giovedì 14 ottobre 2021

CASTELLETTO BONORA


 Si trova all’inizio di Via Broggini, all’ingresso “ovest” del Parco delle Cave. Un buon esempio di costruzione rustica, funzionale e di piacevole aspetto, da sempre perfettamente inserita nel contesto territoriale di questa grande area a verde attrezzato. Il castelletto è stato progettato e costruito dall’Ing. Rinaldo Cabella Lattuada nel 1948 per diventare la sua abitazione. Di pertinenza aveva un’estensione di terreno chiamato “prà cassina” ed un rustico con funzione di stalle e depositi. Figura esemplare, l’ing. Cabella ha fatto molto bene a Baggio, ha elargito molti benefici ai suoi abitanti, soprattutto ai più poveri; a coloro che lo rimproveravano per la sua grande generosità soleva dire: “Sarò contento quando l’ultimo mio letto l’avrò dato all’ultimo povero”. Al vederlo da vicino questo castelletto è ancora più bello di quello che ci si aspetta. I manufatti artistici si sposano molto bene con la funzionalità delle parti, il tutto è tenuto perfettamente in ordine. Ci sono bassorilievi con figure di animali che sormontano la cancellata dell’ingresso principale. Un portichetto poggiato su due colonne di granito coi capitelli dorici porta nell’androne, protetto da un artistico cancello di ferro battuto. Su una facciata esterna c’è incastonato un bassorilievo in cotto con la figura di una Madonnina col Bambino; un altro bassorilievo, sempre in cotto, rappresenta il Sacro Cuore di Gesù ed è collocato nell’androne. In fondo a Via Broggini, sul muro d’angolo che costeggia il Fontanile Ghiglio c’era un affresco, ora scomparso, con l’immagine di Gesù: tutto questo a testimonianza della grande fede che avevano l’Ing. Cabella e sua moglie Maria Sanquirio, nipote dei Dell’Oro. Dopo un breve periodo in cui la proprietà passò al gruppo Cabassi, tutto il complesso nel 1950 fu comperato da Giuseppe Bonora che impiantò la sua attività di orticoltore. Azienda orticola molto grande, i Bonora coltivavano un po’ tutte le verdure ma erano specializzati in modo particolare nella coltura della cicoria invernale di Milano. A questo scopo affittavano alcuni terreni della cascina Castelletto, della Scariona, di Assiano, a CesanoBoscone ed a Quinto Romano liberi dopo la mietitura del frumento. Per la monda della cicoria, oltre al personale fisso residente a Baggio, i Bonora occupavano una ventina di donne stagionali che andavano a reperire a Motta Visconti, ogni giorno una corriera andava a prenderle alla mattina e le riportava alla sera. I Bonora per 56 anni sono stati anche i fornitori di verdura del Pio Albergo Trivulzio. Quando Giuseppe Bonora ha lasciato, l’attività è stata portata avanti dalla figlia Alice e dal marito Giulio Giola che l’hanno implementata costruendo 16 serre per le coltivazioni invernali. Poi hanno dovuto abbandonare le coltivazioni orticole in seguito alla realizzazione del canale Deviatore dell’Olona che praticamente ha inglobato tutto il terreno dell’azienda.

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