La Polveriera sorgeva sull'area dove cera l'Orfanotrofio dei Martinitt. Si trattava di una costruzione gotico-moresca, dove grandi ruote mosse dall'acqua del lambro azionavano macchinari che fabbricavano le polveri sopratutto per le artiglierie del Castello Sforzesco.L'azienda della Polveriera fu costruita durante la dominazione spagnola verso il 1605, quando il Governatore dello Stato di Milano emanò un editto con il quale costituì "L'impresa della raccolta dei salnitri e della produzione della polvere"
L'azienda doveva gestire tutte le fasi che erano principalmente costituite dalla raccolta del salnitro, nitrato e potassio, dalla sua raffinazione alla sua miscelazione con zolfo e carbonella per la produzione della polvere da sparo.
Il prodotto così ottenuto veniva poi inviato alle piazzeforti e castelli.
La localizzazione di quel sito venne individuata sul fiume Lambro nel punto dove il fiume si divideva in due rami formando un’isola che occupava tutto il territorio orientale dell’attuale rione dell’Ortica, Il ramo più consistente (Lambro Vecchio) seguiva il suo corso lungo i margini orientali fungendo anche da demarcazione con i confini degli altri comuni mentre il ramo più piccolo (Lambretto) proseguiva la sua corsa verso sud in direzione dei mulini della Composta e del Codovero. La localizzazione della Polveriera in quel sito era dovuta in primo luogo dalla presenza del fiume dotato di un'ampia portata d'acqua, in quanto la lavorazione della polvere da sparo comportava l'utilizzo di macine mosse dall'unica fonte energetica allora disponibile: l'acqua, poi è stata considerata la distanza dai centri abitati, vista la pericolosità del ciclo produttivo, spesso soggetto a scoppi improvvisi e ad incendi. Particolarmente grave fu l'incendio scoppiato il 24 ottobre 1625 che portò allo scoppio di due mulini e al decesso di 14 persone tra gli operai della cittadinanza.
Oltre alla produzione della polvere da sparo, per i lambratesi risultava molto remunerativo anche il trasporto delle polveri fino a Porta Giovia. L'acqua del fiume era un'esigenza primaria per la popolazione che abitava in zona dato che ne utilizzavano l'acqua anche per uso domestico.
Ma il problema degli incendi e degli scoppi non era l’unico dovuto alla presenza di questa struttura. Un altro motivo di attrito con la popolazione locale era legato alla competizione nell’uso della risorsa idrica.
Ne è testimonianza un editto del “Comitato di Pubblica Difesa” sorto dopo le 5 giornate di Milano che recitava così:
Visto che l'apprestamento delle munizioni di guerra
è suprema necessità della Patria.
Visto che l'uso dell'acqua pel movimento dello stabilimento nazionale
della Polveriera di Lambrate in alcuni giorni della settimana
è sospeso per il diritto di privati utenti di quell'acqua.
Decreta:
Finché dura la guerra dell'indipendenza italiana
è dichiarata d'uso pubblico per lo stabilimento nazionale
della Polveriera di Lambrate anche l'acqua che serviva quindi addietro pei singoli utenti, che saranno obbligati
a lasciarla perennemente decorrere al detto stabilimento.
Gli utenti pregiudicati saranno a termini di perizia
compensati del danno che verranno per tal titolo il soffrire.
Dopo il rientro degli Austriaci a Milano, le crescenti differenze politiche portarono al trasferimento della fabbrica delle polveri a Verona e la polveriera lambratese cessò l'attività il 28 marzo 1853.
La struttura ed i terreni furono messi all'incanto nel dicembre 1854 e il tutto fu acquisito dallOspizio ed Orfanotrofio Trivulzio. La struttura dei mulini rimase inutilizzata per circa 80 anni, ma ancora presente.
Ciò che rimaneva della polveriera venne demolito nel 1937 per fare posto alla nuova sede dei Martinitt ancora oggi in via Pitteri. In qualche modo, però, questa struttura ha lasciato tracce significative nel nostro territorio. Proprio di fronte alla sede dei Martinitt, si notano due edifici conici che fungono da deposito delle Forze Armate, senza trascurare che la Polveriera fu l'antesignana dello sviluppo industriale di Lambrate che ha caratterizzato il quartiere fino a qualche decennio fa.
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