venerdì 17 dicembre 2021

VILLA SAN GIOVANNI

 

Villa era un puntino di case lungo lo stradone per Monza facente parte del vecchio Comune di Precotto, fin quando venne inglobato assieme ad altri piccoli comuni confinanti nella grande Milano dal 1923.

In origine,  vi erano poche cascine che formavano la frazione di Villa, una di queste è ancora presente su viale Monza, al civico 256, la Cascina Mandello San Giovanni. Qui si trovava l’antica Osteria del Mandel, punto di ristoro per i viaggiatori (oggi ospita il ristorante “Mamma Lina”). 

Di fronte si trova invece, “Ca’ Radetzky (viale Monza 291), villetta risalente alla fine del 1700. Nella villa morì lo scultore Francesco Barzaghi nel 1892. 

Oggi l’aspetto di Villa San Giovanni è decisamente quel di un quartiere moderno, tipico di una periferia sviluppatasi a partire soprattutto dagli anni Cinquanta del 900 in poi.

Edificio caratteristico di Villa, è senza alcun dubbio la vecchia palazzina del dazio di viale Monza 335.

Si tratta di una graziosa palazzina che dal 1988 è diventata una delle sedi della società “Pane Quotidiano”, succursale che distribuisce ogni giorno cibo e vestiario ai bisognosi della zona. Fino al 31 dicembre 1972 questa era stata la garitta del dazio di viale Monza.

Quando il dazio era del Comune di Precotto, dove si imponevano tasse comunali alle merci che entravano in città, si trovava ancora presso il vecchio municipio, in via Bressan.

Con l’annessione al Comune di Milano nel 1923, il dazio venne spostato all’altezza del ponte ferroviario piviale Monza, finché non venne attrezzata una nuova palazzina al confine cittadino, a Villa nel 1931, quella che possiamo ammirare ancora oggi.

Oggi a voler esser “pignoli” è un po’ precario, con protezioni precarie, baracche e promiscuità. Certo, non si pretende un aspetto più consono e civile ad un’associazione no-profit, ma certo Comune e Privati potrebbero aiutare l comunità ad un modo migliore di condividere lo spazio coi cittadini.

Lasciamo alle spalle la vecchia dogana e ammiriamo le graziose case che introducono la Via Privata Galeno. Via che prosegue verso la ferrovia e che diventa moderna addentrandosi. Più avanti troviamo anche la parrocchiale della zona, quella del Cristo Re, che vedremo più avanti.

Nella stessa via troviamo anche un fabbricato che tradisce l’originaria vocazione da cinema.

Infatti al civico 25 di via Galeno, nell’autunno del 1958 iniziò l’attività il cinema Giada
Si trattava di una sala da 1000 posti, dotata di platea e galleria. Il nome scelto, semplice e diretto, richiama la pietra minerale verde usata spesso come ornamento, a cui alcuni popoli attribuivano qualità magiche e terapeutiche.

Il cinema come molti, cesserà l’attività nell’autunno 1983. L’ex Cinema Giada, opportunamente ristrutturato, divenne una chiesa chiamata Iglesia Ni Cristo, frequentata dalla comunità filippina.
Curiosamente, proprio di fronte al Giada (Via Galeno 32), in quegli stessi anni entra in attività il cinema parrocchiale Cristo Re (oggi Teatro Villa), facente parte della chiesa omonima.

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