La semplice chiesetta presenta linee e forme semplici rivestite di candido intonaco e si trova lungo il lato pari di Via Dante Chiasserini. La sua facciata a capanna, è protetta da un “boschetto” di tigli disposti attorno ad un piccolo sagrato, dove si trova anche il monumento ai caduti della II Guerra Mondiale 1940 – 1945 della Bovisa. Il Parroco veniva di rado, ma sempre la domenica dopo Natale e quella dopo Pasqua. Allora, i parrocchiani di San Mamete davano fondo a tutto il loro fervore: liturgie solenni e messe cantate! Avevano anche un coro, che veniva accompagnato da un armonium, trasportato per l’occasione dalla parrocchia di Affori. Si celebrava così, come un avvenimento, la visita del Parroco tra i campi della Bovisasca.
All’interno la chiesetta appare spoglia e semplice, sul lato sinistro si trovano due affreschi. L’afresco bizantineggiante della “Visitazione”, presenta una scena del ciclo della vita di Maria SS.: la visita ad Elisabetta. Accanto, l’altro affresco, una scena di natività di scuola luinesca che copre l’antico affresco sottostante, ed un giovane in veste di cavaliere crociato, tradizionalmente considerato come S. Mamete. Un tempo si celebravano battesimi e matrimoni, oggi viene celebrata la messa nella ricorrenza del Santo, protettore delle neo-mamme, nel mese di settembre.Figuratevi, dunque, che cosa rappresentò per quella gente umile e devota l’arrivo nientemeno che del Cardinal Schuster, per amministrare la prima comunione e la cresima ad un vecchio malato che non aveva mai ricevuto i sacramenti: un evento straordinario per la piccola comunità di San Mamete, rimasto negli annali della chiesetta e stampato come un ricordo indelebile nella memoria dei fedeli che vi assistettero.
Quel giorno, la casa dei sagrestani fu trasformata in infermeria: vi furono accolti tutti gli anziani e i malati del circondario, che il cardinale benedisse uno a uno. Quindi si recò al capezzale del “catecumeno”, seguito in processione dalla piccola folla, attraversando il canale per un stretta passerella, che era l’unica via d’accesso alla casa del vecchio convertito.
Nessun commento:
Posta un commento