venerdì 3 dicembre 2021

PARCO AFORESE

 

Tra le aree verdi storiche meneghine situate nella fascia urbana esterna al centro storico, oltre la cerchia della circonvallazione, il parco di Villa Litta è il più antico tra quelli esistenti.

Il parco di Villa Litta che abbraccia la seicentesca Villa Litta Modignani (costruita a partire dal 1687 ai confini dell’allora borgo di Affori) fu realizzato nella vasta area agricola a nord di Milano come giardino all’italiana voluto dal marchese Pier Paolo Corbella.

Una nota sul sito Lombardia Beni Culturali lo descrive così: Il parco è accessibile dal 1958. In origine era in parte, a sud, all’italiana, poi fu ampliato e trasformato dal conte Ercole Silva (1756-1840), colui che importò in Italia il modo di allestire all’inglese i giardini. Altrettanto fece a Brusuglio, nella dimora di Alessandro Manzoni, fraterno amico. Una rivoluzione nel Ducato: niente più simmetrie di vialetti e labirinti, alberelli foggiati a cono e cuspidi, ma ampi prati alternati a fitti boschetti, sentieri serpeggianti e irregolari, fioriture qua e là, finti ruderi dove non poter contare su quelli veri e una moltitudine di scorci visuali, sempre diversi.

La villa divenne poi proprietà dei Trivulzio e successivamente della famiglia Litta Modignani che a metà dell’Ottocento ne ampliò l’estensione trasformandolo in giardino “paesaggistico”, detto anche all’inglese, con viali simmetrici, alberi potati geometricamente e siepi a labirinto.

Nell’Ottocento, Gerolamo Trivulzio vi organizzò un circolo di letterati e intellettuali tra cui spiccano il ManzoniFrancesco Hayez e il Conte Silva. Nel 1905, la villa diventa proprietà della provincia che la cederà al Comune di Milano nel 1927 che ne aprirà i giardini al pubblico e trasformerà l’antica residenza ormai in decadimento e da tempo priva dei nobili arredi interni, in servizi ai cittadini con una splendida biblioteca al primo piano, e uffici di anagrafe e ASL al piano terra.

Durante la Seconda Guerra mondiale, specialmente nell’inverno del 1943 che fu particolarmente freddo e rigido, il parco subì una vera devastazione. Moltissime piante furono abbattute per procurare il legname necessario al riscaldamento delle abitazioni. La Villa venne utilizzata come ricovero per ospitare gli sfollati dei bombardamenti che colpirono duramente anche Affori.

Dopo la guerra le strutture della Villa furono sottoposte ad un primo restauro nel 1958, mentre il parco fu riqualificato soltanto nel 2003-2005. Interessante il fatto che fino a quegli anni si accedeva al parco e alla Villa dal viale perpendicolare frontale alla facciata. Un nuovo accesso venne aperto e attivato da Viale Affori, come lo vediamo oggi. Una curiosità ripresa da una annotazione di Lombardia Beni Culturali racconta:

Il bel parco di villa Litta Modignani ad Affori era chiamato anche “el giardin di matt“: in effetti, sin dal 1905 quando la storica dimora fu donata alla Provincia, poco dopo la scomparsa del conte Litta Modignani – Sindaco di Affori, era diventata consuetudine affidare la manutenzione della grande area verde ad una ventina di “pazienti del manicomio”.



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