Dove oggi si trova l’area di Largo Augusto, corso di Porta Vittoria e Via Francesco Sforza, al tempo scorrevano le acque di questo piccolo Naviglio, scavato intorno al XII secolo. Nell’anno Mille, il fiume Lambro era ancora navigabile e così, per poter usufruire maggiormente del Fosso Interno (Cerchia dei Navigli), fu deciso di creare un canale che li unisse.
Inizialmente il Naviglio era perfettamente navigabile, tuttavia una serie di aperture realizzate per poter prenderne l’acqua ed irrigare i campi tra Porta Tosa e il Lambro lo resero ben presto inutilizzabile. Successivamente, venne utilizzato come emissario per scaricare le piene del Seveso e dell’Adda ma, per impedire che superassero il Naviglietto e temendo eventuali allagamenti, venne fatta costruire una diga nel 1570.
Nel 1838 il canale venne coperto. Fu tra i primi ad esserlo.
Tutto il tratto tra la Cerchia dei Navigli e piazza Cinque Giornate, lungo corso di Porta Vittoria venne tombinato. Cinquant’anni più tardi anche il tratto tra la piazza e l’Osteria del Pellegrino, l’odierna piazza Santa Maria del Suffragio fu coperto, e infine anche il tratto fino a Monluè. Così, il Naviglietto venne dimenticato, coperto di terra e nascosto dagli occhi di tutti.
La sua copertura portò nel 1781 a ricavare dalle due strade, che gli erano state costruite accanto per trainare le barche, un unico grande viale chiamato Strada per la Senavra. Il nome fu cambiato nel 1787 per celebrare la giornata del 22 Marzo 1848, le famose Cinque giornate di Milano.
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