Localizzato a nord del quartiere Città Studi, si differenzia da quest'ultimo per il carattere più popolare. Casoretto confina a est con Lambrate e il parco Lambro, a nord-est con Cimiano, a nord con Rottole e il Parco Trotter di Turro e ad ovest con Loreto.
Fino all’inizio del 1900 la zona era caratterizzata da cascine e campi coltivati. Il territorio era agricolo e non esistevano nuclei abitativi di rilievo, se non alcune cascine e qualche edificio attorno all'Abbazia del Casoretto. Con la crescita e l'espansione urbana, questa zona iniziò gradualmente a svilupparsi con edifici architettonici tipici della classe medio borghese e con quartieri di case popolari.
Nel 1975 è stato fondato il centro sociale Leoncavallo e in una traversa di via Casoretto, via Mancinelli, nel marzo 1978 furono uccisi Fausto e Iaio, militanti e frequentatori dello stesso. Sempre negli anni di piombo, in viale Lombardia fu ucciso l'avvocato Enrico Pedenovi, consigliere provinciale dell'MSI.
Una delle scuole del quartiere, l'odierno Istituto tecnico Caterina da Siena, venne requisita dai partigiani nei giorni della liberazione e nei suoi locali furono prese importanti decisioni che segnarono la storia
Secondo l'uso del dialetto milanese il nome del quartiere è sempre preceduto dall'articolo determinativo, per cui per tutti è "Il Casoretto", al milanese El Casorett.
Per analogia la chiesa al centro del quartiere, quella di Santa Maria Bianca in via Casoretto, è definita come la "Chiesa del Casoretto", anche se il nome corretto è abbazia di Casoretto.
Una passeggiata che si rispetti deve cominciare a partire da Piazzale Piola, e da lì su per viale Lombardia, una bella strada punteggiata di alberi e villette colorate. Proprio Viale Lombardia è uno scrigno di tesori, a cominciare da Casa Corbellini-Wassermann (1934-1936), che fa bella mostra di sé all’inizio del viale. Se volete perdervi fra i libri mentre gustate un buon caffè, poco più avanti c’è la Libreria Zivago con annessa l’Osteria dell’Utopia, un luogo magnifico dove fare ottimi affari in tema cartaceo. Poco più avanti, da una vecchia officina nasce la bellissima (e buonissima) Trattoria Bertamè. Il giardino d’inverno è perfetto per una serata romantica e ricca di atmosfera. Ma in zona si segnalano anche altri indirizzi per buongustai: Al Less sono esperti di bollito, Lee’s Korean Pub è – come dice il nome – un coreano da appuntare sulla propria mappa, mentre per un gelato potete andare da Il Gelato del Nonno Grasso.
Via Vallazze è una delle arterie principali del quartiere. Imboccando via Ampere ogni giovedì mattina troverete il mercato, appuntamento imperdibile per i buoni affari. Dirigendovi verso nord, invece, troverete la Chiesa di San Luca, opera di Gio Ponti del Secondo dopoguerra. Può piacere o non piacere, ma di certo l’architettura di questa chiesa non lascia mai indifferenti e cattura sempre l’occhio. la via Caccianino, poco reclamizzata ma piena di bellissime villette. Un paradiso poco conosciuto in piena Milano. Proseguendo e imboccando via Teodosio, invece, tappe di tutto rispetto sono il Grissinificio Edelweiss, in via Jommelli: la Chiesa Apostolica Armena e lo Spazio Tadini, un luogo per l’arte fuori dalla Circonvallazione. Perdetevi a immaginare i mille mondi e le sfaccettature di Milano di fronte alla Chiesa Armena. E se volete concedervi una buona cena, andate alla Trattoria Mirta.
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