I Torriani, signori della Valsassina, avevano assunto la signoria Ambrosiana dopo aver dato aiuto ai transfughi milanesi inseguiti dal Barbarossa nel 1162 ed esser stati successivamente invitati a dirimere le feroci contese cittadine tra nobili e popolani. Ma la loro crescente potenza dava noia ad una delle famiglie patrizie della città i turbolenti Visconti, guidati dall’arcivescovo Ottone.
Le truppe dei Torriani, capeggiate da Napoleone della Torre, soprannominato Napo Torriani, inflissero una pesante sconfitta a quelle di Ottone Visconti nella Battaglia della Guazzera vicino Ranco, nei pressi del Lago Maggiore, nel 1276. Successivamente Ottone, grazie anche all’aiuto di truppe comasche, pavesi e novaresi, contrattaccò e occupò Lecco e Civate, arrivando nottetempo a Desio e nella successiva battaglia attaccò Napo e i suoi familiari: Francesco della Torre, fratello di Napo, venne ucciso, mentre Napo stesso e suo nipote Guido, figlio di Francesco, furono catturati e successivamente condotti e imprigionati a Castel Baradello a Como. La vittoria fu garantita dalle alleanze che il visconti aveva fatto con Asti, Torino, Aosta, Vercelli e il marchese di Monferrato. Napo, rinchiuso in una gabbia di ferro appesa alle mura esterne del Castello, subì diciotto mesi di patimenti prima di morire di stenti il 16 agosto 1278. Secondo la tradizione i resti mortali di Napo vennero sepolti nella Cappella di San Nicolò di Castel Baradello a Como.
Giunta a Milano la notizia della sconfitta dei Torriani, il popolo, ricordando più le tasse pesanti che non i passati meriti della famiglia, passo in fretta dalla parte dei nuovi padroni, così Ottone entrò trionfalmente in Milano, instaurando nella città il dominio dei Visconti, i quali misero a sacco le case degli sconfitti e Matteo Visconti assunse la signoria della città. Ma trent’anni dopo, grazie ad un intrigo dei soliti Visconti che volevano rendere più sicuro il proprio dominio con l’appoggio dell’imperatore tedesco Enrico VII, si scatenò un’altra caccia: soldati tedeschi e popolani saccheggiarono e distrussero in modo definitivo le case dei Torriani, che si trovavano tra la chiesa di San fedele e lungo la contrada di Porta Nuova o dei Giardini. Mentre i Torriani furono spinti all’esilio nelle loro proprietà del Canton Ticino (tanto che ancora oggi risultano essere signori del mendrisiotto!).
Per lungo tempo quelle rovine chiamate i “Guasti Torriani”, rimasero abbandonate in memoria della vittoria dei Visconti sui Torriani. Su quei ruderi, nel 1390 , verrà costruita la chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte e solo nel 1557 sul lato opposto della via, venne edificato Palazzo Marino, oggi sede del Comune di Milano, a sanare oltre un secolo di abbandono l’isolato delle Case Rotte.
Purtroppo non si hanno molte informazioni su come potesse apparire il palazzo dei Della Torre, si sa solo che occupava una vasta area che con ogni probabilità arrivava sino all’attuale via Bigli e che comprendeva anche un grande giardino.

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