana.
- Lunedì: 8.30 - 12, 13 - 17
- Martedì: 8.30 - 12, 13 - 17
- Mercoledì: 8.30 - 12, 13 - 17
- Giovedì: 8.30 - 12, 13 - 17
- Venerdì: 8.30 - 12, 13 - 17
- Sabato: 8.30 - 12
- Domenica: chiuso
- 02/8135049
- sito web della Fornace Curti
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