Palazzo Moriggia, che dal 1950 ospita il museo risorgimentale, fu edificato nel 1775 su progetto di Giuseppe Piermarini in stile neoclassico a ridosso del vasto complesso di Brera, ch’era forse in origine un rustico degli Umiliati apparteneva nel 1610 ai Visconti-Ajcardi e nel 1661 al marchese Scaramuzza Visconti, passò ad un marchese Pompeo Litta; nel 1775 su commissione del marchese Giovanni Battista Moriggia, appartenente alla nobile e ricca famiglia dei Morigi originaria del Lago Maggiore.
Poiché il marchese Moriggia morì senza eredi, il palazzo passò nel 1787 ai conti Besozzi e poi al generale napoleonico e ministro della Guerra Alessandro Trivulzio (1773-1805). L'edificio fu dimora, in epoca napoleonica, del Ministero degli Esteri e, successivamente, del Ministero della Guerra.
Nel 1816 ne acquisì la proprietà la marchesa Lucia Pallavicini di Cremona, che però non vi abitò mai. Nel 1866 a tale Battista Sottocornola; nel 1872 pervenne ai Radice, , nel 1900 il palazzo passò alla famiglia di De Marchi. L’edificio bruciò in seguito ai bombardamenti aerei del 1943, e andarono pertanto perduti un affresco a soggetto mitologico e un ciclo di finti bassorilievi dipinti, opera di Giuliano Traballesi, raffiguranti episodi della guerra di Troia, quindi fu donato al Comune di Milano da Rosa De Marchi Curioni, rimasta vedova del naturalista e filantropo Marco De Marchi, e da allora destinato a sede del Museo del Risorgimento di Milano.
Il nucleo originario della collezione risale agli anni 1883-1884, quando una speciale commissione costituita dal Sindaco di Milano, Gaetano Negri, fu incaricata di raccogliere documenti e cimeli per la partecipazione della città al "Padiglione del Risorgimento" dell'Esposizione Generale Italiana a Torino. Al termine della rassegna le testimonianze tornarono a Milano e il 24 giugno 1886 venne ufficialmente inaugurato il Museo del Risorgimento Nazionale, ospitato allora nel Salone dei Giardini Pubblici di Porta Venezia. Nel 1896 lo spazio espositivo fu spostato nelle sale della Rocchetta al Castello Sforzesco.
Nel 1943, a causa dei bombardamenti che colpirono il castello, il museo venne trasferito temporaneamente al piano terreno di Casa Manzoni. Infine, nel 1950, lo spazio espositivo venne collocato all'interno di palazzo Moriggia, sua sede definitiva. Presso Palazzo Moriggia hanno sede anche il Comitato di Milano dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, incaricato della pubblicazione della rivista Il Risorgimento e il Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo.
Il Museo del Risorgimento di Milano è uno spazio espositivo nato nel 1886 e dedicato all'epoca risorgimentale. Ha sede nel settecentesco palazzo Moriggia ed illustra un periodo di storia italiana compreso fra il 1796 (prima discesa in Italia di Napoleone Bonaparte) ed il 1870 (presa di Roma).
Alla raccolta parteciparono diverse personalità di spicco della Milano dell'epoca come Carlo d'Adda, Cesare Correnti, Gian Alfonso Casati, Enrico Guastalla, Giovanni Visconti Venosta, Gerolamo Induno ed Eleuterio Pagliano.
Terminata la manifestazione torinese, i cimeli tornarono a Milano e furono trasferiti nel salone dei Giardini pubblici di Porta Venezia, dove fu solennemente fondato, il 24 giugno 1886, il Museo del Risorgimento del capoluogo lombardo. Nel 1896 lo spazio espositivo fu spostato nelle sale della Rocchetta al Castello Sforzesco.
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