Si trattava di una enorme struttura circolare porticata dal diametro di 570 metri, con al centro il Castello completamente ricostruito in stile neoclassico. L'area porticata avrebbe dovuto ospitare ciclopici edifici di interesse pubblico: le Terme, il Pantheon, il Museo Nazionale, la Borsa, il Teatro, la Dogana. I costi spropositati e le dimensioni abnormi della piazza spinsero Napoleone ad assegnare l'incarico, tramite la Commissione di Pubblico Ornato del Comune di Milano all'architetto ticinese Luigi Canonica.
Il Canonica mantenne il nome di Foro Bonaparte, propose un semicerchio di edifici a contornare il castello. Il progetto venne realizzato tra il 1803 e il 1807. Contemporaneamente Napoleone incaricò Canonica anche per l'area retrostante, dove si trovava la Piazza d'Armi. Il Cagnola venne incaricato di disegnare l'Arco della Pace, al Canonica toccò invece il progetto di un grande spazio per manifestazioni, feste e celebrazioni.
Venne scelta la forma dell'anfiteatro, come richiamo alla tradizione imperiale romana, cui Napoleone esplicitamente si richiamava.
Canonica disegnò ispirandosi al circo di Massenzio, situato fuori Roma sulla via Appia Antica, vicino alla basilica di San Sebastiano fuori le mura, forse il meglio conservato degli antichi monumenti romani. Ha forma ellittica, con una lunghezza di 238 metri e una larghezza di 116 e poteva contenere fino a 30.000 spettatori, ovvero poco meno di un quarto dell'intera popolazione di Milano dell'epoca. Per la costruzione furono impiegate le pietre ricavate dalla demolizione delle fortificazioni spagnole del Castello Sforzesco e gli avanzi del castello di Trezzo sull'Adda, cosicché la struttura venne realizzata interamente in pietra viva.
Venne inaugurato, dopo soli due anni di lavori, il 17 dicembre 1807 con una grande naumachia, alla presenza di Napoleone. I lavori continuarono sino al 1813 quando venne terminato il grande arco di ingresso.
L'edificio venne acquisito, nel 1870, dal comune di Milano e fu denominato Arena Civica.
Durante la Repubblica Cisalpina ed il Regno d'Italia l'Arena fu usata per rappresentazioni teatrali, naumachie (allagandola con l'acqua di un'attigua roggia), corse di cavalli e, perfino, di bighe, giochi pirotecnici.
Nel corso dell'Ottocento venne continuamente utilizzata per feste, tornei, gare su bighe, spettacoli circensi, ascensioni in pallone aerostatico, pattinaggio invernale, oltre a diverse "meraviglie": per esempio nel 1894 e nel 1906 ospitò il grandioso circo "western" di Buffalo Bill, ed il 25 luglio 1895 i campionati italiani di ciclismo.
Il 15 maggio 1910 la nazionale italiana di calcio vi batté quella francese per 6-2; Luigi Beccali vi realizzò il record sui 1500 metri, poi sulle 1.000 iarde; Adolfo Consolini nel 1948 stabilì il record nel lancio del disco; Carlo Lievore, nel 1961, quello del tiro del giavellotto; Marcello Fiasconaro, nel 1973, quello degli 800 metri.
Nei primi anni del Novecento divenne il centro del calcio milanese. Il 15 maggio 1910 la Nazionale Italiana vi giocò la prima partita della sua storia, battendo per 6-2 la Francia.
L'Arena diventa stabilmente il campo dell'Inter dal campionato 1930-31 fino al 1949. Dopo la seconda guerra mondiale subì una forte crisi perché non era più in grado di contenere i tifosi del calcio, che l'abbandonarono definitivamente con la costruzione dello stadio di San Siro. L'ultima partita in Arena fu disputata dall'Inter il 10 dicembre 1958, per la seconda edizione della Coppa delle Fiere, gara d'andata contro i francesi del Lione, superati per 7-0.
Dopo un breve periodo di abbandono, a partire dagli anni settanta l'Arena ricominciò a ospitare gare di atletica, incontri di rugby (anche della nazionale italiana), di calcio e di football americano, oltre che spettacoli all'aperto.
Ha ospitato 15 edizioni dei campionati italiani assoluti di atletica leggera.
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