Il Giada completa il quadro delle sale di viale Monza che, partendo dal Loreto nell’omonimo piazzale, prosegue con Argo e ABC per arrivare ai locali di Sesto San Giovanni.
Il cinema fa parte dell’ondata tardiva di sale rionali che – dopo il boom tra il 1921 e il 1945 – si aprono ancora in città: sono cinema periferici di terza visione, ubicati oltre la circonvallazione esterna, con una programmazione di pellicole minori di carattere popolare.
Il Giada si rivolge soprattutto al pubblico del quartiere, senza alcuna presenza di annunci (tamburini o flani) sui quotidiani.
Nei primi anni di attività, la programmazione alterna pellicole d’avventura e commedie americane – numerosi i film interpretati da Tony Curtis - a commedie e film drammatici italiani. Sul finire degli anni sessanta, la qualità della programmazione migliora e il cinema mette in cartellone anche pellicole d’autore, uscite negli anni precedenti, spesso già ampiamente sfruttate sia dalle sale del centro, sia dalle cosiddette sale di “seconda fascia”.
Nei primi anni settanta la programmazione del locale offre spesso film western, sia americani, sia italiani alternati a pellicole di serie B di vario genere, tra le quali abbondano i film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Le locandine relative alla programmazione settimanale del Giada sono esposte nei bar da Precotto fino a Sesto S. Giovanni.
Come altre sale di terza visione, nell’atrio del Giada è presente un tabellone retro-illuminato che riporta la programmazione settimanale del locale: un riquadro piccolo è destinato al giorno della settimana, mentre il riquadro principale contiene il titolo del film in programmazione quel giorno e gli attori principali. Non essendo disponibile apposita cartellonistica, i titoli dei film all’interno del tabellone sono tutti scritti a mano.
In linea con l’attività, fin dall’inizio il locale viene classificato tra le terze visioni e tale rimarrà negli anni seguenti fino al passaggio a sala d’essai.
Nell’autunno del 1977 avviene un cambio di gestione e il cinema rimane chiuso per ristrutturazione alcuni mesi. A partire dall’ottobre 1978, la gestione è a cura di Raul Della Cecca che, oltre a curarne la programmazione insieme a quella del Porpora, si occupa della preparazione dei volantini con i programmi delle rassegne, tutti realizzati personalmente a mano.
Con l’arrivo di Della Cecca, la programmazione del Giada ha un salto di qualità: il locale nel 1981 aderisce al circuito d’essai, modifica il nome in Giada - Musica e Spettacolo e si specializza in film musicali, con apertura solo serale, alternata a concerti dal vivo; infatti proprio in quel periodo avviene l'apposita costruzione di un palco teatrale fisso in legno, che prima non esisteva nonostante la grandezza della sala e la creazione di camerini sul retro, ricavati da spazi inutilizzati, nonchè il rinnovo del'impianto di diffusione sonora.
Così rinnovato il Giada avvia una regolare attività concertistica mentre al mattino il locale viene spesso utilizzato da cantanti celebri per le prove teatrali o musicali prima dell’avvio della tournée. Tra gli altri, il Giada ospita Gaber, Battiato, i Pooh, Claudio Lolli. Nell’aprile 1981 vi si tiene il 1° Festival Milano Rock.
La prima metà degli anni ottanta, caratterizzati dalla devastante e selvaggia concorrenza delle televisioni private e dall’introduzione nel 1983 di nuove e onerose norme di sicurezza in seguito all’incendio del cinema Statuto di Torino, è fatale per molte sale milanesi decentrate. Il Giada non fa eccezione e cessa l’attività nell’autunno 1983. L'ex Cinema Giada, opportunamente ristrutturato, diviene una chiesa chiamata Iglesia Ni Cristo, frequentata dalla comunità filippina.
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