giovedì 30 settembre 2021

TEATRO ODEON

Il Teatro Odeon venne inaugurato nell’ottobre del 1930 in via Santa Radegonda 8 a Milano.
Fu un tempo un teatro di operetta, prosa, rivista, da 900 posti via via ridotti (ora sono 500 scarsi), aperto il 12 ottobre 1930 con una star di allora, Tatiana Pavlova. Stava a fianco del gran cinema aperto nel ’29, ma risalendo agli antenati prima c’era la centrale termoelettrica Edison, la pasticceria Baj, poi il Teatro di Santa Radegonda (aperto nel 1803, come il Carcano) per finire con l’Odeon, una delle sale sotterranee milanesi cui si accedeva per una scala stile Osiris.
Ideato da Bernardo Papa (creatore anche del Teatro San Martino e gestore di teatri anche a Parigi) e realizzato dagli architetti Aldo Avati e Giuseppe Laveni al posto del precedente Teatro Santa Radegonda, l’Odeon fu uno dei diversi teatri sotterranei della città (come l’Olympia e l’Apollo).
In virtù della sua competenza e dell’esperienza internazionale, Papa mise insieme per la prima stagione della sua nuova creatura un cartellone di grande qualità.
Nei suoi primi mesi di attività ospitò soprattutto spettacoli di varietà, per poi ampliare l’offerta includendo altri generi come l’operetta. Fu infatti nel 1931 che vi fece tappa ben due volte la compagnia di operette di Carlo Lombardo, uno dei più prolifici autori italiani di questo genere. Nell’ottobre di quell’anno, l’Odeon ospitò la prima nazionale di L’appuntamento nel sogno di Lombardo.
Il genere dell’operetta, apprezzatissima per anni in tutt’Italia, negli anni ’30 stava comunque terminando il suo momento di splendore.
Quindi Bernardo Papa aprì al contempo anche alla prosa con la compagnia di Gilberto Govi, quella di Sem Benelli e, soprattutto, con una vedette internazionale: Cécile Sorel, stella della Comeèdie-Francaise. In occasione dell’esibizione in Italia dell’attrice, Papa organizzò anche un grande ricevimento dopo lo spettacolo.
Il successo dello spettacolo convinse il proprietario a far tornare gli spettacoli della Comédie-Française anche successivamente, benché con altre attrici.
Sempre nel ’31, il Teatro Odeon ospitò numerose altre artiste di livello, come Irma Gramatica, Nella Regini e l’attrice e regista Tatiana Pavlova.
Il sodalizio tra Papa e la Pavlova diede ulteriore lustro all’Odeon e fu duraturo: nel luglio del ’31 l’artista russa diresse la propria compagnia in La quadratura del circolo di V. P. Kataev e proseguì con altri spettacoli nell’anno successivo.
Il cartellone della prima, formidabile stagione del Teatro Odeon si completò con Gino Cavalieri, Raffaele Viviani ed Ettore Petrolini.
Le stagioni successive non furono da meno, con nomi come Ermete Zacconi, Elsa Merlini, Sergio Tofano, Vittorio De Sica, Gino Cervi, Maria Melato, Paola Borboni, i fratelli De Filippo, Nino Besozzi, Vittorio Gassman e moltissimi altri. L’interesse di Papa era rivolto ormai quasi esclusivamente alla prosa e per anni l’Odeon si distinse con una programmazione di alto livello (anche alcuni concerti jazz con Duke Ellington nel ’50) che raramente cedeva allo spettacolo leggero.
Tra le pochissime eccezioni ci fu, nel 1951, la seconda edizione di Sette giorni a Milano (la prima era andata in scena all’Excelsior nel ’48) con un cast rinnovato tra cui figuravano le sorelle Nava e Dario Fo che, proprio in quell’occasione, conobbe Franca Rame. Nel ’53, Agitatissimo con Tino Scotti, Fredo Pistoni, Pietro De Vico, Giulio Marchetti, Anna Maria Spinelli, Adriana Serra, Gerry Knopf, Sandro Tuminelli.
Nel 1986 il teatro venne chiuso e trasformato in sala cinematografica per essere incluso nel nuovo complesso multisala Cannon Odeon (oggi The Space Odeon).

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