domenica 14 novembre 2021

MENEGHIN

Meneghino  è un personaggio del teatro milanese, ideato da Carlo Maria Maggi  nelle commedie scritte nel 1600, divenuto in seguito maschera della commedia dell'arte (dove le diverse maschere assumevano spesso le caratteristiche degli attori che le interpretavano), non lasciava spazio all’improvvisazione degli attori. Prendendo il posto di Beltrame, è divenuto il simbolo popolaresco della città di Milano, tanto che il termine meneghino è normalmente utilizzato per identificare i cittadini milanesi e come aggettivo indica ciò che è più caratteristico della città e dei suoi abitanti.

Meneghino (in milanese Meneghin) è la tipica maschera di Milano. Ha un carattere estroverso e allegro.

Il suo nome probabilmente deriva dal nome dei servi usati la domenica, detti Domenighini. Spesso infatti il suo ruolo negli spettacoli teatrali è quello del servo spiritoso, ma caratterizzato soprattutto da onestà, sincerità (simboleggiata anche dal fatto che, a differenza di molti personaggi della commedia dell'arte, egli non indossa una maschera) e un forte senso di giustizia. Il ruolo del servo però non è il solo ricoperto da questa maschera: alcune volte è anche padrone, mercante astuto o sciocco contadino.

Meneghino è amante della vita tranquilla, è saggio e ha un forte senso morale.
Durante la dominazione austriaca divenne simbolo del popolo milanese per la sua tensione alla libertà. A tutt’oggi gli abitanti di Milano sono detti anche “meneghini” proprio in onore di questa maschera.

Nel corso del Seicento Meneghino aveva anche l’abitudine di riprendere i nobili per i loro vizi e nell’Ottocento questa caratteristica di accentuò ancora di più trasformando questa maschera in un censore dell’aristocrazia e del clero.

Poi pian piano Meneghino è scomparso dalle scene e dai teatri, come molte altre Maschere della Commedia dell’arte italiana, e al giorno d’oggi è quasi sempre relegato al teatro delle marionette e dei burattini.

Accompagnato dalla moglie Cecca nelle sfilate del Carnevale ambrosiano, Meneghino indossa di solito un cappello a tre punte sopra una parrucca nera col codino, una lunga giacca con un gilet fiorito giallo o altrimenti colorato sopra una camicia bianca, pantaloni corti al ginocchio e verdi, calze a righe bianche e rosse, e infine scarpe nere con fibbie.

Sono una maschera innamorata
della città che m’ha creata.
Porto nel cuore la “Madunina”
e canto sempre ogni mattina.
Col panettone in una man
ché “el me’ Milan, l’è un gran Milan!”.
I più ribaldi e gli aggressori,
in ogni tempo li feci fuori.

 

Siamo le maschere d’ogni regione,
siam le italiane maschere buone;
nate nell’epoche che son passate
ed ogni anno resuscitate
per l’allegria universale
di questi giorni di Carnevale!

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