Risale dunque a quel tempo anche l’apertura delle cappelle laterali completati insieme alla cappella maggiore e alle due della sacristia. Le cappelle risultano appartenute alle più nobili famiglie milanesi: Melzi, Sirtori, Taverna, Brentani, Besozzi, Stampa, Landriani, nomi tutti che stanno a indicare l’importanza della Chiesa vero e proprio mausoleo delle migliore aristocrazia cittadina.Via Manzoni ,all’epoca la Corsia dei Giardini, dominata dalla mole imponente della chiesa
La chiesa fu chiusa al culto al 1810 con il piano governativo di riduzione delle parrocchie nella città e perciò si pensò a che uso farne. Alcuni vollero trasformarla in un passaggio coperto con negozi di gran voga all’epoca, ma anche questo progetto rimase sulla carta.
Demolita nel 1865 vittima delle soppressioni napoleoniche (1866)
La chiesa si presentava all'esterno con cotto a vista in tipico stile lombardo: al contrario era insolito l'interno a navata unica che stupiva per l'ampiezza dello spazio: le dimensioni della chiesa erano 40 metri di lunghezza e 30 di larghezza. La navata era scandita da sei coppie pilastri (un tempo sette, prima della creazione del coro del Tibaldi) che reggevano altrettanti archi a sesto acuto.
Era evidentemente una chiesa di tipo lombardo paragonabile a costruzioni solariani come Santa Maria della Pace o l’Incoronata.
Santa Maria del Giardino vista dalla Scala in una stampa
Nella chiesa era presenti varie cappelle di molte illustri famiglie milanesi, tra cui i Melzi, Brentani, Stampa e Landriani, assieme a molte altre decorazioni che furono recuperate con la demolizione della chiesa, tra cui le tele:
- Via Crucis di Federico Ferrario, oggi nella basilica di San Simpliciano.
- Adorazione dei Magi di Giulio Cesare Procaccini, oggi alla pinacoteca del Castello Sforzesco.
- San Girolamo di Camillo Procaccini, oggi in deposito presso la Certosa di Pavia.
Sempre al Castello Sforzesco si trovano oggi due affreschi staccati dalla chiesa:
- Noli me tangere del Bramantino.
- San Giovanni Evangelista di Vincenzo Foppa.
Si segnala infine un altro affresco, la Madonna col Bambino e otto santi sempre del Bramantino alla Galleria degli Uffizi
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