A qualche passo dal Duomo, fra la Corsia dei Servi e la Piazza Beccaria, sorgeva il vicolo San Martino. Qui, fra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, esisteva il
Il nome altisonante del padrino sottolinea le amicizie di buon tono, le stesse che, con molta probabilità, affollavano le sale di casa Colla e assistevano agli spettacoli di marionette che vi si tenevano per diporto. Il Colla, infatti, secondo l'uso del tempo, aveva adibito una delle sale del palazzo per darvi spettacolo facendo costruire un teatro di marionette dotato di scenografie e di personaggi alti, all'incirca, quaranta centimetri.
Lo spettacolo delle marionette nel teatrino di casa era una moda che accomunava le famiglie aristocratiche e quelle della borghesia, come attesta Goethe il cui Guglielmo Maister, fanciullo, assiste in casa della nonna paterna, nell'incantata atmosfera natalizia, allo spettacolo di Davide contro il gigante Golia. Carlo Goldoni adolescente, nelle delizie di Wipack, ospite dei Conti Lantieri, si esibisce in qualità di marionettista usando un teatrino dalle ricche decorazioni con mutamenti di sontuose scenografie, rappresentando "Lo sternuto d'Ercole" su versi di Martelli e musica di Hasse. I preziosi materiali teatrali di Casa Borromeo all'Isola Madre, costruiti da rinomati ed illustri artisti, sono un raro quanto ricco documento di tale consuetudine.
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