Infatti è del 1753, il decreto imperiale teresiano per la sua costruzione, nuovo modello di carcere, simbolo dell’oppressione straniera asburgica. Nel 1758 sarà acquistato il terreno e affidato il progetto prima all’ingegner Merlo e poi agli ingegneri Galiari e Croce.
I lavori iniziano su progetto di Francesco Croce nel 1762 e il carcere entra in funzione il 27 giugno 1766. Accanto alle carceri doveva essere costruito l’albergo per i poveri, ma l’iniziativa doveva venire superata della contemporanea creazione del Pio Albergo Trivulzio.
Nel 1776 Piermarini progetta il completamento della Casa di Correzione, che fino ad allora aveva un solo cortile. Nel 1786 il Piermarini progetterà un secondo ampliamento dell’edificio. Si ricorderà tristemente dalle cronache per aver ospitato anche i patrioti condannati dal governo austriaco. Successivamente fu utilizzato per altri usi e poi riadibito a carcere nel periodo post-unitario. Infine fu usato come ricovero per gli sfrattati.
Nel 1927, grazie ad una convenzione tra Stato e Comune, l’area dell’ex-reclusorio di Via Parini/Bastioni di Porta Nuova veniva ceduto alla municipalità e nel 1928 ne veniva sancita la totale demolizione. Oggi sullo stesso luogo possiamo vedere edifici del periodo fascista, di Muzio e altri.
Era già l’epoca in cui i criminali si erano posti a servizio del nuovo regime e gli oppositori si mandavano a scontare le loro tristi pene a S. Vittore, costruito tra il 1872 e 1879.
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