lunedì 13 dicembre 2021

CARTIERA DI VERONA

 

I 16mila metri quadri di capannoni su via dei Missaglia, di fronte a quello che oggi è il quartiere Gratosoglio erano la sede di una Cartiera. «Erano diverse e fuori scala. Come se il territorio dove erano nate non gli appartenesse ancora». «Ma le cartiere, solitarie e in aperta campagna, immerse nello spazio agricolo ritmato dalle cascine, avevano già un piede nel futuro. Moderne e tecnologiche producevano la carta. Sono nate nella zona sud di Milano dove acqua e cellulosa, materie prime per la sua realizzazione, erano gli elementi fondamentali. Già nel 1855 alla Conca Fallata era stato aperto lo stabilimento delle Cartiere Binda, cinquant’anni dopo, è stato il turno delle Cartiere Bagarelli, poi, nel 1912, diventate Cartiere di Verona, proprio qui, in via dei Missaglia». A inizio del secolo scorso, via dei Missaglia era un percorso secondario che veniva utilizzato per raggiungere alcune cascine. «Solo nel secondo dopoguerra, negli anni sessanta, con la realizzazione dei quartieri Chiesa Rossa prima, Gratosoglio e Missaglia poi, completati nel decennio successivo, il paesaggio si trasformò in senso urbano assumendo quelle caratteristiche che vediamo ancora oggi mentre percorriamo queste strade

Dopo i processi di concentrazione produttiva nel settore cartario, nei primi anni novanta le Cartiere di Verona, con quasi un secolo di attività alle spalle, chiudono definitivamente.

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