Quando venne creato il nuovo Foro Bonaparte attorno al Castello Sforzesco, attuato intorno al 1892, vennero creati i due edifici gemelli posti davanti al Castello. Gli edifici simmetrici vennero realizzati in puro stile eclettico con rimandi al rinascimento. Al loro interno vennero create due sale per ospitare due locali simili a quelli di gran moda nella nuova Europa, come a Parigi o Berlino. A destra, con alle spalle via Dante, il teatro Olimpia, che diventerà da subito uno dei più autorevoli della città, nel 1944, venne scoperto Walter Chiari con i personaggi di Hitler e del balbuziente, mentre nel palazzo di sinistra venne realizzato un locale con grandi saloni e una sala per concerti e spettacoli. Il Caffè-Concerto Eden,
Il Teatro Olympia di Milano venne aperto nel 1899 in Largo Cairoli 2, vicino all’Eden, che l’aveva preceduto di alcuni anni.
Progettato dall’architetto Giuseppe Pirovano come il suo “fratello” maggiore, l’Olympia (più avanti Olimpia) ebbe la particolarità di essere il primo teatro sotterraneo della città.
Il nome derivava dalle attività sportive che si tenevano precedentemente nello stesso spazio, affiancate a «una sorta di fiera coperta, baracconi di attrazioni (fachiri, digiunatori in casse di vetro e altri tipi del genere)».
L’onnipresente Società Suvini – Zerboni, per massimizzare l’investimento immobiliare, trasformò la struttura in un teatro: una sala da 1000 posti, con tavolini e sedie in stile caffè-concerto.
La prima versione della sala era «irregolare, mal squadrata, con quelle quattro colonne di ferro verniciato nel mezzo». Negli anni seguenti si cercò di modificarla: dopo la Prima Guerra Mondiale venne creata una normale platea con poltrone, ma restava il problema delle colonne che impedivano la vista agli spettatori seduti in certe aree. Dopo ulteriori interventi negli anni successivi, tali colonne vennero finalmente eliminate nell’ammodernamento degli anni ’50.
Nonostante la vocazione per l’intrattenimento leggero fosse già ben presente addirittura prima della sua apertura, il Teatro Olimpia ospitò moltissima prosa e, tra le tante pièce rappresentate, due prime pirandelliane di grande importanza: Così è (se vi pare) (18 giugno 1917) e L’uomo, la bestia e la virtù (2 maggio 1919).
Furono comunque il varietà e la rivista a rendere memorabile l’attività dell’Olimpia. Nel 1928 vi fece tappa la “Compagnia italiana degli Spettacoli Za-Bum“, nata l’anno precedente su iniziativa di Mario Mattoli e Luciano Ramo, con Broadway di George Abbott e Philip Dunning, interpretato da un ricco cast tra cui spiccavano Milly e Mity (ovvero le due sorelle Mignone), Mario Castellani, Giuseppe Pierrozzi e Franco Coop.
Il 13 novembre 1945 l’Olimpia ospitò Soffia so’ di Garinei e Giovannini, portando il nome del teatro di Largo Cairoli dalla pagina degli spettacoli a quella della cronaca. Soffia so’ era stato applaudito in molti teatri, ma durante la tappa precedente, all’Augustus di Genova, parte del pubblico ritenne che le battute della rivista fossero reazionarie, scatenando proteste animate a ogni rappresentazione fino al 31 ottobre, quando vennero lanciate due bombe a mano contro l’ingresso secondario del teatro.

Dopo questa esperienza, la compagnia (formata da Gino Cervi, Enrico Viarisio, Massimo Serato, Aroldo Tieri, Raimondo Vianello, Alberto Sordi, Olga Villi e Ave Ninchi) sapeva che le quattro repliche a Milano non sarebbero state una passeggiata. Ecco l’avventura raccontata da Lello Garinei e Marco Giovannini (rispettivamente nipote e figlio di Pietro Garinei e Sandro Giovannini):
Negli anni successivi proseguì l’alternanza tra prosa e rivista. Tra i titoli, il proverbiale Ghe pensi mi, con Tino Scotti, nel quale debuttarono Sandra Mondaini e Franca Rame.
Più avanti si tentò un rinnovamento: ispirandosi ai luoghi parigini che ospitavano (e in tanti casi ospitano tuttora) i grandi show di vedette internazionali, nel 1960 il Teatro Olimpia venne ribattezzato Olimpia Music Hall.

Nonostante la presenza di nomi di rilievo (anche se ormai lontani dai fasti del passato, come Josephine Baker), la nuova identità ebbe vita breve. L’Olimpia chiuse definitivamente nel 1964.
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