domenica 14 novembre 2021

BELTRAME

A Gaggiano c’è una via intitolata a Beltrame da Gaggiano, ma pochi sanno chi fu. Al nome accompagna spesso il soprannome "de Gaggian", da Gaggiano, una borgata della bassa milanese di cui è originario, o anche "de la Gippa", per via dell'ampia casacca che era solito indossare.
Beltrame è la più vecchia maschera milanese. La tradizione vuole sia nata nell’iconografia popolare nel ‘500. Rappresenta il tipo di contadino un po’ ingenuo e arruffone, che vuole mostrarsi più signore di quanto non sia e le cui vicende creano spesso imbarazzo.
Beltrame non ha un costume particolarmente caratteristico e veste come un domestico di quei tempi, tanto che viene soprannominato “Baltramm de la Gippa”, per via dell’ampia casacca che indossa.

Egli diventa famoso grazie al suo più grande interprete, l’attore comico Niccolò Barbieri, che ne fa una maschera della Commedia dell’arte, portandola per le corti di tutta Europa. Sul palcoscenico, Beltrame interpreta vari caratteri: l’onesto mercante, il buon marito, il compare e, persino, dividendosi la parte con Tabarino, il padre di Colombina.

Il Baltramm è stata la maschera milanese per eccellenza prima di lasciare il posto a quella più nota di Meneghino, introdotta dal commediografo Carlo Maria Maggi. Lo stesso Meneghino parla di Beltrame come di una maschera più antica di lui; ne “ Il Barone di birbanza”, infatti, Maggi fa dire a Meneghino: 
“ So ben vari lenguagg,
So quel de Porta Snesa,
Quel de Porta Comasna,
E quell’anch pù lontan,
di Messer de Gagian,
Quel de Venezia mò,
L’è squaes in cò del Mond”

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