Meneghino (in milanese Meneghin) è la tipica maschera di Milano. Ha un carattere estroverso e allegro.
Il suo nome probabilmente deriva dal nome dei servi usati la domenica, detti Domenighini. Spesso infatti il suo ruolo negli spettacoli teatrali è quello del servo spiritoso, ma caratterizzato soprattutto da onestà, sincerità (simboleggiata anche dal fatto che, a differenza di molti personaggi della commedia dell'arte, egli non indossa una maschera) e un forte senso di giustizia. Il ruolo del servo però non è il solo ricoperto da questa maschera: alcune volte è anche padrone, mercante astuto o sciocco contadino.
Meneghino è amante della vita tranquilla, è saggio e ha un forte senso morale.
Durante la dominazione austriaca divenne simbolo del popolo milanese per la sua tensione alla libertà. A tutt’oggi gli abitanti di Milano sono detti anche “meneghini” proprio in onore di questa maschera.
Nel corso del Seicento Meneghino aveva anche l’abitudine di riprendere i nobili per i loro vizi e nell’Ottocento questa caratteristica di accentuò ancora di più trasformando questa maschera in un censore dell’aristocrazia e del clero.
Poi pian piano Meneghino è scomparso dalle scene e dai teatri, come molte altre Maschere della Commedia dell’arte italiana, e al giorno d’oggi è quasi sempre relegato al teatro delle marionette e dei burattini.
Accompagnato dalla moglie Cecca nelle sfilate del Carnevale ambrosiano, Meneghino indossa di solito un cappello a tre punte sopra una parrucca nera col codino, una lunga giacca con un gilet fiorito giallo o altrimenti colorato sopra una camicia bianca, pantaloni corti al ginocchio e verdi, calze a righe bianche e rosse, e infine scarpe nere con fibbie.
Sono una maschera innamorata
della città che m’ha creata.
Porto nel cuore la “Madunina”
e canto sempre ogni mattina.
Col panettone in una man
ché “el me’ Milan, l’è un gran Milan!”.
I più ribaldi e gli aggressori,
in ogni tempo li feci fuori.
Siamo le maschere d’ogni regione,
siam le italiane maschere buone;
nate nell’epoche che son passate
ed ogni anno resuscitate
per l’allegria universale
di questi giorni di Carnevale!
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