martedì 7 dicembre 2021

CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA AL VIGENTINO

 

La data di costruzione della chiesa originaria non è nota con esattezza anche se alcuni elementi hanno fatto supporre un primo insediamento in epoca carolingia. All'epoca la zona era prettamente rurale (si trova circa 4 km a sud di Piazza del Duomo, ben fuori dalle cinte murarie milanesi); faceva parte però di una cintura che già nella Milano tardoantica conteneva necropoli pagane e cimiteri cristiani, oltre ad alcune grandi basiliche extraurbane che spesso si trovavano accanto alle grandi vie di collegamento di Milano con le grandi città imperiali. Santa Maria assunta è a poche decine di metri dalla strada verso Pavia. Spesso gli edifici di culto di questi aggregati extraurbani contenevano reliquie che costituivano anche motivo di "attrazione" per i cimiteri: era infatti diffusa la volontà di essere sepolti in prossimità di un sito contenente reliquie di santi o martiri. Probabilmente da questa circostanza deriva la dizione di Corpi santi, che ha definito queste zone sino alla loro incorporazione nel comune di Milano nel 1808. All'epoca della distruzione di Milano ad opera del Barbarossa, la popolazione fu costretta a lasciare la città e ad insediarsi fuori dalle mura: i borghi della cintura extraurbana, tra i quali il Vigentino, conobbero dunque una improvvisa esplosione demografica che, pur se rapidamente riassorbita negli anni successivi, lasciò molte tracce. Tra queste spicca il Castellazzo, un palazzo/fortezza eretto a difesa della zona

. Al secolo successivo risale la prima citazione, nel Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani, dell'esistenza della chiesa di Santa Maria. Il palazzo del Castellazzo (del quale non rimane oggi alcuna traccia) fu donato nel 1401 da duca Gian Galeazzo Visconti alla congregazione di San Gerolamo o dei Girolimini che diede vita ad un complesso monastico importante e ricco grazie ai possedimenti fondiari circostanti. La chiesa di Santa Maria Assunta faceva parte del complesso, come edificio esterno al monastero vero e proprio ed aperto al culto per gli abitanti del borgo e del contado circostante.

Un documento del 1562 rileva lo stato di degrado della chiesa e ne propone il restauro in modo da poterla nuovamente utilizzare per la messa. La pianta allegata alle relazioni di visita di fine 500 effettuate nell'ambito della campagna di ricognizione promossa da San Carlo Borromeo mostra un edificio più piccolo dell'attuale e poveramente arredato. I lavori di ricostruzione iniziano nel 1597 e seguono i canoni (Instructiones) fissati dal Borromeo nel 1577. Purtroppo la documentazione dei lavori è andata perduta, ma essi erano certamente terminati nel 1621.

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