Per costruire la nuova fabbrica, Binda individua i terreni della Conca Fallata. La cartiera sfruttava due diverse fonti di energia idraulica, entrambe riconducibili al sistema dei navigli: il salto del Naviglio Pavese e il salto che il Lambro Meridionale subisce in prossimità dell’incrocio col Naviglio.
Lo stabilimento vede la luce nel 1857 e i primi anni d'attività recano subito grandi successi. Quando nel 1874 Ambrogio Binda muore, la cartiera riedificata a seguito di un incendio del 1871, aveva incominciato a fare utili.
ucessivamente la cartiera fu colpita dalla grave crisi del settore e nel 1985 ci fu la fusione con le Cartiere De Medici.
Accanto, sorgerà addirittura un villaggio con scuola, farmacia, forno per il pane, spaccio alimentare, medico, levatrice e una chiesa. In questa fase della sua attività produce diversi prodotti cartacei: carta da pacco, carta da lettere, carta per giornali, calendari, quaderni e manifesti. Negli anni Cinquanta la produzione subisce profonde trasformazioni e il fabbisogno energetico è soddisfatto dalla centrale termoelettrica interna. Nella seconda metà degli anni Novanta, i cancelli della Cartiera Binda chiudono definitivamente.
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