Nella prima metà del Novecento nella parrocchia della basilica di Sant’Ambrogio è attivo il Teatro dell’Oratorio. Gli spettacoli sono spesso diretti da Ernesto Carraro e sul palcoscenico esordisce suo figlio Tino, destinato poi a una gloriosa carriera che lo vedrà a lungo protagonista nelle recite del Piccolo Teatro di via Rovello.
Verso la fine degli anni quaranta questa teatro parrocchiale inizia a offrire anche film per ragazzi e prende il nome di cinema teatro Sant’Ambrogio (l’ingresso è da piazza S. Ambrogio n. 25).
Il successo di quest’ultima iniziativa, presto divenuta egemone, porta alla ricerca di un nome che caratterizzi la specifica attività cinematografica. Il Centro Studi Cinematografico indice un piccolo concorso (vinto da Edmondo Lampugnani) per individuare il nome del locale al quale si accede anche da via Lanzone 30, vicolo Sant’Agostino. Il locale viene ufficialmente inaugurato il 5 dicembre 1951 con il nome di cinema Gnomo (circa 300 posti). Per quella occasione viene scelto il film Peppino e Violetta (M. Cloche, 1951) e l’evento viene impreziosito dall’intervento dell’onorevole Maria Pia Del Canton della Democrazia Cristiana.
Il cinema Gnomo, insomma, inaugura il meritorio tentativo di offrire ai giovanissimi e alle loro famiglie un intrattenimento idoneo, sicuro e scevro da eccessi e volgarità.
La sala viene ristrutturata nel 1956 per opera dell’architetto Franco Bossi.
Negli anni cinquanta, sessanta e settanta il locale si attiene a una programmazione per ragazzi nelle giornate di venerdì, sabato e domenica (nonché nelle giornate festive infrasettimanali). Il cinema Gnomo – a differenza delle numerose sale parrocchiali attive nella metropoli lombarda – è presente sui quotidiani milanesi (Corriere della Sera, La Notte ecc.) tra le sale di terza visione.
Contemporaneamente la sala propone anche film per un pubblico più adulto: per queste differenti rassegne si mantiene il vecchio nome di cinema Sant’Ambrogio e la vecchia entrata dalla piazza omonima. Nei mesi estivi le proiezioni si tengono all’aperto, nel magnifico cortile dell’oratorio, con vista sulle torri medievali della basilica. Queste proiezioni non vengono segnalate sui quotidiani.
La sala chiude nel 1982 e, dopo lavori di ristrutturazione, riapre nell’ottobre 1985. In questa nuova fase il cinema Gnomo si trasforma in cineforum e si limita a offrire un film alla settimana. La sua programmazione scompare dai quotidiani.
Dal 2003 il locale, rinnovato e dato in gestione al Comune di Milano, aderisce al circuito d’essai e offre una serrata programmazione quotidiana attraverso rassegne e cicli dedicati ai grandi autori.
In qualche modo la saletta (ridotta ora a 255 posti) sostituisce il “defunto” cinema De Amicis, ben nota sala d’essai (per il lungo periodo 1986-2001) che operava in via De Amicis, a poche centinaia di metri da via Lanzone(1).
La sala chiude nel novembre 2011.
Sono tanti i luoghi d’intesse storico e artistico dove il visitatore può perdersi fra quadri, statue e opere d’arte di valore inestimabile. Tanti angoli e luoghi dimenticati senza particolare valore artistico, ma in grado di regalare la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, dove le lancette dell’orologio hanno smesso di girare e sotto la patina di oblio che li ammanta, è possibile coglierne tracce.
venerdì 22 ottobre 2021
CINEMA GNOMO
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