lunedì 27 settembre 2021

MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA

 ll Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci sorge in un chiostro benedettino diventato nel XVI secolo monastero olivetano, annesso alla chiesa San Vittore al Corpo. Tra i chiostri del museo sono ancora ben visibili i resti della grande cinta fortificata che custodiva un mausoleo imperiale romano.

L'edificio dell'ex monastero di San Vittore distrutto dai bombardamenti del 1943.

I lavori che portarono alla realizzazione dei due grandi chiostri e di un dormitorio furono avviati dai monaci Olivetani agli inizi del Cinquecento. Alla fine il complesso comprendeva celle dei monaci, foresteria, biblioteca (oggi Sala delle Colonne), appartamento abbaziale, sala del Capitolo, ospizio dei novizi, orti, giardini e una vigna. Nel 1560 iniziarono le opere della nuova chiesa. Su progetto di Giuseppantonio Castelli da Monza all'inizio del XVIII secolo si costruì il refettorio (oggi Sala del Cenacolo), dove Pietro Gilardi eseguì l'affresco delle Nozze di Cana.
L'edificio del convento a Borgo San Vittore ai primi dell'Ottocento
Agli inizi del XIX secolo, con l'occupazione napoleonica, il monastero divenne prima ospedale militare, poi caserma.
L'industriale Guido Uccelli riuscì a ottenere l'area nel 1947. L'architetto Piero Portaluppi guidò fino al 1952, insieme a Enrico Griffini e Ferdinando Reggiori, i lavori di ristrutturazione, che ebbero per oggetto pavimenti, strutture, volte, arcate dei chiostri, sotterranei, la sala delle Colonne e la sala del Cenacolo.
Chiostro dell'ex monastero di San Vittore al Corpo con al centro, contornati da una siepe, i resti del mausoleo imperiale di Massimiano
Il 15 febbraio 1953 il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” fu inaugurato alla presenza del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Comprendeva inizialmente una biblioteca, due bar e sale per congressi. Entro l'anno immediatamente successivo sorse una nuova palazzina per uffici, biblioteca tecnica, sala riunioni e il cinema-sala congressi da 600 posti. Tra il 1953 e il 1956 nacque il Museo del volo in un'area rivolta su Via Olona.
Si trattava di un hangar metallico di 30x70 metri messo a disposizione dall'Ente Fiera Milano e completato da materiale storico dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Areonautica Militare (in deposito temporaneo). Nel 1959 si discusse la costruzione di un nuovo fabbricato in cui collocare il Museo del Volo. I lavori si svolsero tra il 1960 e il 1963 grazie a una convenzione con il Comune di Milano e a un finanziamento della giunta.
La Sala delle colonne (ex biblioteca del convento)
Nei 2.000 m² che avevano custodito il Museo del Volo, tra il 1967 e il 1969 sorse una sezione dedicata ai trasporti ferroviari. Grazie alla collaborazione con le Ferrovie dello Stato e le Ferrovie Nord, locomotori, vagoni e segnali giunsero al Museo dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova a bordo di speciali automezzi.
È del 1970 la prima visita guidata al museo, inizio di un'intensa attività divulgativa dei laboratori nati nel 1993. Negli anni a seguire, numerose esposizioni e le mostre hanno coinvolto il Museo sui temi dedicati alla radio, alla televisione, a Marconi e Leonardo da Vinci.
Nell'agosto 1999, durante la direzione di Domenico Lini, un decreto legislativo trasformò l'ente di diritto pubblico in fondazione di diritto privato. Nel 2001 venne nominato direttore Fiorenzo Galli e si diede inizio a un'intensa attività di riallestimento e apertura di nuove sezioni espositive e laboratori interattivi. Nel 2005 fu trasportato al museo e musealizzato il sottomarino Enrico Toti e vennero aperti i nuovi laboratori interattivi di genetica e biotecnologie e robotica. Nel 2007 fu riaperto l'auditorium, completamente ristrutturato, e inaugurate la nuova area elicotteri e la sezione dedicata al ciclo di vita dei prodotti.
