
Il nome Morsenchio, o meglio Murcincta, (in milanese Morsencc) lo troviamo in una pergamena dell’anno 1039 relativa ad una trattativa di compravendita di terreni.
Il Comune di Morsenchio aveva origine molto antiche, essendo già attestato nel tardo Medioevo. I suoi confini toccavano a nord e ad ovest i Corpi Santi, ad est Linate, e a sud San Donato e Nosedo. Al censimento del 1751 la comunità comprendeva 123 persone e tutto il suo territorio, comprese le cascine di Ponte Lambro, costituiva un'unica proprietà privata senza nessuna autorità pubblica.
Così anche nel 1155 Murcincta compare in un elenco di proprietà dei frati Umiliati, che in questo territorio possedevano ampie aree che andavano da Monluè a Carpenedo (l’attuale via Toffetti). Nel 1208 per la prima volta compare nei documenti la chiesa di Santa Maria a Morsenchio, che viene pochi anni dopo ricordata anche nel Liber Notitiae di Goffredo da Bussero del 1256. Il primo nucleo di Morsenchio sorge ad opera degli Umiliati che fondano una grancia, termine che indica un’azienda agraria con edifici rustici, abitativi, artigianali e i terreni di pertinenza. Questa grancia era posizionata in fondo all’attuale via Morsenchio, ed è esistita sino a metà del secolo scorso. Poi in seguito all’ampliamento dello stabilimento Montecatini, la cascina fu abbattuta insieme alla settecentesca chiesetta che nel frattempo aveva sostituito l’antica chiesa medievale.
La grancia di Morsenchio con gli anni diventa molto estesa e i frati contribuiscono a renderla fertile con il sistema delle marcite.Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Morsenchio risulta incluso nella pieve di San Donato e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata de Linà” come “el locho da Morsengia”. Dopo il 1433, nell’amministrazione dei terreni, agli Umiliati subentreranno altri ordini religiosi, per poi passare agli inizi del ‘500 a dei proprietari terrieri privati.
Sempre a Morsenchio, probabilmente all’altezza dell’attuale civico 89 di via Bonfadini, troviamo l’antica Hostaria, di proprietà della potente famiglia Borromeo.
Nel censimento del 1751 il borgo risulta avere (comprese le frazioni Case Nove, e Mereggiate) centoventitrè abitanti. Morsenchio nel 1800 si trasforma in Comune con giurisdizione anche su Merezzate e sul territorio del futuro Ponte Lambro.
Al 1808, quando la popolazione aveva raggiunto le 200 unità, risale la prima esperienza di annessione a Milano su decreto di Napoleone, ma il ritorno degli austriaci cancellò quell'esperimento. Il paese crebbe lentamente, raggiungendo le 278 anime nel 1853, le 289 nel 1859, e le 314 nel 1861.
Nel 1870 il Comune di Morsenchio venne soppresso e aggregato a quello di Mezzate, municipio che ad inizio del Novecento cambiò nome in Linate. La definitiva sistemazione amministrazione avvenne il 1º gennaio 1925 allorquando, nell'ambito della ridefinizione dei confini sudorientali della città di Milano, la frazione di Morsenchio passò nel territorio comunale del capoluogo meneghino.
Nel dopoguerra la zona ospitò i capannoni della Montedison ed a partire dagli anni 60 subì un forte sviluppo urbanistico.
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