Poco lontano dalla basilica di Sant'Ambrogio si trovano i resti della chiesa paleocristiana di Santa Valeria, la cui costruzione è anteriore al VII secolo. Demolita nel 1786, sorgeva dove in epoca romana era presente il cimitero ad martyres, ovvero il camposanto dove vi erano sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane; nei pressi del cimitero e della chiesa di Santa Valeria fu poi innalzata, la basilica martyrum, denominazione poi cambiata in "basilica di Sant'Ambrogio". Dedicata a santa Valeria, moglie di san Vitale e madre dei santi Gervasio e Protasio, la chiesa aveva dimensioni 7,50 m x 7,25 m ed era caratterizzata da vari ambienti destinati a tombe. Il sito archeologico, che si trova in via Santa Valeria ai numeri civici 3 e 5 e che è visitabile su richiesta, è costituito dalle fondazioni e da alcuni tratti di muro fuori terra, con le prime costituite da ciottoli e malta e i secondi formati da file di mattoni.
Sono tanti i luoghi d’intesse storico e artistico dove il visitatore può perdersi fra quadri, statue e opere d’arte di valore inestimabile. Tanti angoli e luoghi dimenticati senza particolare valore artistico, ma in grado di regalare la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, dove le lancette dell’orologio hanno smesso di girare e sotto la patina di oblio che li ammanta, è possibile coglierne tracce.
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