Nel 2008 aprirono le nuove aree dedicate a telegrafia, telefonia e televisione, l'area dei piccoli e la sezione dedicata al petrolio. Nel 2009 furono aperte le aree dedicate alla gomma, alle sostanze adesive e la nuova libreria del museo (MUST shop). Nel giugno 2009 il Museo ospitò la conferenza annuale di ECSITE (European Network of Science Centres and Museums). Il laboratorio dedicato all'alimentazione e l'area nanotecnologiesono del 2010, del 2011 la sezione dedicata all'industria chimica di base. Nel 2013 fu inaugurata la nuova area acciaio e aprì rinnovato il laboratorio interattivo materiali. Nel 2014 fu la volta della nuova sezione dedicata allo spazio, che espone l'unico frammento lunare in possesso dell'Italia e la nuova area dedicata al tinkering.
Nel 2015 è stata inaugurata l'area dedicata all'alluminio e la mostra interattiva permanente dell'alimentazione. Nello stesso anno è stato esposto nel padiglione aeronavale il catamarano ad ala rigida AC72 Luna Rossa e apre il Maker Space. Nel 2016 sono state inaugurate, ospitando alcune delle esposizioni della XXI Triennale di Milano, le Cavallerizze, un nuovo edificio ottenuto dall'intervento di recupero architettonico di due antiche scuderie del XVIII secolo, portando la superficie complessiva del museo a circa 50.000 m², la metà dei quali espositivi.
Il museo possiede la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire da disegni di Leonardo, una selezione dei quali è esposta nella Galleria "Leonardo da Vinci" al primo piano. Sono presenti modelli costruiti sulla base di disegni su soggetti civili, come la gru girevole o la macchina battipalo, a quelle militari, come la nave veloce speronatrice o lo scafandro, dagli studi sull'architettura, con il modello della città ideale a quelli sul volo, con la famosa vite aerea. È visibile anche un telaio automatico in legno, a grandezza naturale e perfettamente funzionante, realizzato a partire da studi sui codici leonardeschi.
Sulle pareti al di sopra dei modelli sono collocati pannelli riproducenti particolari di opere artistiche del genio fiorentino, mentre su quelle opposte ingrandimenti di pagine di codici con appunti relativi ai suoi molteplici studi in diversi campi del sapere quali l'anatomia, la fisica, la botanica, la matematica, la geologia e la cartografia.
Sottomarino Enrico Toti S506
Il museo espone nella sua area esterna e presenta come uno degli oggetti faro il sottomarino Enrico Toti S 560, entrato a far parte delle collezioni nel 2005.
Il Toti, primo sottomarino costruito in Italia dopo la seconda guerra mondiale, fu varato nel 1967 nel cantiere navale di Monfalcone ed entrò in servizio per la Marina Militare Italiana nel 1968. Si tratta di un SSK (Submarine-Submarine Killer): un sottomarino destinato a individuare ed eventualmente distruggere altri sottomarini, e in particolare i grandi lanciamissili a propulsione nucleare del blocco sovietico, una delle armi più temute durante la Guerra fredda.
Fa parte della classe Toti (ne è il capoclasse), composta da quattro battelli di piccole dimensioni che hanno solcato il mar Mediterraneo fino alla fine degli anni novanta.
Il Toti è giunto al Museo nel 2005 dopo un lungo viaggio via mare e via terra. Radiato nel 1999 il sottomarino, dopo 30 anni di servizio attivo, la sua donazione da parte della Marina Militare italiana al Museo viene formalizzata e sottoscritta tra il 2000 e il 2001. Il 5 aprile 2001 inizia il viaggio vero e proprio: un mese di navigazione (trainato) da Augusta (Siracusa) al porto fluviale di Cremona. Dal 2001 al 2005 il sottomarino rimane ancorato al porto; questo periodo è stato impiegato per reperire le risorse economiche e per studiare le migliori soluzioni tecniche per affrontare su strada gli ultimi 93 km che lo separano dal Museo. Tra il 9 e il 14 agosto 2005, in 4 notti, si svolge il viaggio su ruote. Il 7 dicembre 2005 il sottomarino viene infine aperto al pubblico.
Settore Astronomia e Astrofisica
Padiglione aeronavale
Padiglione ferroviario
Organo a canne
Biblioteca del museo
Biblioteca Ugo Mursia

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